Il 75% degli attacchi cardiaci presenta normale livello di Colesterolo!
,
infarti al miocardico acuti. Insomma l’infarto.
Un altro luogo comune da sfatare?
Per bocca della stessa medicina? Sembra crollare un altro mito: che il
colesterolo sia relazionato agli attacchi
cardiaci. Quanti altri presunti “evidenze mediche” dovremo
scoprire essere altrettanti miti capaci di giustificare solo favolosi guadagni
all’industria farmaceutica?
David
H. Newman, M.D. – medico e ricercatore – lo racconta a modo suo:
Lo
studente di medicina era confuso e si diceva: “Non va bene”
Stava
guardando, nero su bianco, i rischi e i benefici delle statine. Dopo che per
anni gli avevano continuamente inculcato il potere terapeutico della riduzione
del livello di colesterolo per scongiurare attacchi cardiaci, quella fu la prima volta che aveva
potuto esaminare i dati.
“Non riesco a comprendere. Ho sempre pensato che il colesterolo fosse
la causa principale degli attacchi
cardiaci.”
E
invece Non era così. Oggi si è evidenziato che 3 persone su quattro che hanno un
attacco cardiaco per la prima volta, ad esempio, hanno un livello normale di
colesterolo.
Non
ci poteva credere e si domandava : “Seriamente?”
50
anni fa durante una studio (studio Framingham) i ricercatori coinvolti
furono i primi ad evidenziare che il colesterolo fosse un debole fattore di
rischio per le malattie cardiovascolari. Questo portò a tutta una serie di
farmaci (fibrati, ezetimibe, niacina, ecc.) che, anche se abbassando il livello
di colesterolo, non aiutarono le persone a vivere più a lungo o ad evitare gli
attacchi cardiaci.
“Non
avevo mai sentito parlare di tutto questo finora.”
Quando
lo studio fu completato e furono analizzati i dati
raccolti in 30 anni, la maggior parte dei gruppi per fascia d’età con presenza
di colesterolo alto, non presentavano un maggior numero di morti. Infatti,
nelle persone più anziane, la maggior parti delle morti avviene in
presenza di colesterolo basso.
“Aspetta.
Le statine sono considerate da tutti come un vero e proprio farmaco miracoloso.
Le malattie cardiache stanno diminuendo sempre più, giusto?”
Per
la verità, le morti per cause cardiache cominciarono a calare fortemente 40
anni fa e il tasso di questa diminuzione non è mutato da quando le statine sono
usate in maniera così diffusa. A livello di salute pubblica, le statine sono un
fallimento.
“Tutto
questo è assurdo.”
E’ assurdo anche che nelle facoltà di medicina non vengano insegnati i
fallimenti del modello basato sul colesterolo per le malattie cardiache. Anche nei pazienti cardiopatici,
un gruppo in cui i benefici delle statine sono ampiamente accettati, si
riscontra che per 80 persone sotto trattamento farmacologico sola una vita
viene salvata. E si riuscirà ad evitare un attacco cardiaco ogni 40 persone.
Per questi piccoli benefici c’è un prezzo da pagare: un nuovo caso di diabete
ogni 50. Queste erano i dati che stava esaminando il mio studente.
Le
nuove linee guida dell’American Heart Association comporteranno ancor meno
benefici, espandendo la raccomandazione dell’utilizzo delle statine anche nelle
persone senza patologie cardiache riscontrate. In questo gruppo di persone la
probabilità di presentare diabete a causa dell’uso di statine sarebbe la stessa
di evitare un attacco di cuore non fatale. E anche se preferirei evitare
entrambi i casi, il diabete è una condizione cronica che condiziona
pesantemente la qualità della vita mentre un attacco di cuore non fatale
comporta solamente alcuni giorni di malessere.
Se questi farmaci non salvano vite,
o anche se ne salvano qualcuna, questo tema è ancora fortemente dibattuto. C’è anche un’altra ragione per
dubitare dei benefici delle statine: la
maggior parte dei trial clinici sono effettuati delle stesse aziende
farmaceutiche con diversi precedenti di cattiva condotta o vera e propria frode
nel riportare i risultati delle ricerche. Le cifre pubblicate tendono a
sopravvalutare i benefici e a sottostimare i rischi.
Infine,
i cardiologi della commissione che ha redatto le linee guida sono in stretti
rapporti con le aziende farmaceutiche che producono statine, avendo legami finanziari
diretti in 7 casi su 15 componenti. La storia giudicherà gli effetti che
provocheranno le linee guida dell’American Heart Association.
Al momento possiamo riscontrare una vera e propria epidemia di statine
con il 25% degli adulti con più di 45 anni sotto terapia farmacologica, la
maggior parte dei quali senza patologie cardiache e senza che abbiano avuto la
possibilità di vedere i dati. Eppure sono chiari, e disponibili.
Nessun
dottore dovrebbe prescrivere statine e nessuna persona dovrebbe assumerle,
prima di aver visto quelle cifre. Se un
numero crescente di persone senza patologie cardiache prenderà le statine, sarà
a causa di una vera e propria azione di informazione ingannevole.
E anche io concorderò con il mio
studente: Tutto questo è assurdo e insano.
David H. Newman, M.D. – medico-ricercatore, docente ed esperto di
medicina basata sull’evidenza scientifica.
originale www.huffingtonpost.com/david-h-newman-md/statins_b_4277001.html
traduzione a cura di www.saluteattivaonlus.it/news/lassurdita-delle-statine
originale www.huffingtonpost.com/david-h-newman-md/statins_b_4277001.html
traduzione a cura di www.saluteattivaonlus.it/news/lassurdita-delle-statine
a
cura di Andrea Leone
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