giovedì 4 settembre 2014

Tragici segnali di "non ritorno" ........da un tunnel senza via d'uscita.

Se non riesci a uscire dal tunnel... arredalo

Siamo circondati da una miriade di piccoli e tragici segnali di "non ritorno" che ci danno la sensazione di essere entrati, pur non volendo, in un tunnel senza via d'uscita.
Ad esempio, non bastasse la dipendenza da cellulare, ne è stato creato uno, da un'azienda giapponese, che misura l'alito cattivo (come se l'interlocutore telefonico potesse sentirlo...), mentre una stilista inglese, Rachel Freire, in vena di riciclaggio metafisico, ha realizzato un orripilante abito, composto da 3.000 capezzoli di mucca.
rachel freire, capezzoli muccaD'accordo che già tutto sembra esserer stato inventato e inseguire l'originalità è un'ardua impresa, ma non é un obbligo toccare il fondo del ripugnante eppure... attorno a questi eventi si crea un'eco mediatica tale da farli sembrare quasi "normali"; nel senso che, se non li conosci ed apprezzi, ti considerano un provinciale sfigato che non comprende dove va il mondo. E tu devi sforzarti di "cogliere il messaggio" e inneggiare a quella  originalità malata e sconvolta, facendo tacere quella vocina, in fondo in fondo, che grida "Ma come è successo?!" 

Del resto la società cambia, cambiando le persone; oggi, in tempo di crisi, di insicurezze e di disoccupazione, non è strano, benchè orribile, che una storica azienda americana, la Hellmark, abbia prodotto e distribuito una serie di biglietti d'auguri dedicata ai disoccupati. Così, accanto alle beneauguranti frasi relative a compleanni, tenere nascite, matrimoni e anniversari, oggi vede la luce anche l'augurio di "Felice disoccupazione", condizione sicuramente d'attualità per tanti, sigh.

Non esiste vergogna alcuna, né dignità o riserbo: qualunque oggetto, situazione, personaggio, che sia estremamente miserevole o appena appena eroico, diventa farina di qualche diavolo che tenta di traformarlo in   business e ci riesce, perchè noi glielo permettiamo.
Così va il mondo, direbbe Manzoni, mentre l'Ikea, tanto per tirare l'acqua al suo mulino, potrebbe dire "Se non riesci a uscire dal tunnel... arredalo".
Perchè è indubbio: siamo  in un tunnel.
Ma tranquilli; se proprio tutto tuttissimo dovesse andare male malissimo... ci resta sempre un rene da vendere.
tunnel, arredato
Semprepazza
http://blog.libero.it/interiorlanding/12938979.html 


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