Il termine inglese Sockpuppet significa
“calzino fantoccio” e si riferisce ad un account aggiuntivo creato da
una persona già presente in internet.
Chi di noi, non nativi di internet, durante l’infanzia non amava i
burattini? Credo in pochi, e in effetti quelli di legno a me divertono
ancora oggi, mentre “i burattini fatti con i calzini” mi inquietano un
po. Sockpuppet, così si chiamano in gergo, perché nel calzino si
nasconde la mano di qualcuno che lo usa per raggiungere i suoi scopi.
Questi malintenzionati burattinai in rete, fingono di dialogare con
un alter ego che ha un punto di vista diametralmente opposto al loro per
screditarne le tesi e per fare apparire il burattino cattivo e
facilmente contestabile.
Accade quindi che l’utente che manovra il suo finto oppositore, cioè
il burattino nelle sue mani, gli faccia esprimere argomenti
particolarmente deboli, o facilmente confutabili, in modo da inscenare
una vera e propria commedia in cui ad avere la meglio è sempre il
burattinaio armato di intelligenza e savoir faire.
In questo modo, il burattino che portava avanti la tesi opposta a
quella del burattinaio che l’ha creato, appare stupido, disinformato e
prepotente con il risultato di coprire il dibattito rendendolo poco
chiaro, ma per un gioco di associazioni, anche a far ritenere che chi
porta avanti la tesi del burattino ne condivida le qualità personali
negative.
Forse anche più pericoloso del Troll, il Sockpuppet rappresenta una
vera e propria manifestazione di schizofrenia molto difficile da
smascherare, soprattutto se a manovrare il calzino c’è un burattinaio
lautamente pagato.
Che sia ingaggiato da qualcuno o fosse semplicemente una persona con
una grande sete di potere, ma che non ha il coraggio di manifestarlo
apertamente, chi usa questo mezzo lo fa con una naturalezza tale che
diventa particolarmente difficile smascherarlo.
Il burattino prima diventa parte di lui e in un secondo tempo ne
assume il controllo, facendo in modo da limitare sempre di più la vita
reale in favore della vita virtuale in cui la personalità simile ad un
calzino sporco può dare il peggio di se.
Che fare quindi? La prima cosa è sempre dare il giusto peso alla
nostra espressione nella virtualità, senza mai dimenticare che la vita
vera non è davanti al computer, e in secondo luogo stare attenti a tre
punti principali:
a) alla struttura che della discussione, se troppo sul botta e risposta qualcosa non va
b) se c’è un evidente squilibrio fra due persone e la discussione non si risolve in poco tempo
c) in una discussione in cui appare un utente particolarmente aggressivo e poco informato anche se condivide la nostra tesi assicurarsi che sia una persona vera.
b) se c’è un evidente squilibrio fra due persone e la discussione non si risolve in poco tempo
c) in una discussione in cui appare un utente particolarmente aggressivo e poco informato anche se condivide la nostra tesi assicurarsi che sia una persona vera.
Attenti alle trappole quindi, e diamo sempre il giusto peso a ciò che
succede online perché Internet è solo un mezzo, la vita vera è la
fuori.
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