giovedì 29 marzo 2018

La misteriosa Energia dei Megaliti

La misteriosa Energia dei Megaliti

di Freddy Silva

Stimolare il campo elettromagnetico del corpo umano non è difficile, è sufficiente un piccolo cambiamento nell’ambiente attorno, una situazione che spesso si verifica quando si visitano gli antichi siti megalitici.

Normalmente, questo fenomeno si attribuisce al forte effetto visivo che generano queste antiche pietre, piramidi e templi. Tuttavia, diverse prove dimostrano come questi luoghi sacri attraggano, immagazzinino e generino campi di energia, alterando lo stato di coscienza.

 

Generare Campi Magnetici

Nel 1983, l’ingegnere Charles Brooker intraprese uno studio per localizzare il magnetismo del Cerchi di pietre di Rollright in Inghilterra, scoprendo nella costruzione un campo di forza magnetica, che veniva attratto lungo una stretta intercapedine tra le pietre, che serviva come ingresso.
Il campo magnetico si muoveva a spirale verso il centro del cerchio, come se scendesse nella tana di un coniglio; inoltre, due pietre emettevano una corrente alternata ad anelli concentrici, con un disegno simile alle increspature di uno stagno. Queste scoperte, aiutano a decifrare la funzione di questi luoghi.
Nel Tempio di Edfu, in Egitto, invece, c’è un muro con delle incisioni che descrivono come costruire un luogo che differisca energeticamente dal paesaggio circostante: in altre parole, un tempio. Nell’iscrizione, c’è scritto come certe divinità creatrici abbiano prima creato un tumulo e poi ‘trafitto un serpente’ sul posto, dopodiché una speciale forza della natura ha pervaso il tumulo, portando alla costruzione del tempio. Il simbolo del serpente è sempre stato una metafora culturalmente condivisa, che rappresenta quelle forze tortuose della Terra, che oggi gli scienziati chiamano correnti telluriche.

 

Controllare le Leggi della Natura

Da uno studio del 2005, è emerso che gli architetti che hanno costruito i megaliti avevano un’ottima conoscenza e controllo delle leggi della natura. Per esempio, lo studio condotto da John Burke e pubblicato su “Seed of knowledge, stone of plenty” (Semi di conoscenza, pietre dell’abbondanza), nel cerchio di Pietre di Avebury, il più grande al mondo, ha osservato che i megaliti sono stati posizionati per attrarre energia dal terreno. Sistemando degli elettrodi nel terreno, si è scoperto che il fossato circolare presente interrompe la trasmissione della corrente tellurica di terra e conduce l’elettricità nel fosso, concentrando l’energia e rilasciandola all’ingresso del sito, a una velocità a volte doppia rispetto al terreno circostante.
Questi segnali magnetici si estinguono di notte, un fenomeno difficile da spiegare in circostanze naturali, poiché la loro energia è molto alta. All’alba si ricaricano grazie alla corrente tellurica del terreno, che viene attirata verso il sito nel momento in cui le fluttuazioni magnetiche del tempio raggiungono il loro massimo.
Burke ha poi scoperto che le Pietre di Avebury sono posizionate in modo tale da concentrare e convogliare le correnti elettromagnetiche in una direzione voluta, come fanno i moderni collisori di particelle atomiche, che guidano gli ioni in una certa direzione. Il modo in cui viene convogliata questa energia dipende anche dal tipo di pietra, che generalmente contiene grandi quantità di magnetite e proviene da luoghi lontani rispetto al tempio, che si comporta a sua volta come un grande e debole magnete.

 

Tecnologia Spirituale

Il campo di energia dei siti megalitici, ha una profonda influenza sul corpo umano. Per esempio, sul ferro disciolto nei vasi sanguigni, per non parlare delle milioni di particelle di magnetite che fluttuano nel cranio e nella ghiandola pineale, che in seguito alla presenza di campi geomagnetici, produce il pinolene e la serotonina (due sostanze che possono dare origine nel cervello al dmt, un alcaloide con effetti psichedelici sfruttato dagli sciamani).
Una ricerca approfondita condotta nella regione francese di Carnac, dove sono presenti 80 mila megaliti, ha rivelato il funzionamento di una simile tecnologia spirituale. All’inizio, il primo ricercatore Pierre Mereux era scettico, ma con il tempo ha capito che quei Dolmen rilasciano energia tellurica per tutta la giornata, con i livelli massimi all’alba. Inoltre, le variazioni di tensione ed elettriche, sono correlate e seguono il fenomeno dell’induzione elettrica.
Secondo Mereux, «il dolmen si comporta come una bobina o un solenoide, dove le correnti sono indotte e vengono provocate dalle variazioni più o meno forti del campo magnetico circostante. Ma questi fenomeni non hanno alcuna intensità, a meno che il dolmen sia stato costruito con rocce cristalline di quarzo come il granito».

Il ricercatore francese ha scoperto che i Menhir pulsano energia, positiva e negativa, a intervalli regolari fino a dieci metri di altezza dalla loro base (dove alcuni mostrano incisioni di serpenti), con un ciclo regolare di carica-scarica che dura settanta minuti. Mereux, ha poi notato che negli Allineamenti di Carnac, il voltaggio delle pietre diminuisce in base alla distanza dal centro del cerchio, che a sua volta si comporta come un condensatore di energia.
Le rocce sono molto ricche di quarzo, un materiale piezoelettrico, vale a dire che generano elettricità in seguito a una compressione o vibrazione. Questi megaliti, posizionati su 31 fratture della zona sismica più attiva della Francia, sono stati trasportati da circa cento chilometri di distanza e sono in uno stato di costante vibrazione e questo dimostra una scelta consapevole di progettazione, dal momento che il loro orientamento è connesso al magnetismo terrestre.

 

Siti Sacri e Portali Magnetici

Numerose antiche tradizioni di tutto il mondo condividono un aspetto peculiare: hanno costruito alcuni luoghi, sparsi su tutta la Terra, che possiedono e mantengono un’energia elevata. Chiamati “punti del cerbiatto” dagli Hopi – una popolazione amerinda che vive negli Usa sudoccidentali – sono divenuti luoghi sacri e templi.
La cosa interessante è, che tali culture antiche sostengono che questi luoghi speciali siano collegati con il cielo attraverso un tubo o una canna cava e che, grazie a questa connessione ombelicale, l’anima sia in grado di connettersi con l’aldilà durante un rituale. Ma questo consente anche agli spiriti di entrare nel mondo fisico.
Nel 2008, la Nasa potrebbe aver dimostrato involontariamente la veridicità di questa osservazione, quando ha pubblicato i dettagli di una ricerca sui cosiddetti “trasferimenti di flusso”, eventi che descrivono il collegamento tra la Terra e il Sole, attraverso una serie di portali magnetici che si aprono ogni otto minuti.
Queste scoperte aiutano a convalidare, per il modo di pensare scientifico moderno, la credenza da tempo sostenuta da sensitivi e rabdomanti, secondo cui i siti megalitici e gli antichi templi, sono luoghi che permettono una connessione interplanetaria.
Certamente, gli antichi sacerdoti egizi consideravano un tempio molto più che un insieme di pietre. Ogni mattina, all’alba, risvegliavano ogni stanza con le orazioni, e trattavano il tempio come un organismo vivente che riposa di sera e si sveglia al mattino.
Tratto da: “The Divine Blueprint: Temples, power places, and the global plan to shape the human soul”, di Freddy Silva, Invisible Temple, 2012.
Traduzione di Massimiliano Russano
Fonte originale: http://www.ancient-origins.net/opinion-guest-authors/they-re-alive-megalithic-sites-are-more-just-stone-005827?nopaging=1


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