di Federico Povoleri
Che ci piaccia o no tutti, nessuno escluso, siamo condizionati dalla
propaganda, e molto spesso quelle che consideriamo le nostre opinioni ci sono
state in realtà costruite addosso da altri. I nostri atteggiamenti e il
nostro modo di vedere le cose sono spesso il frutto di una manipolazione
incessante, di cui non abbiamo alcuna percezione cosciente.
La propaganda non è, come molti credono, qualcosa di vago e indefinito, ma si
tratta di una vera e propria scienza, con leggi e regole ben scandite. Un
manuale di istruzioni, che applicato scrupolosamente fa girare il motore. Una
guida che, seguita passo passo, fa ottenere le migliori prestazioni da quel
motore.
E colui che ha scritto quel manuale, che viene scientificamente applicato a
tutt'oggi, è considerato uno dei 100 uomini più influenti del XX secolo,
anche se pochissimi lo conoscono.
Stiamo parlando di Edward Bernays, il nipote di Sigmund Freud emigrato a New
York verso la fine del 1800. Di origine ebraica, Bernays fu amico di Franklin
Roosevelt e della First Lady, ...
... nonostante Felix Frankfurter, giudice della Corte Suprema – anch’egli di
origine austro-ebraica - lo accusasse di essere “un avvelenatore
professionista dei cervelli della gente”.
Bernays è stato consulente dell'ufficio americano della propaganda durante la
prima guerra mondiale, e ha dominato a lungo la scena della comunicazione in
America. Le sue campagne sulla manipolazione dell'opinione pubblica ottennero
sempre grandi successi, anche nei periodi di crisi come la grande depressione
del 1929. Definito “il patriarca della persuasione occulta”, Bernays aveva
compreso l'importanza dell'uso massiccio e spregiudicato dei media, che
utilizzava per lanciare un prodotto, un candidato politico, o una causa
sociale.
Nel 1933 Joseph Goebbels rivelò a un giornalista americano che il libro
“Crystallizing Public Opinion”, pubblicato da Bernays nel 1923, fu utilizzato
dai nazional-socialisti per le loro campagne politiche. I personaggi politici
che hanno reputato indispensabili e fondamentali le tecniche sviluppate da
Bernays abbracciano molte generazioni, e vanno da Adolf Hitler a George Bush,
ma non solo; forse qualcuno si stupirà nell'apprendere che anche l'attuale
presidente Barak Obama ha studiato a fondo l'opera di Edward Bernays.
L'innovazione fondamentale di Bernays può essere riassunta in questa sua
affermazione: “Controlla le masse senza che esse lo sappiano”.
Inizialmente, Bernays studiò l'opera di Gustav Le Bon, “Psicologia delle
folle”, pubblicata nel 1895. Opera di riferimento per molti uomini politici,
fu meticolosamnete studiata anche da Lenin, Stalin, Hitler, e Mussolini.
Quest’ultimo commentò: “Ho letto tutta l'opera di Le Bon e non so quante
volte abbia riletto la sua Psicologia delle Folle. E' un'opera capitale alla
quale ancora oggi spesso ritorno.”
Cosa aveva rilevato Le Bon studiando le masse?
E' importante prima di tutto rilevare cosa intende Le Bon quando parla di
“Folla Psicologica” al fine di non equivocare il termine “Folla” che ci fa
pensare a un agglomerato di molte persone. Secondo Le Bon:
“... L'assottigliamento della personalità cosciente e l'orientamento dei
sentimenti e dei pensieri in un medesimo senso, primi elementi di una folla
in via di organizzarsi, non sempre implicano la presenza simultanea di
parecchi individui in un solo punto. Migliaia di individui separati, in un
dato momento, sotto l'influenza di violente emozioni - un grande avvenimento
nazionale per esempio - possono acquistare i caratteri di una folla
psicologica. Un qualunque caso che li riunisca basterà allora perché la loro
condotta subito rivesta la forma particolare agli atti delle folle. In certe
ore della storia, una mezza dozzina di uomini possono costituire una folla
psicologica, mentre centinaia di individui riuniti accidentalmente potranno non
costituirla.””
Ecco alcune considerazioni di Le Bon sulle folle:
“... l'illusione risulta essere più importante della realtà...”
“... nella storia l'apparenza ha sempre avuto un ruolo più importante della
realtà". Le folle non si lasciano influenzare dai ragionamenti. Le folle
sono colpite soprattutto da ciò che vi é di meravi-glioso nelle cose. Esse
pensano per immagini, e queste immagini si succedono senza alcun legame.”
Secondo le Bon quindi, per la folla, l'inverosimile non esiste e uno dei caratteri
che essa ha è l'eccessiva suggestionabilità.
“... La folla, per quanto neutra la si supponga, si trova spesso in uno
stato di attenzione aspettante favorevole alla suggestione. La prima
suggestione formulata s'impone, per contagio, a tutti i cer-velli, e
stabilisce subito l'orientamento.”
Le Bon asserisce che non c'è differenza tra un celebre matematico e il suo
calzolaio. Può esserci un abisso in termini intellettuali, ma quando essi
facciano parte di una folla (una folla può essere composta anche da cinque
persone, non è il numero che conta), agiranno nello stesso modo e reagiranno
emotivamente e non più con la ragione. Si verifica cioè un appiattimento
verso il basso, perchè la ragione e il raziocinio vengono totalmente
eliminati dalla folla.
Edward Bernays in seguito ricombinò le idee di Le Bon e altri studiosi
dell'argomento, come ad esempio Wilfred Trotter, con le teorie sulla
psicologia elaborate dal celebre zio Freud, intuendo che la gente sarebbe
stata sensibile a una manipolazione inconscia, basata sia sull'emotività, sia
sull'uso massiccio di immagini simboliche.
Bernays intuì con grande anticipo la potenza delle nuove tecnologie della
comunicazione di massa, e concluse che una manipolazione consapevole e
intelligente delle opinioni e delle abitudini delle masse potesse svolgere un
ruolo importante in una società democratica. Chi fosse stato in grado di
padroneggiare questo dispositivo sociale - pensava Bernays – avrebbe
costituito un potere invisibile capace di dirigere una nazione:
E' scioccante leggere le seguenti parole scritte nel 1929 da Bernays, perchè
non sono soltanto il frutto di un'idea che si può condividere o meno; egli
infatti dimostrò la realtà di tali affermazioni con le sue campagne, ed è per
questo che i suoi servizi vennero richiesti da diversi politici e da svariate
multinazionali, facendo dei suoi manuali la vera e propria Bibbia per tutte
le generazioni future.
Dal libro “Propaganda” di Edward Bernays (1929) leggiamo:
Quelli che manipolano il meccanismo nascosto della società costituiscono
un governo invisibile che è il vero potere che controlla. Noi siamo
governati, le nostre menti vengono plasmate, i nostri gusti vengono formati,
le nostre idee sono quasi totalmente influenzate da uomini di cui non abbiamo
mai nemmeno sentito parlare. Questo è il logico risultato del modo in cui la
nostra società democratica è organizzata. Un vasto numero di esseri umani
deve cooperare in questa maniera se si vuole vivere insieme come società che
funziona in modo tranquillo. In quasi tutte le azioni della nostra vita, sia
in ambito politico o negli affari o nella nostra condotta sociale o nel
nostro pensiero morale, siamo dominati da un relativamente piccolo numero di
persone che comprendono i processi mentali e i modelli di comportamento delle
masse. Sono loro che tirano i fili che controllano la mente delle persone
...Coloro che hanno in mano questo meccanismo, costituiscono il vero potere
esecutivo del paese.”
Bernays applicò con tale successo le sue leggi da impressionare, come abbiamo
detto, generazioni di uomini politici che studiarono meticolosamente la sua
opera ma non solo; essendo considerato anche l'inventore delle relazioni
pubbliche diede origine alla figura professionale dello Spin-Doctor e le
regole da lui scritte vengono applicate oggi dalla politica alla pubblicità
ad ogni ambito sociale e di comunicazione mediatica.
Una delle più famose campagne mediatiche intraprese da
Bernays, che modificarono profondamente le opinioni e le credenze popolari, è
diventato uno dei più tradizionali simboli dell’emancipazione femminile: la
donna che fuma. Nel secolo scorso questo fu un atto di sfida e di
affermazione della propria indipendenza verso una società benpensante, che
non aveva alcuna intenzione di riconoscere alla donna la parità dei diritti.
Ben poche femministe sanno che quella del “diritto al fumo”, fino ad allora
riservato ai soli uomini, non fu affatto una ribellione spontanea delle
donne, ma il risultato di un'operazione mediatica su larga scala, concepita e
orchestrata da Edward Bernays, che aveva ricevuto l'incarico dalla “American
Tobacco Company”.
Nel 1929 Bernays organizzò a New York la fiaccolata della “brigata delle
libertà”, durante la quale fece sfilare decine e decine di ragazze che
fumavano ostentatamente di fronte ad un pubblico allibito. La stampa –
previamente avvisata da Bernays - riportò l’episodio a nove colonne,
suscitando nella nazione un enorme impatto emotivo: associando un concetto
nobile come “Libertà” ad uno ribelle come “Brigata”, Bernays aveva creato un
nuovo concetto che colpiva dritto al cuore l'immaginario popolare.
Migliaia di donne iniziarono a emulare le ragazze newyorchesi della sfilata;
il messaggio era stato recepito chiaramente: “chi era anticonformista e
indipendente non poteva non fumare”. In pochi mesi la Chesterfield triplicò
le vendite, e molti anni dopo la Philip Morris, memore di quell'evento,
sfruttò lo stesso concetto inventando il cowboy della Marlboro per
pubblicizzare le sue sigarette. Per capire a fondo la portata di tale operazione
non va dimenticato che anche nel nuovo millennio, nei paesi in via di
sviluppo, la sigaretta continua ad essere l'emblema dell'emancipazione
femminile.
Ma Bernays non si fermò qui; successivamente lavorò in collaborazione con
l'AMA (Associazione Medici Americani), per produrre ricerche scientifiche che
dimostrassero che il fumo fa bene alla salute. Perchè questo era stato deciso
che venisse ufficializzato.
Da allora è diventata prassi per le multinazionali finanziare ricerche
scientifiche al fine di confermare la bontà dei prodotti che progettano di
vendere; a questo proposito Bernays suggeriva che vi fosse sempre una terza
parte, indipendente, che garantisse la credibilità del prodotto o
dell’immagine da promuovere.
Se ad esempio oggi la General Motors dicesse che il riscaldamento globale è
una bufala inventata dagli ambientalisti, la gente avanzerebbe subito dei
sospetti sulle motivazioni che la spingono a fare queste dichiarazioni, visto
che la sua fortuna è costruita sulle automobili; se però un qualche istituto
di ricerca indipendente, chiamato ad esempio “Alleanza per il clima globale”,
pubblicasse un rapporto scientifico in cui si afferma che il riscaldamento
globale è in realtà una storia inventata, la gente sarebbe già più confusa.
Ecco perchè Bernays mise in piedi una quantità impressionante di istituti e
fondazioni, finanziati in segreto dalle stesse industrie i cui prodotti
dovevano venirne valutati, per garantirne la qualità. Fu così che questi
istituti sfornarono una moltitudine di rapporti scientifici, che poi la
stampa rendeva pubblici, aiutando a creare l’immagine positiva del prodotto
da lanciare.
Ecco una breve lista, a titolo di esempio, di istituti con nomi altisonanti:
Temperature Research Foundation (Fondazione per lo studio delle temperature).
International Food Information Council (Consiglio internazionale per
l’informazione alimentare).
Consumer Alert (Guardiani del consumatore).
The Advancement of Sound Science Coalition (Coalizione per la promozione di
una solida scienza).
Air Hygiene Foundation (Fondazione per l’igiene dell’aria).
Industrial Health Federation (Federazione industriale della salute)
Manhattan Institute (Istituto Manhattan).
Center for Produce Quality (Centro per la qualità dei prodotti)
Tobacco Institute Research Council (Consiglio per l’istituto di ricerca del
tabacco).
Cato Institute (Istituto Catone)
American Council on Science and Health (Consiglio americano per la scienza e
la salute).
Global Climate Coalition (Coalizione per il clima globale).
Alliance for Better Foods (Alleanza per il miglioramento del cibo).
Un altro esempio è la tradizionane colazione americana con uova e bacon, che
non è affatto una tradizione: fu un'altra creazione di Bernays, commissionata
dai produttori di pancetta; pochi ricordano infatti che prima del 1924 in
America si faceva colazione con toast e caffè; fu questa un'altra
dimostrazione delle teorie freudiane applicate alla psicologia delle folle.
Bernays inoltre stupì, lasciando un segno permanente, il mondo degli affari
statunitense, per la sua capacità di controllare l'opinione pubblica su larga
scala quando, assieme a Lippman e su commissione del Presidente Woodrow
Wilson, fece una campagna tesa a spingere l'opinione pubblica ad accettare
l'entrata nella prima guerra mondiale, a fianco della Gran Bretagna, in un
momento in cui la stragrande maggioranza del popolo americano era del tutto
contraria al coinvolgimento bellico.
In soli sei mesi Bernays sovvertì completamente l'idea avversa della gente
verso l'entrata in guerra, provocando una mastodontica ondata di isteria
anti-tedesca, che impressionò profondamente (tra gli altri) anche Adolf
Hitler, che sarebbe diventato un profondo conoscitore della sua opera.
Scrisse Bernays nel suo saggio “L'ingegneria del consenso” (1928):
“Se capisci i meccanismi e le logiche che regolano il comportamento di un
gruppo, puoi controllare e irreggimentare le masse a tuo piacimento e a loro
insaputa”
Le idee di Edward Bernays cambiarono il vecchio concetto che prevedeva:
Bisogni -> Politica/Industria/Finanza -> Soddisfazione dei Bisogni
Nel più articolato e antitetico:
Manipolazione dell'opinione pubblica - > Creazioni di Bisogni ->
Politica/Industria/Finanza -> Controllo
Quella che segue è una lista di “credenze popolari” che sono state inculcate
nelle masse utilizzando le tecniche di persuasione e controllo descritte da
Bernays. Questo elenco di luoghi comuni, di cui riportiamo i più eclatanti, è
apparso in uno studio pubblicato da Russ Kick:
* I medicinali ridanno la salute.
* La vaccinazione rende immuni.
* Gli americani sono le persone nello stato di salute migliore.
* La gravidanza è una condizione medica molto seria
* L'HIV è la causa dell' AIDS.
* Il fluoro nell'acqua dell'acquedotto protegge i tuoi denti.
* La vaccinazione anti-influenzale previene l'influenza.
* I dolori cronici sono una naturale conseguenza dell'età.
* La soia e la più salutare sorgente di proteine.
Per costruire queste illusioni sono stati spesi miliardi di dollari, grazie
ai quali oggi milioni e milioni di persone la pensano allo stesso modo.
In “Trust Us, We're Experts” Stauber e Rampton hanno raccolto una serie di
dati che descrivono la scienza della creazione dell'opinione pubblica in
America. Ecco alcuni assiomi scaturiti dalla nuova scienza delle PR:
* La tecnologia è in se stessa una religione.
* Se la gente è incapace di formulare un pensiero razionale, la vera la
democrazia è pericolosa.
* Le decisioni importanti dovrebbero essere lasciate agli esperti.
* Riformulando argomenti stai lontano dalla sostanza; crea delle immagini.
* Non affermare mai chiaramente un bugia dimostrabile.
Le parole stesse vengono selezionate in base al loro impatto emozionale, ma
questo merita una trattazione a parte, perchè nelle nuove scienze delle PR
sono entrate prepotentemente le tecniche di controllo mentale, che sfruttano
le basi della psicologia e le linee guida di Bernays con le tecniche
dell'illusionismo.
Immagine, simbologia, parole e perfino musica e suoni. Cinema e televisione
hanno un potere enorme (esteso ora a tutta l'industria dell'intrattenimento,
compreso i moderni videogiochi) in quanto hanno la capacità di ricombinare
tra loro tutti questi elementi.
Sono molti gli esempi di uso politico del potere della musica, utilizzata
come strumento psicologico di persuasione di massa. Non è un caso che durante
la seconda guerra mondiale la BBC proibisse la messa in onda della musica di
Wagner, utilizzata invece in modo mirato e massiccio dal nazismo, o che la
sigla di apertura della nota emittente fossero le note basse che richiamavano
la celebre apertura della Quinta di Beethoven.
A questo proposito è interessante leggere dal libro di Matteo Rampin:
“Tecniche di controllo mentale”:
”...Secondo Adorno, la musica crea “Riflessi Condizionati” che riguardano
l'inconscio. La musica da camera nel suo filone tedesco è legata alla “Forma
Sonata”, tipica creazione della società normativa aristocratica e poi
borghese, la cui componente agonistica (due temi musicali che si scontrano)
deriva dalla struttura concorrenziale della società borghese: chi ascolta
tale musica assimila inconsciamente queste strutture fondanti. Si codifica un
modo di ascoltare musica classica disciplinato, senza battere i piedi, in
silenzio assoluto, che è parte di una educazione alla “staticità”.
Se la musica produce un'educazione alla postura dei corpi, e una loro
modificazione, è interessante chiedersi quali effetti avrà nel tempo
l'abitudine contemporanea di ascoltare la musica in maniera autistica, mentre
si lavora, si cammina, si studia, attraverso cuffie individuali e dispositivi
portatili – un'altra possibilità di sottoporsi al bagno acustico ininterrotto
che sembra essere il desiderio di molti”.
Sempre Rampin sottolinea come l'utilizzo del sistema “Sensorround” nel film
“Terremoto” (di Mark Robson, 1974) abbia proposto frequenze inferiori a
quelle percepibili dall'orecchio umano (16 Hertz), in modo da traumatizzare
profondamente molti spettatori, senza che questi ne sapessero il motivo. La
ragione è semplice, e viene spiegata in “Catastrophe, The end of the cinema”
(Annan D. 1975): “una delle tecniche più utilizzate nella guerra psicologica
e nel lavaggio del cervello era arrivata in aiuto al filone dei film
catastrofici.”
Tornando al cinema e alla televisione, fu Eisenstein a sostenere che gli
elementi di una singola ripresa possono essere pensati in modo matematico, al
fine di produrre uno shock emozionale. Ed è indubbio, come afferma Rampin,
che il cinema abbia modificato profondamente la cultura, la percezione, e
probabilmente la struttura mentale di miliardi di individui, risultando in
una visione della realtà che non è paragonabile a quella di chi ha vissuto
senza essere esposto all'incantesimo del cinema.
E mentre un film dura circa due ore, la televisione è di fatto “continua”. J.
Monaco ci ricorda infatti che l'elemento base della televisione è la serie:
“Non ci sintonizziamo per scoprire cosa succede (perchè in generale
succedono sempre le stesse cose) ma per passare del tempo in compagnia dei
personaggi. La maggioranza del pubblico non guarda uno spettacolo specifico
ma guarda la televisione.
Esiste nel nostro spazio, nel nostro tempo, e diventa parte della nostra
realtà, prosciuga la conversazione di una famiglia. Distrugge il tempo.
Rimpiazza i genitori (o i figli), i mariti (o le mogli). Per molti di noi,
vive al nostro posto.”
Quanto trattato finora è solo la punta di un immenso iceberg, nel quale
ciascuna delle tematiche presentate meriterebbe una trattazione a parte. Lo
scopo era semplicemente quello di sollecitare l’interesse verso il tema della
propaganda, il cui studio approfondito resta il modo migliore per
immunizzarsi, o perlomeno difendersi, dai suoi effetti più devastanti.
Potrebbe anche essere interessante, dopo aver letto il libro “Propaganda” di
Edward Bernays, visitare il sito di Barak Obama, per verificare di persona
come vi siano presenti, ed applicate con efficacia, tutte le sue regole più
fondamentali.
Federico Povoleri (Musicband)
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