Kabbalah: Il Suo Significato Profondo
Nonostante abbia diversi secoli, la Kabbalah ebraica non ha smesso di esercitare anche ai nostri giorni il suo fascino sulle persone che vogliono conoscere i «misteri» divini e angelici. È proprio di questi ultimi anni la tendenza sempre più diffusa, soprattutto fra le star di Hollywood e quelle del rock, ad interessarsi a questa forma di conoscenza occulta. Ma la Kabbalah non è solo una moda di passaggio per VIP annoiate o in cerca di illuminazione.
Da
anni gli studiosi più rinomati di Società Segrete e di occultismo hanno
ampiamente dimostrato che il nucleo dottrinale di ogni sètta massonica o di
ogni congrega che pratica la magia cerimoniale è totalmente impregnato di
teorie emanazioniste o gnostiche di indubbia provenienza cabalistica. Come un
camaleonte, nel corso dei secoli la Kabbalah ha subito diverse metamorfosi adattandosi
alle diverse situazioni contingenti storiche, sociali, religiose e filosofiche,
e riproponendo sostanzialmente gli stessi concetti (come la deificazione
dell’uomo) e una sorta di
Conoscenza per soli iniziati, infarcita di superstizione e di mitologia che
nulla ha a che fare con l’autentica Rivelazione veterotestamentaria giunta sino
a noi..
Che cos’è la Cabalà:
-
è un sistema metafisico volto a spiegare le varie fasi della creazione del
mondo, lo scopo della vita umana ed il rapporto tra il Creatore e Creature;
-è
un sistema volto a definire la vera differenza tra il bene e male, a capire il
posto dell’uno e dell’altro nella propria vita e nella creazione;
-è
un insieme di insegnamenti sul come rendere più profonda, sincera ed efficace
la nostra preghiera e meditazione;
-è
la via per scoprire con certezza il nostro posto nel mondo, i nostri doni più
belli, i nostri, limiti, il compito unico ed irrepetibile che ci è stato
affidato;
-è
l’insegnamento sul come armonizzare le due componenti fondamentali della
personalità: quella maschile e quella femminile, onde avvicinarsi al
ricongiungimento con la “seconda meta” di ciascuno di noi, e alla gioia e al
senso di compimento che ciò porta con sè. (cfr. Astercenter)
Che cosa non è la Cabalà:
-non
è magia, ovvero la pretesa che il volere umano può tutto, se impara le nozioni
che gli permettono di manipolare le forze segrete della creazione e delle
creature;
-non
è quell’occultismo deleterio fatto di incantesimi e di rituali, come purtroppo
era stato affermato da una certa letteratura del secolo scorso;
-non
è un’altra arida ed astratta filosofia, volta solo ad insegnarci qualche
complicato concetto, peraltro inutilizzabile nella vita pratica.
La cabala ebraica non va confusa con la cabala o le cabale di tradizione occidentale, anche se alcune di queste sono ad essa direttamente ispirate. La Cabalà è complicata e semplice allo stesso tempo, è trascendenteRabbino Caballista ed immanente, è logica e paradossale, è emotiva ed è corretta.
Il suo linguaggio è multidimensionale, e parla a ciascuno nel modo più
esatto. Essa è accessibile a tutti coloro che sono in ricerca, sia che siano
già in cammino da anni, sia che abbiano appena incominciato, non importa quale
sia la loro fede d’origine; persone di capacità diversa ricevono messaggi
diversi ma nessuno esce a mani vuote.
La
parola stessa viene dalla radice qabal che significa
“ricevere”, nel senso di una tradizione tramandata da generazione a
generazione. I cabalisti affermano che la tradizione esoterica era agli inizi
un tutto unico e completo, che essa si frammentò solo in seguito, con
l’episodio della Torre di Babele. Questo evento fu causato dall’ingorgoglimento degli “iniziati”, di coloro che detenevano le
chiavi della conoscenza segreta, e del loro volerla usare per elevarsi al di sopra di tutti gli altri, Dio
compreso. Lo stesso errore si sarebbe poi ripetuto molte volte, fino ai giorni
nostri. Allora però essi avrebbero potuto riuscirci, dato che la conoscenza
esoterica era ancora un tutto unico. Non
così oggi, quando i vari frammenti non hanno da soli abbastanza forza da poter
innalzare coloro che li posseggono al di sopra di tutti gli altri. Questi
frammenti sono presenti in misura maggiore o minore in tutte le religioni, in
ogni credo e cultura. Il nostro compito è di rintracciarli ovunque essi si
trovino, di ripulirli dalle incrostazioni e di riunificarli. Questo perchè senza la luce della conoscenza-sapienza
unificata nessuno riuscirà veramente a trovare la strada verso la pace, e i
nostri sforzi rischiano di essere vani.
E
il lavoro più importante, anche se non è l’unico, lo dobbiamo fare proprio a
casa nostra, nell’ambito delle nostre radici, del nostro passato di individui e
di popolo. Una delle differenze fondamentali tra le varie mentalità religiose e
culturali esistenti è contenuta nella polarità Oriente versus Occidente, che si
estrinseca in una moltitudine di modi. L’Ebraismo, di cui la Cabalà è l’anima
più vitale, nasce e si sviluppa nel luogo geografico che unisce i due opposti,
Est ed Ovest. Inoltre, soprattutto durante gli ultimi duernila anni, la
tradizione cabalistica è fiorita sia tra gli Ebrei che vivevano in esilio ad
Est di Israele che tra quelli esiliati ad Ovest. Entrambe le scuole sono
cresciute in modo autonomo, arrivando però a risultati simili e non
contrastanti. La Cabalà differisce
profondamente da ogni altra forma di misticismo poichè essa non è solo vaga
e soggettiva, volta a descrivere degli stati o esperienze soprannaturali,
diverse ogni volta ed elusive nel loro carattere.
La Cabalà è la scienza del
trascendente,
ed
offre una serie di parametri oggettivi per valutare la serietà e la validità
delle esperienze spirituali e delle affermazioni esoteriche. Non è a
caso che la Cabalà faccia un cosi vasto uso di strumenti matematici, e che uno
dei suoi sistemi esegetici più importanti sia proprio il calcolo dei valori
numerici delle parole ebraiche delle Scritture e lo studio dei fenomeni di
corrispondenza, di eguaglianza, di proporzione che si scoprono in esse. Proprio
recentemente, studi fatti all’università di Bar Ilan a Tel Aviv, con l’ausilio
di un computer, hanno mostrato degli sbalorditivi fenomeni di ricorrenze e
coincidenze numeriche presenti nel Pentateico.
La cosmogonia cabalistica (la
descrizione della creazione del mondo) presenta dei lati molto vicini alle più moderne teorie
scientifiche. Il “big bang” è stato descritto dai cabalistici centinaia di anni
fa con la metafora della SHVIRAT HA KELIM = “Frammentazione dei Recipienti”.
Essa fu l’evento che permise la manifestazione di entità separate, chiamate
dagli scienziati “particelle subatomiche” e dai cabalisti “puntini”. La
vecchiaia del cosmo era già nota ai cabalisti, che sapevano dei cataclismi
attraverso cui la vita aveva dovuto passare prima di raggiungere la sua forma
attuale. La creazione “ex-nihilo”, ormai ammessa dalla fisica quantistica, è
chiamata in Cabalà “yesh mi ain” ed è uno dei vari modi con cui opera la Causa
Creatrice (mondo della creazione). La
possibilità di trasformare materia in luce e viceversa è da sempre uno degli
assiomi fondamentali della Cabalà, come pure l’affermazione che il mondo è
stato fatto di luce (vedi la teoria scientifica della “zuppa calda” fatta
di fotoni, da cui sarebbe poi emerso il cosmo). Anche la teoria generale della
relatività era già stata anticipata dalla Cabalà, poichè si sapeva che una
determinata realtà poteva cambiare del tutto la sua polarità e coordinate (da
maschile a femminile o viceversa) a seconda delle referenze scelte. Il fatto
che viaggiando alla velocità della luce il tempo smetta di scorrere per i
cabalisti non era solo una curiosità matematica ma era un’esperienza reale,
dato che essi potevano viaggiare nel passato e nel futuro grazie alla loro
capacità di accelerare la propria consapevolezza a velocità ancora superiori a
quella della luce. Il miracolo dell’Arca dell’Alleanza che non occupava posto
all’interno del Tabernacolo già aveva dimostrato che in campo energetico
intensissimo può curvare lo spazio. Una delle assunzioni sempre presenti nel
sottofondo mentale di un scienziato in ricerca è quella della fondamentale
semplicità e simmetria della creazione.
La Cabalà afferma che lo stato più
elevato di consapevolezza, al di là della stessa sapienza esoterica, è chiamato
pshal = “semplice”. Circa la simmetria insita in ogni dettaglio dell’esistenza, ciò era
stato annunciato dal versetto ” ze l‘umat ze barà elohim” = “questo parallelo a
quello creò Dio”. La scoperta dell’antimateria è stata una clamorosa conferma
della citata affermazione biblica….http://www.ilnadir.com/kaballah.html
"... è la via per scoprire con certezza il nostro posto nel mondo, i nostri doni più belli, i nostri, limiti, il compito unico ed irrepetibile che ci è stato affidato".
RispondiEliminaSe interessa, c'è un mio ebook al riguardo: "PNL e Kabbalah" (Giacomo Bruno ed.)
Grazie
Nicola Perchiazzi
nickperck@hotmail.com http://stelladanzante-nike.blogspot.it/