martedì 4 agosto 2015

La Terza legge biologica di Hamer, spiegata a mia nonna

La Terza legge biologica di Hamer, spiegata a mia nonna…

La terza legge biologica di Hamer viene detta del “sistema ontogenetico dei tumori e delle malattia equivalenti”, riassunta in: “al di là della complessità tutto è semplice”. Ovvero: l’Universo è amministrato da poche Leggi, così che tutto funzioni armoniosamente e con semplicità.

Ontogenetico si riferisce alla vita embrionale di ogni individuo, alla notte dei tempi, quando compare la prima cellula sul pianeta Terra; quindi si tratta di entrare nella storia dello sviluppo dell’individuo, dalla fecondazione del primo uovo fino all’età adulta.
Per quanto riguarda le malattie equivalenti ci si riferisce a tutte le malattie catalogate nella prassi medica, perché queste varie malattie si comportano come i tumori.

Come primo elemento di questo excursus storico vi è l’apparizione, milioni di anni fa, della vita sotto forma di una cellula che vive in ambiente acquoso e che, per continuare la specie, deve respirare, nutrirsi, espellere e riprodursi. Questa cellula, per sopravvivere nell’ambiente ostile nel quale si trova, si associa ad altri individui, così da formare un organismo pluricellulare, il quale affronta le difficoltà ambientali adattandosi e moltiplicando quelle cellule che occorrono per evolversi, creando delle specie di tumori funzionali alla sopravvivenza. In questo stadio evolutivo si forma la prima struttura cerebrale arcaica, che diverrà il Tronco Cerebrale. Analogamente, nel grembo materno si può osservare che l’embrione sembrerà dapprima un’ameba, poi un girino, ecc. A partire dal nono giorno di formazione di tale embrione appaiono l’endoderma, il mesoderma e l’ectoderma, cioè le varie parti del futuro cervello, da cui si svilupperanno i vari tessuti e organi. In questo primo stadio si forma il sistema digestivo che produrrà, in caso di conflitto, il cosiddetto “boccone” collegato al respirare, al nutrirsi e all’espellere, come è stato nel caso di Antonio, analizzato negli articoli precedenti: venendo licenziato perde la possibilità di mantenersi e quindi percepisce che “non avrà nulla da mangiare”. Una manifestazione correlata è quella di trattenere liquidi, proprio come fanno i pesci sbattuti fuori dall’acqua da un’onda più forte, che per sopravvivere trattengono i propri liquidi interni fintanto che non arriva un’altra onda che li riprenda in acqua.

La seconda tappa dell’evoluzione porta l’organismo pluricellulare ad uscire dall’acqua per giungere sulla terraferma, deve allora continuare a perfezionarsi ed adeguarsi al nuovo ambiente ispessendo le membrane, per non essere bruciato dal sole. Si sta per formare il cervelletto e con esso il tessuto connettivo.
Qui assistiamo ai conflitti relativi alla paura di essere aggrediti e al sentirsi colpiti nella propria integrità morale, ritenendo di essere sporcati, insozzati: qui è la pelle, l’organo più esterno, che entra in contatto per prima con gli altri esseri. Avremo allora manifestazioni patologiche quali i melanomi, collegabili a quei conflitti relativi alla separazione, come avviene al neonato quando viene tolto alla madre nelle prime ore di vita.

Nella terza tappa dell’evoluzione vediamo l’organismo vivente in evoluzione trovare il modo di spostarsi, di muoversi sulla terra: si svilupperà lo scheletro, i muscoli, i tendini, e tutto quanto concerne il movimento.
Nel ventre materno si sviluppa il mesoderma del midollo cerebrale, che concorrerà a sovraintendere a quelle strutture che contengono l’organismo, rendendolo resistente alle sollecitazioni dall’esterno, un ponte tra la vita interna e quella esterna: compare il sistema osteo-muscolare, come abbiamo detto. A questa fase corrispondono i conflitti collegati alla “svalutazione di sé”, alla diminuzione del proprio valore, come accade ad Antonio che viene licenziato e si sente poco efficiente, inadeguato, messo da parte. Tra le patologie: l’osteoporosi.

Nella quarta fase dell’evoluzione si entra in contatto con altri esseri viventi, si affinano gli organi di senso, il piccolo embrione perfeziona i condotti di collegamento (tra cui retina, epidermide, laringe, esofago, mucose del naso e della bocca, coronarie, vie biliari) e nel cervello prende forma la corteccia cerebrale.
Qui vi è il collegamento con quei conflitti nei quali viene tolto spazio, manca l’aria e si è senza respiro, per via del fatto che si ha un pessimo rapporto con gli altri con la percezione di esserne succubi. Avverranno, quali riparazioni, delle ulcerazioni ai bronchi per far passare più aria. Qualora ci si trovasse dinnanzi ad un bivio, ad una scelta da farsi, il blocco funzionale sarà la paralisi alle gambe.

A questo punto possiamo riassumere che, collegandoci alle precedenti descrizioni delle altre due leggi biologiche catalogate da Hamer, quando si verifica un evento conflittuale inaspettato che ci mette alle strette, non ci fa vedere alcuna soluzione e lo viviamo isolatamente, la patologia che si svilupperà avverrà in contemporanea a livello mentale, cerebrale e organico. 
Si avrà allora la prima fase, detta simpaticotonica, che evolve nel seguente modo: 
1) a livello mentale vi è uno stato di stress continuato e permanente; 
2) a livello cerebrale si verifica il cosiddetto “cortocircuito” dell’area determinata dall’emozione espressa; 
3) a livello organico avviene l’iperproduzione cellulare (tumore) per gli organi controllati dal tronco cerebrale e dal cervelletto, oppure la lisi (riduzione di sostanza cellulare) o ancora il blocco delle funzioni (paralisi) in quegli organi controllati dal midollo cerebrale e dalla corteccia cerebrale.

Con l’eliminazione del conflitto si arriva alla seconda fase detta vagotonica, con la riparazione vera e propria della patologia che così si svolge: 
1) a livello mentale si ritrova la quiete; 
2) a livello cerebrale tutti i circuiti elettrici coinvolti si ristabiliscono; 
3) a livello fisico si forma la caseificazione (ovvero i batteri operano una riduzione naturale eliminando il tumore) oppure l’incistarsi del tumore in quegli organi sovraintesi dal tronco cerebrale e dal cervelletto, mentre vi sarà la ricostruzione delle lisi o lo sblocco delle funzioni in quegli organi sovraintesi dal midollo cerebrale e dalla corteccia cerebrale.

Vedremo, con la quarta legge, l’importanza dei microbi per il recupero della salute.

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