Il coraggio non è non aver paura, ma averela forza di superarla. – Tiziano Terzani
In ogni momento mi “scontro” con persone che pur riconoscendo alcune teorie di
queste fantomatiche medicine alternative nonché alcuni processi corporei si intimoriscono quando si parla di cancro
o altre malattie di forte impatto sociale; non riescono a superare la massiccia
programmazione mediatica, perché di questo si tratta, che è andata avanti in
questi ultimi decenni sulla vicenda e mi risulta difficile in poco tempo
far sopraggiungere la consapevolezza che “il
diavolo” non è così cattivo come lo si dipinge.
Chiariamoci
subito: tutti abbiamo paura è
naturale ed è biologico che sia così, essa ha la sua funzione e guai se non ne
avessimo, tuttavia se essa dipende da
una mancanza di conoscenza e determina un atteggiamento inadeguato al
superamento delle situazioni della vita appare opportuno ridurla nei limiti
entro i quali possa essere utile alla nostra esistenza.
Abbiamo
paura del cancro, della leucemia, della sclerosi multipla, dell’aids ecc.
semplicemente perché non abbiamo la minima idea di cosa sono nel dettaglio e quello che ci viene detto giornalmente non
fa altro che incrementare questo timore in quanto si diffonde in ogni dove
l’incapacità di arginare tali fenomeni patologici che spesso portano alla morte.
Siamo
proprio sicuri che quello che ci dicono sia reale?
Vorrei
spiegare a parola mie e con le più genuine motivazioni come sfuggire al fenomeno globale
e sociale del terrore del cancro e delle altre malattie di rilevante entità,
con una disamina molto semplificata di un argomento per il quale servirebbero migliaia
di libri, che peraltro già esistono, invitando per i dovuti approfondimenti
alla visione dei link e dei consigli di lettura citati a fondo articolo.
I PRO E I CONTRO DELLA MALATTIA
Parto
subito col darvi una notizia positiva: le malattie in genere, quindi anche il
cancro, non sono un male ingiusto, al contrario sono un bene poiché
costituiscono un processo di riparazione del corpo, quindi non temiamole a
priori, ma cerchiamo di comprenderle nel dettaglio.
Altra
notizia di eccelsa utilità è il fatto che il nostro corpo ha il potere
dell’autoguarigione e in casi non gravissimi, fa tutto da solo
anche e soprattutto senza farmaci. Ora però non pensiamo subito al peggio, alle
gravi patologie o altro, c’è il metodo di giungere ad una soddisfacente
guarigione anche per quelle con un ponderato aiuto.
La
notizia meno piacevole invece è che le malattie non possono essere prevenute;
tuttavia si può predisporre il corpo in
modo da consentirgli il superamento di tali processi vitali in maniera autonoma
e con il minor disagio possibile.
Basta
mantenere
molto alte le energie (ossigenazione del sangue ed altro) corporali tramite
un’alimentazione corretta, un adeguato esercizio fisico e soprattutto con
un’attività mentale sempre positiva e tesa al superamento delle odierne
difficoltà imposte dal sistema di vita; beh sicuramente non è facile,
ma per la nostra salute uno sforzo consapevole credo che ne valga la pena
giusto?
Non
ho certo le competenze adeguate per poter spiegare il fenomeno nella sua
complessità tuttavia vorrei fornire degli elementi conoscitivi di base validi
per tutte le patologie in maniera il più semplice possibile.
Da
quanto asseriscono varie medicine alternative (non solo la Nuova Medicina Germanica)
si è appreso che la stragrande maggioranza dei nostri traumi psico-fisici sono di
origine mentale/emotiva/biologica, con conseguente calo d’energia in una o più
parti del corpo, quindi in sostanza derivano dal nostro “vissuto” abbinato ad un
determinato evento della vita presente o passata (gli eventi passati sono
registrati nelle nostre cellule) che ci coglie impreparati e ci ingenera uno
shock.
Puntualizzo
subito che per “vissuto” non si intende solo l’esperienza diretta ma anche
esperienze “riflesse”(la Medicina Ufficiale direbbe genetiche) che risultano
registrate nel nostro splendido organismo biologico.
Quando questo shock ci coglie
impreparati, cosa succede?
La
mente, che non distingue la vita reale dalla nostra immaginazione, invia un
segnale di pericolo al corpo per indurlo ad una variazione di condotta che gli consenta di superare il “pericolo”
quindi, in relazione al sentito/percepito, si attiverà un programma(registrato
nei nostri tessuti nel corso dell’evoluzione della specie) che altererà la
funzione di uno o più organi e/o tessuti.
Durante
questa fase, che generalmente non comporta sintomi, l’aumento o la riduzione dell’attività o delle dimensioni di una componente
del corpo consente di salvaguardarci dalla minaccia incombente (es. se ci
troviamo in una situazione improvvisa di sfida, non necessariamente fisica, si
avrà un aumento di zuccheri nel sangue per donarci il giusto vigore per
superare l’eventuale “disputa”; - se ci troviamo in una circostanza con un pericolo
di vita automaticamente si attiva l’asse ipotalamo-ipofisi-surrenale, viene
secreto l’ormone dello stress, il sangue viene fatto confluire agli arti per
consentire un attacco/difesa o una fuga, le altre funzionalità del corpo
vengono drasticamente ridotte, viene ridotta la funzionalità cosciente(ragionamento)
del cervello ed aumentata quella istintuale(cervello antico) ecc.), al termine di tale situazione incresciosa
si attiva la normalizzazione delle funzioni di base che richiede un notevole
dispendio di energie; il corpo dovrà far aumentare/ridurre quel componente corporeo
che aveva alterato, anche demolendo eventuali tessuti/organi che aveva
incrementato nelle dimensioni(leggasi tumore), ripristinandone la piena funzionalità.
Questa
fase è quella più importante ed è
l’unica fase riconosciuta a livello ufficiale, quella precedente del
pericolo percepito è sconosciuta ai più e di certo non insegnata nelle
opportuni sedi, è definita calda in quanto aumenta la velocità delle
reazioni biologiche per giungere presto alla vita normale, in questo momento il corpo necessita di molte energie per recuperare la
regolarità delle sue funzioni e quindi invia il segnale del dolore, associato
ad altri (sudore, febbre, infiammazioni ecc.), che ha lo scopo di far rallentare/fermare
le attività coscienti dell’individuo per utilizzare le energie nell’auto-guarigione.
LA FUNZIONE DELLA MALATTIA
Lo
scopo della malattia è quello di ripristinare le funzionalità dell’organismo,
quindi è utile per la nostra stessa sopravvivenza.
Analizzando
l’utilità del meccanismo biologico automatico (che la NMG chiama SBS speciale
programma biologico sensato) da cui scaturisce quella che noi definiamo a torto
malattia, quando in realtà è un sintomo di una fase cruciale del citato
programma, non possiamo fare a meno di
notare la sua necessità al fine di garantire la sopravvivenza del nostro corpo
per ragioni ben più elevate della mera vita fisica e consente all’organismo di
evolversi per adattarsi all’ambiente circostante
IL CANCRO
Anche
qui non potrò essere esaustivo per la vastità dell’argomento, ma qualche
piccola ed essenziale informazione sul male del secolo la ritengo doverosa.
La proliferazione controllata, non
certo impazzita come vogliono farci credere, di cellule di un particolare
tessuto/organo è indotta dal nostro essere biologico per fargli aumentare la
sua efficienza (es tumore al
polmone per avere più aria e non morire, tumore alle ovaie per aumentare la
possibilità di rimanere incinta, alla prostata per aumentare le capacità
riproduttive maschili ecc. ecc. ma ci sono anche procedimenti opposti, cioè di
riduzione dell’organo, come ad esempio l’osteoporosi, cancro ai dotti lattiferi
ecc.) e non avviene certo per caso, è essenziale per superare biologicamente
alcuni shock in corso o vissuti, non ha certo lo scopo di arrecarci del danno,
ma esattamente l’opposto.
Trattandosi
di un aumento o riduzione delle dimensioni dell’organo/tessuto per aumentarne o
ridurne l’efficienza tale evento è spesso connesso ad eventi di considerevole
entità emotiva, se invece lo shock non è di forte entità il corpo non
influisce sulle dimensioni ma solo sulla funzionalità accelerandola o
rallentandola.
Essendo
un processo di rilevante gravità anche la sua
fase riparativa sarà molto intensa e pertanto i sintomi saranno così forti da indurci ad andare dal medico,
qui però inizia il vero dramma, quello che invece vorremmo che terminasse, con
sintomi molto marcati chiaramente il dottore oltre a prescrivere i soliti
farmaci farà anche eseguire degli esami
diagnostici che evidenzieranno il problema all’organo/tessuto dolente e se
tale problema, come spesso avviene, viene
diagnosticato come cancro (proliferazione ormai in fase di disfacimento)
allora cominciano i guai e le paure.
Il primo guaio è la diagnosi, sentirsi dire che si ha un cancro qui o lì, piccolo o
grande che sia, e che si deve intervenire subito è un evento devastante per la maggior parte di noi, altro che shock e
quindi …. ricordate cosa succede nel corpo se noi viviamo uno shock? Un
nuovo processo biologico si attiva per la paura di morire o di sentirsi
spaesati o soli al mondo ecc..
Il secondo guaio, come se il primo non bastasse è il protocollo sanitario. Si inizia un calvario interminabile fatto di dottori, esami, ospedali, cure
infernali, controlli a tappeto che si protrae per diversi anni, evento che
non fa altro che aumentare il forte shock già attivato con la diagnosi.
Il terzo guaio può avvenire se si sono vissuti male i primi due guai e si
verifica in seguito quando siamo tornati
alla normalità della vita, oramai salvi da quel maledetto cancro, succede
che l’organismo ritornato ad una situazione di non pericolo avvii il programma
riparatorio dello shock della diagnosi e del protocollo e si ricomincia tutto
daccapo. Dagli esami diagnostici risulterà
che una cellula impazzita è sfuggita al trattamento chemioterapico ed è andata
a far danno in un altro organo (es. il polmone o le ossa), tale processo
viene definito metastasi ed
ora dovrebbe essere chiaro chi/cosa le genera no?
Uscire
da questo circolo vizioso è difficile solo perché non lo si conosce altrimenti
si manda a quel paese tutti e si avvia un processo di cura consapevole, rivolgendosi a medicine differenti da quella ortodossa, che
ci
consenta di aiutare il nostro corpo di giungere quanto prima all’autoguarigione.
Due righe sulla prevenzione(vedasi anche articoli correlati):
credete davvero che le case farmaceutiche rinunceranno mai agli inimmaginabili
introiti derivanti dall’affare cancro o delle malattie invalidanti che
necessitano di cure a vita?
Basterebbe ascoltare i messaggi che ci invia il nostro corpo
per percepire la nostra salute, non servono analisi ed esami diagnostici di
ogni genere che vengono pubblicizzati in ogni dove per la nostra salute, questo
senza tener conto delle probabilità molto alte di falsi positivi e che si
traducono in cure farmacologiche e/o chirurgiche non necessarie.
PERCEZIONE E VISSUTO
Ma se come detto prima le malattie non
sono prevedibili considerato che scaturiscono da eventi inattesi e imprevisti
allora non c’è scampo?
Beh,
vederla in questo modo costituisce la prova di non aver compreso la funziona
della malattia, cioè quella di farci sopravvivere non di farci morire, quindi la
prima cosa da fare è di non temerla, tuttavia non è piacevole essere ammalati e
ancor meno avere delle patologie invalidanti quindi sarebbe opportuno evitare di far scattare il meccanismo
biologico di sopravvivenza. Come?
Cosa
determina per ognuno di noi se una situazione è pericolosa o meno? Le
nostre percezioni le quali consentono al nostro organismo di adattarsi e vivere
nell’ambiente in cui ci troviamo, quando percepiamo un
qualcosa(persona-situazione-cibo-altro) come pericoloso chiaramente ci sarà una
risposta a tale “sentito biologico” che a seconda dell’entità della percezione
sarà più o meno incisiva.
Eliminando dalla nostra mente le paure
indotte e le programmazioni distruttive, tramite una cancellazione consapevole
determinata dalla conoscenza, potremo vivere una vita serena e stare al
riparo da molte patologie, se ci
ritroviamo in situazioni “indesiderate” di forte intensità, ricordiamoci di quanto
avverrà dentro di noi e limitiamo volontariamente la tensione associata
all’evento per non incappare, al termine del conflitto, in un brutto male.
Inoltre
c’è la possibilità di conoscere la causa specifica delle varie malattie in modo
tale da conoscere il sintomo che seguirà ad un determinato evento traumatico,
chiaramente dovremmo cercare di alleggerire il conflitto per avere una
riduzione della successiva malattia. Anche questo non è certo una passaggio
facile, ma tant’è.
La morte biologia e il suo senso.
La malattia non è altro che la fase finale del programma biologico di sopravvivenza agli “attacchi” dell’ambiente, se si supera questa fase l’organismo si è un po’ evoluto e riuscirà a rispondere meglio a tale trauma. Nell’ipotesi, che il conflitto prosegua per un periodo di tempo piuttosto lungo, la fase riparativa potrebbe essere di una intensità devastante, tanto da non poter essere superata e cagionare la morte. Considerato che l’organismo non ha saputo superare il conflitto(non si è saputo adattare) il programma biologico della natura non trova altra soluzione se non quella definitiva. Tranquilli di solito non si muore per questo, ma per i devastanti trattamenti farmacologici, ma quelli però sono a norma di legge e quindi va bene....
La malattia non è altro che la fase finale del programma biologico di sopravvivenza agli “attacchi” dell’ambiente, se si supera questa fase l’organismo si è un po’ evoluto e riuscirà a rispondere meglio a tale trauma. Nell’ipotesi, che il conflitto prosegua per un periodo di tempo piuttosto lungo, la fase riparativa potrebbe essere di una intensità devastante, tanto da non poter essere superata e cagionare la morte. Considerato che l’organismo non ha saputo superare il conflitto(non si è saputo adattare) il programma biologico della natura non trova altra soluzione se non quella definitiva. Tranquilli di solito non si muore per questo, ma per i devastanti trattamenti farmacologici, ma quelli però sono a norma di legge e quindi va bene....
QUANDO IL CIBO FA “MALE”
A
volte il nostro corpo reagisce negativamente(allergie, intolleranze, crisi epilettiche
ecc.) ad alcuni alimenti specifici o altro (es pollini, metalli sulla pelle,
ecc.) in quanto ha memorizzato in precedenza come “pericoloso” un evento associandolo
a quello specifico elemento che in qualche modo presente all’atto dello shock e ogni
volta che torna in contatto con esso attiva il programma di sopravvivenza.
Ecco perché le allergie e le intolleranze possono far capolino in qualsiasi momento
della nostra vita; vengono attivate dagli eventi che viviamo drammaticamente.
In
questi casi ci sono dei metodi efficaci per dissociare tale registrazione dal
nostro organismo(vedasi metamedicina) in alternativa provare a riprogrammare il
corpo inducendolo ad accettare amorevolmente quel cibo tanto amato con piccolissime
dosi aumentandole molto lentamente.
Il
nostro corpo ha molti sistemi di difesa e tra essi c’è anche quello di espellere
tutto quello che non è compatibile con esso, quando ingeriamo qualcosa di nocivo il corpo secerne tutte le sostanze endocrine che ha a disposizione per
scomporre tale veleno per poi eliminarlo in vari modi(tosse, defecazione,
urina, vomito ecc.); le sostanze che non possono essere disciolte vengono incapsulate
per renderle innocue e in caso di eccesso depositate in loco(i polmoni
neri dei fumatori=sostanze tossiche incapsulate). Chiaramente se
l’intossicazione (tossiemia) è di eccessiva entità il corpo reagirà come se
avesse subito un vero e proprio attacco all’organo interessato e ci darà dei
fortissimi sintomi(malattia) che ci impediranno ogni attività fino al
ripristino della normalità.
Naturalmente
se abbiamo un forte timore di una sostanza/alimento e la ingeriamo di frequente
alla lunga la nostra paura attiverà una risposta difensiva del corpo (es. a tutti i
fumatori è stato detto che il fumo causa il tumore ai polmoni e glielo hanno
anche scritto sul pacchetto di sigarette, convivendo con questa paura alla
lunga…., la verità, come spero avrete capito, potrebbe essere un’altra), quindi
quando
si mangia/ingerisce qualcosa è meglio non pensarci su troppo, non somatizzare
l’evento in maniera negativa, ma godersi il momento con molta calma e senza esagerare
per evitare la tossiemia acuta.
L’intossicazione
genera di riflesso un abbassamento delle energie del corpo che è costretto a un
superlavoro di pulizia, in questi casi una buona alimentazione(vegetali e
frutta in abbondanza, meglio crudi) fornisce la miglior energia al nostro corpo
consentendogli un facile smaltimento dei “rifiuti”.
La
tossiemia più diffusa e che costituisce la prima causa di morte in America ed
io credo anche in Italia è quella indotta dai farmaci. Chiaro?
Anche
qui il discorso è molto lungo e non può essere sviscerato nel dettaglio, volendo
però ridurre in poche parole possiamo dire che i geni non c’entrano niente con
la nostra malattia, anche quando si nasce già malati si tratta di una reazione
biologica di sopravvivenza registrata dalle nostre cellule(nella membrana) in
fase di gestazione/parto o da quelle dei nostri genitori e che si tramanda
nelle nostre per consentirci di superare i conflitti che abbiamo vissuto
direttamente/di riflesso nel grembo o quelli dei nostri genitori e trovarci
preparati biologicamente al mondo in cui veniamo alla luce. Si tratta di
evoluzione (piccolo es. se ci trasferiamo in Africa, la nostra pelle inizia a
modificarsi ed assume una colorazione scura per proteggerci autonomamente dal
sole intenso a cui ancora non siamo abituati, vivendo diversi anni in tale
situazione le cellule registrano tale comportamento come usuale e lo tramandano
alle generazioni future che nasceranno sempre più scure per poter sopravvivere
nell’ambiente in cui già vivono i genitori).
Chiaramente
la questione è molto più articolata, ma comunque perfettamente in linea con le
regole della natura tese all’evoluzione ed alla sopravvivenza.
UNA CURA PER TUTTO
Pian
piano anche la scienza ultra riduzionistica si sta avvicinando a comprendere il potere delle emozioni, ci si è
avveduti che esse muovono delle enormi energie in grado di modificare la realtà
fisica, ecco perché il sistema ci tiene
alla larga da esse incentivando le nostre abilità razionali, tipiche del
lato sinistro del cervello tramite l’istruzione pubblica, la tv, gli svaghi
moderni, l’occupazione totale del nostro tempo libero ecc. ecc, guai se
prendessimo coscienza delle nostre reali potenzialità.
Ci sono delle verità personali in questa vita che quando le incontri non le lasci più, personalmente ho compreso che esiste una cura alle molteplici vicissitudini dell’essere umano, non è un rimedio, ne tantomeno un farmaco, non si vede né si può toccare, non costa nulla ma ha un suo prezzo, pervade in ogni cosa dall'atomo all’universo intero, costituisce la stragrande percentuale di tutto ciò che esiste di misurabile (5%) e non (95%), è una forza, è intelligente, dona la vita, è una forma d’energia sconosciuta alla scienza tanto che la definisce oscura, viene anche chiamata forza elettro debole, ma di debole ha solo il nome, essa genera e modifica costantemente la materia, mai nessuno è riuscito a individuarla scientificamente, nonostante ciò l’uomo può accedere ad essa ed usarla, l’uomo la percepisce come un umore, come un sentimento; si chiama AMORE.
Proviamo a fare "un salto" nelle nostre profondità potremo così scoprire la pace che vi alberga, la nostra vera essenza, il mistero del nostro respiro e la connessione permanente a quella forza che tutto pervade. Troviamo il tempo da dedicare al nostro essere interiore che non fa parte di noi, ma che siamo noi. Noi siamo essenzialmente dentro e solo in parte fuori, limitatamente al nostro corpo fisico, non identifichiamoci nelle cose che abbiamo o che facciamo, in esse non troveremo quella forza sconosciuta che sostiene la vita e quindi ne sentiremo la mancanza e ci ammaleremo.
Se manca l'amore non arriva soltanto la malattia, ma sopraggiunge anche la morte e non solo per gli esseri viventi, ma per tutto il creato. Riuscire a comprendere questo fondamentale quanto complesso concetto è necessario per vivere bene e capire la natura della nostra esistenza.
Se manca l'amore non arriva soltanto la malattia, ma sopraggiunge anche la morte e non solo per gli esseri viventi, ma per tutto il creato. Riuscire a comprendere questo fondamentale quanto complesso concetto è necessario per vivere bene e capire la natura della nostra esistenza.
LA RICERCA PERSONALE
Non
vorrete credere a tutte queste sciocchezze vero? Dove sono le prove? Dove sono
gli studi di settore?
Chi
cerca trova, purché non si pretenda di trovare la verità assoluta, considerato
che essa è variabile così com’è variabile(evoluzione) la natura in genere e
l’uomo stesso.
Il
percorso di conoscenza è personale, non si può imparare qualcosa solo perché
l’ha detto qualcun altro, bisogna giungere ad una personale e profonda
consapevolezza per poter accettare una verità. Gli altri possono solo indicarci
la strada sta a noi decidere di percorrerla.
Oltre il dominio della paura c'è una strada sicura, si chiama VITA.
Marcello
Salas
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LIBRI:
Biologia delle
credenze(B.H. Lipton); Grazie dott. Hamer (C.
trupiano); La medicina del futuro (G. Mambretti); La malattia è
un’altra cosa(M. Pfister); Alimentazione naturale 1 e 2 (V.
Vaccaro); Guarire con il metodo Gerson (C. Gerson); Cancro S.p.A.(M.
Pamio); Il pensiero che cura (M. Pamio); Programmazione mentale(E.
Taylor); Neuroschiavi(M. della Luna); L’Universo organico e l’utopia
reale(G. Conforto); Il gioco cosmico dell’uomo(G conforto); Bleep(W.
Antz); ecc. ecc.
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SITI WEB:
Io sono Sinceramente Convinta, che i tuoi articoli andrebbero pubblicizzati molto ma molto di più. Innumerevoli persone necessiterebbero di leggere i tuoi punti di vista e le verità - così efficacemente occultate nel mondo odierno, al fine della costante coltivazione del terrore e della conseguente sottomissione delle masse - che in maniera così chiara e pacata, ma anche intensa, riesci ad illustrare.
RispondiEliminaI tuoi articoli andrebbero onorati, e dal canto mio, quelli come questo che ho appena letto, li prendo e li smisto alle persone a me più care: come diceva Lara in Volevo i Pantaloni: non posso cambiare tutte le teste, ma almeno un paio mi sarà concesso...
è inutile aggiungere che condivido ogni singola parola: c'è stato addirittura un momento in cui m'ero messa in testa di indagare nella vita di parenti, amici e conoscenti colpiti da malattie gravi e in alcuni casi "incurabili": risultato: persone che avevano subito grosse perdite, problematiche di vario genere in alcuni casi pesanti, individui che vivevano realtà normalissime ma "infelici" e "svuotanti" per loro stessi, persone che avevano spento ogni scintilla interiore, insomma, in alcuni casi senza nessun motivo apparente... Ho smesso quando ad ammalarsi è stato un bimbo a cui facevo da baby sitter da studentessa, lì non ho trovato in verità alcun nesso, ma avrei voluto avere il tuo articolo da far leggere ai genitori... Chissà...
Buona domenica!
Regina, ti ringrazio per le belle parole che hai voluto regalarmi, ne sono onorato e commosso; anch'io sto cercando di cambiare qualche ideologia mostrando un percorso di vita più umano nella speranza che qualcuno lo imbocchi.
EliminaTi auguro una buona serata.
Carissimo, Regina Zalieva ha perfettamente ragione, quest'articolo che ho solamente abbozzato nella lettura e che domani prenderò il tempo dovuto per completare con calma, è di grandissimo spessore culturale e morale, sarebbe da prima pagina su sito di spessore nazionale e internazionale, oltretutto hai fatto un lavoro molto articolato con collegamenti, documenti, allegati, notevolissimo.
RispondiEliminaHo appena lanciato il mio sul Round Up, avevo in mente un altro, ma tra domani e dopo domani vedrò di fare cassa di risonanza, forse meglio se lo ripubblico con prefazione, magari si trova qualche nuovo lettore oltre ai nostri noti sulle comunità .....
Deca ti ringrazio per l'apprezzamento; non credo che l'articolo sia d'interesse per la massa, la maggior parte di noi è all'oscuro di ogni verità e per questo motivo che ho voluto farlo molto semplice demandando alla lettura degli approfondimenti per poter entrare nel vivo della questione.
EliminaSpero tanto che qualcuno al di fuori dai nostri blogghetti legga questo o altri post e che si faccia le giuste domande.
I tempi sono maturi, tutti siamo stanchi subire, non dobbiamo più patire per l'ignoranza indotta a forza e cammuffata da progresso, c'è bisogno di azioni tangibili in ogni settore, la vita è ad una svolta ed ognuno di noi sarà l'artefice del suo prossimo futuro.
Buona serata.
Siamo, sei, inconsapevolmente degli apostoli del bene, ma la platea è fatta di ultracorpi amorfi, l'ameba ha preso troppe persone trasformandole in organismi primordiali telecomandati, più di così non possiamo fare...
RispondiEliminaBravo Marcello bell'articolo credo che noi dobbiamo funzionare come un mosaico,qualcuno deve ricordare quella vita che hanno fatto sparire negli ultimi anni , qualche altro invece deve stanare questi delinquenti che vogliono uccidere la vita .
RispondiEliminaGrazie Alfredo, sono felice che il mio disquisire ti sia piaciuto. Sono pienamente d'accordo con te nel sostenere che ognuno di noi si debba occupare di qualcosa, sempre finalizzata al bene comune, e unendo le nostre peculiarità e forze potremmo forse ambire ad una vita migliore, soprattutto per garantire un futuro alle prossime generazioni.
EliminaBuona vita e buona missione anche a te.
Un grande articolo Marcello, complimenti, hai la mia ammirazione
RispondiEliminaGrazie Antar sono lusingato che tu l'abbia trovato interessante. Ti seguo sempre. Un saluto e una buona serata..
EliminaHo letto questo articolo per puro caso e sono davvero felice di averlo fatto.
RispondiEliminaHai confermato alcune verita' a cui io stessa sto andando incontro in un cammino cominciato quasi due anni fa. Bellissimo articolo. Complimenti e grazie!
Ciao Grace, grazie a te.
EliminaHo letto il tuo articolo e potrei essere testimonianza di come uno stato prolungato di tristezza, di somatizzazione della tristezza ha portato la formazione di un tumore all'utero. Questa sarà l'occasione per me per ritrovare me stessa, per capire cosa voglio da me stessa e smetterla di concentrarmi solo sui problemi che hanno causato questa tristezza...ora voglio essere solo felice...e voglio vivere finalmente la mia vita. Grazie per l'articolo. Ilenia
RispondiEliminaGrazie a te Ilenia, buona vita. :-)
EliminaL'articolo è il riassunto di quello che mi sta succedendo, di come uno stato prolungato di tristezza e soprattutto la somatizzazione di tale tristezza abbiano causato lo sviluppo del tumore all'utero. Questa sarà per me una rinascita, non una malattia, ma l'occasione per guardare dentro me stessa e ritrovarla. Adesso voglio essere solo felice e vivere la mia vita... grazie... Ilenia
RispondiEliminaComplimenti bellissimo articolo!
RispondiElimina