Pubblicato da Francesca Gatti su 7 febbraio 2014
CRONACA
– Le arachidi potrebbero essere un antidoto per l’allergia alle
arachidi. È il curioso risultato emerso dallo studio condotto da un gruppo di ricercatori del Cambridge University Hospitals e pubblicato su The Lancet.
Secondo questo lavoro, infatti, la soluzione per l’allergia può
nascondersi proprio nelle proteine delle arachidi. Dato che anche i
bambini allergici sono in grado di tollerarne piccolissime dosi, l’idea
alla base dello studio è che introducendo progressivamente piccole
quantità di arachidi nell’alimentazione si aiuti l’organismo a superare
le forti reazioni immunitarie, che possono anche portare allo shock
anafilattico. Secondo i risultati della sperimentazione effettuata,
somministrando regolarmente piccole dosi di arachidi è possibile fare in
modo che i bambini allergici diventino più tolleranti alle quantità che
possono essere presenti in cibi confezionati e nei pasti mangiati al
ristorante.
L’allergia alle arachidi colpisce oltre 10 milioni di persone in
tutto il mondo, soprattutto bambini. È la più comune causa di morte per
allergia alimentare e le persone che ne soffrono sono a rischio di shock
anafilattico, a volte fatale, se vengono accidentalmente esposte alle
arachidi, possibilità molto comune, data la presenza di tracce di
questi legumi in moltissimi dei cibi che acquistiamo, soprattutto dolci e
salse.
Nello studio britannico sono stati coinvolti 99 ragazzi allergici di
età compresa tra 7 e 16 anni. Nei sei mesi di test i partecipanti sono
stati divisi in due gruppi. Al primo gruppo sono state inizialmente
somministrate piccole quantità di proteine di arachidi, circa 2
milligrammi, sotto forma di farina mescolata ad altri cibi; questa dose è
poi stata aumentata regolarmente nel corso delle settimane successive.
Al termine del test, l’84% dei pazienti di questo gruppo è stato in
grado di mangiare l’equivalente di cinque arachidi intere, 25 volte la
quantità media che potevano tollerare all’inizio del trattamento.
Al secondo gruppo, che serviva da controllo, sono stati somministrati
solo cibi senza tracce di arachidi e al termine dello studio i bambini
di questo gruppo continuavano a non tollerare la presenza di arachidi.
Una volta sottoposti al trattamento regolare per i sei mesi successivi,
anche questi pazienti hanno mostrato risultati positivi.
“Prima del trattamento, i bambini e i loro genitori dovevano
controllare ogni etichetta ed evitare di mangiare nei ristoranti. Ora la
maggior parte di loro può mangiare almeno cinque arachidi intere senza
problemi. Le famiglie coinvolte dicono che questo studio ha cambiato
enormemente le loro vite”, afferma Andrew Clark, uno degli autori,
mentre la collega Pamela Ewan sottolinea che questo trattamento può
essere effettuato solo sotto controllo ospedaliero e conclude: “Dobbiamo
essere assolutamente chiari nel dire ‘Non fatelo a casa!’”.
Altri trattamenti come vaccini e anticorpi sono in fase di sviluppo
ma, sebbene siano necessari studi in popolazioni più ampie e ulteriori
validazioni scientifiche, questa nuova immunoterapia orale è il primo
trattamento sperimentato che ha avuto risultati così buoni.
Uno dei pazienti coinvolti, Lena Barden di 11 anni, ha detto: “Mi
sentivo come se avessi vinto un premio quando che ho scoperto di essere
stata scelta per il gruppo attivo. Significava andare all’ospedale ogni
due settimane. Un anno dopo ho potuto mangiare cinque noccioline intere
senza alcuna reazione. La sperimentazione è stata un’avventura che ha
cambiato la mia vita e mi sono divertita molto. Ma io odio ancora le
noccioline!”.
Crediti immagine: PublicDomainPictures, Pixabay
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