Scienziati dimostrano che le radiofrequenze aumentano il rischio di cancro
E’
ufficiale. Uno studio pubblicato il 9 Febbraio 2018 sulla rivista Environmental Research ha dimostrato il nesso di causa effetto tra
esposizione a radiofrequenze in ambiente militare ed aumento di casi di cancro
in particolare quello di linfoma, leucemia, mieloma.
Le
persone sono esposte ogni giorno a molte
sorgenti di campi elettromagnetici a radiofrequenza dovute a:
- Antenne radiotelevisive
- Ponti radio e impianti di comunicazione satellitari
- Radar
- Antenne ripetitrici di telefonia mobile
- Cellulari
- Wi-Fi
- Forni a microonde
Le
radiofrequenze sono infatti onde elettromagnetiche di frequenza compresa tra
qualche kHz e
300 GHz.
I
sistemi radar civili e militari operano
a frequenze che vanno da circa 0.5
a 10 GHz e i “dischi a microonde” per la propagazione
da punto a punto, utilizzano frequenze che arrivano alle decine di GHz. In
ambito militare sono numerose le testimonianze di soldati che si sono ammalati
di cancro durante o dopo il servizio. Qualche anno fa era finita sui giornali
la storia di un sottufficiale della Marina Militare malato di leucemia che
aveva esposto una denuncia in Procura. L’ex-militare aveva messo in
correlazione la sua patologia con l’esposizione prolungata e sistematica ai
radar militari installati sui cacciatorpedinieri dove si era imbarcato. A lui
si sono poi uniti altri venti marinai affetti da cancro che anche loro
imbarcati negli anni in navi da guerra e a diretto contatto con il campo
elettromagnetico prodotto dai radar militari. Persone che hanno contratto
patologie come carcinomi ai testicoli e al pancreas. Ma sono a migliaia le testimonianze di militari malati di cancro a seguito
dell’esposizione a radiofrequenze.
Alla luce di questo nuovo studio le ipotesi erano fondate e c’è un
aumento notevole del rischio di cancro in chi è esposto a queste radiofrequenze
in ambito militare. In particolare è stato approfondito il legame con
l’insorgenza del rischio di cancro emato-linfatico come linfoma (Hodgkin e
non-Hodgkin), leucemia e mieloma. Gli autori della ricerca affermano:
L’associazione coerente di radiazioni a radiofrequenza (RFR) e rischio di cancro emato-linfatico ad alto livello nei quattro gruppi distribuiti in tre paesi, che utilizzano diversi tipi di apparecchiature RFR e analizzati da diversi protocolli di ricerca, suggerisce una relazione causa-effetto tra RFR e tumori ematolinfatici in ambienti militari / lavorativi.Mentre le misurazioni complete delle esposizioni RFR non sono state disponibili e sono state utilizzate valutazioni di esposizione approssimativa da interviste ai pazienti e da dati di esposizione parziale, abbiamo dimostrato un aumento dei tumori emato-linfatici in gruppi occupazionali con esposizioni RFR relativamente alte.I nostri risultati, combinati con altri studi, indicano che le esposizioni sostenute nei contesti militari qui valutati hanno aumentato significativamente il rischio di tumori emato-linfatici. Di conseguenza, le esposizioni militari RFR in queste occupazioni dovrebbero essere sostanzialmente ridotte e ulteriori sforzi dovrebbero essere intrapresi per monitorare e misurare tali esposizioni e per seguire coorti esposte a RFR per tumori e altri effetti sulla salute.Complessivamente, gli studi epidemiologici sull’eccesso di rischio di tumori emato-linfatici e di altri tumori insieme ai tumori cerebrali negli utenti di cellulari, e agli studi sperimentali su RFR e carcinogenicità costituiscono un caso coerente per una relazione causa-effetto e classificano l’esposizione a RFR come cancerogeno per l’uomo (gruppo IARC 1).
Un
soldato americano in pensione che ha lavorato come addetto alle comunicazioni
militari, ha commentato questo studio in un gruppo
Facebook dedicato all’elettrosensitività:
Essendo ex-soldato addetto alla comunicazione, ho fatto qualche ricerca sui veterani del Vietnam di unità particolari e ho scoperto che almeno il 20% dei radio operatori è morto di cancro, un altro 20% da problemi cardiaci e un altro 20% a problemi neurologici, 10 % a incidenti stradali, il 10% suicidato e il restante 20% è sconosciuto. Questi si trovavano nelle unità di artiglieria e fanteria.
In
campo militare l’esposizione alle radiofrequenze è più elevata rispetto alla
norma e quindi il nesso di causa-effetto è molto più evidente. Tuttavia gli autori dello studio, ed altre ricerche,
mettono in guardia gli utilizzatori di telefoni cellulari. E in generale tutti i dispositivi
a radiofrequenza rilasciano campi elettromagnetici che vengono assorbiti dal corpo umano con effetti a livello cellulare più o meno
intenso a seconda della durata dell’esposizione e della potenza dell’onda
elettromagnetica, come dimostrato dal BioInitative Report.
Quindi
è importante applicare il principio
di precauzione e
cercare di non avere il cellulare all’orecchio ma usare gli auricolari o il
vivavoce, evitare di avere connessioni Wi-Fi accese attorno tutto il tempo,
evitare di sostare davanti al forno a microonde e di vivere in prossimità di
antenne ripetitrici.
Riferimenti bibliografici
–
Peleg M, Nativ O, Richter ED. Radio
frequency radiation-related cancer: assessing causation in the
occupational/military setting. Environ
Res. 2018 Feb 9;163:123-133.
–
Radiofrequenza. Wikipedia
–
Inchiesta sui radar, marinaio padovano malato di cancro. Il Gazzettino
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bravi sti scienziati di ....che dopo quasi 100 anni hanno capito che le onde elettromagnetiche causano tumori ....hahahah meglio tardi che mai ....
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