mercoledì 1 marzo 2017

Manie religiose, da non considerare... - Della serie: "Non c'è più religione... (magari!)"

Manie religiose, da non considerare... - Della serie: "Non c'è più religione... (magari!)"
Quanto alla religione l’umanità è sempre stata immersa nel caos. Migliaia di comandamenti, migliaia di precetti, migliaia di riti, migliaia di preghiere, migliaia di promesse, migliaia di minacce provenienti da migliaia di dèi; e soprattutto, migliaia di vittime, sia fisiche che mentali. Il massacro giustificato dalla religione è sempre stato in gran voga, con il beneplacito di un “Dio” che sembrerebbe segnare con una tacca le sue vittime, come facevano i piloti della I guerra mondiale.

Ma chi sono questi dèi? Per la maggior parte degli uomini il dio della propria infanzia, il dio che viene insegnato dai genitori è il dio vero, e pochi sono coloro che riescono a sottrarsi alla pesante àncora di questo dio, proprio perché viene proposto in una fase della vita in cui l’essere umano è non solo altamente vulnerabile, ma anche influenzabile all’estremo, poiché la sua mente è in formazione, una vera spugna.

La mente dell’uomo preferirà credere ciecamente piuttosto che pensare, preferirà seguire piuttosto che farsi largo da sola; preferirà la sicurezza del gregge piuttosto che l’incertezza di doversi addentrare con le proprie forze negli abissi dell’aldilà. Per questo a tutti i leaders religiosi è tanto cara la parola “gregge”, ed è per questo che a coloro che manipolano le coscienze piace tanto chiamare i fedeli con il nome di “pecore”.

La pecora non si ribella- e ciò va bene al pastore - e non si deve arrischiare a cercare da sola il proprio alimento - e ciò va bene alla pecora - però alla fine della storia la pecora viene macellata da colui al quale il pastore fa capo.
Costellazioni di “maestri”, di “dèi” e di credenze, tutti che lottano e sono in competizione fra loro per assicurarsi il dominio della coscienza dell’uomo, e tutti, alla lunga, immergendolo sempre più nel caos della mente.

Tutti gli obblighi e i divieti, gli interdetti e le cerimonie, le restrizioni sociali e i particolarismi, i tabù alimentari e sessuali, gli estremismi e gli abiti rituali sono ovviamente forme di follia religiosa, di fervore che si erge a deviazione demenziale, istituzionalizzato dall’osservanza cultuale; regole e pratiche inculcate da maestri che non insegnano niente di buono, a loro volta portavoce di dèi che non sono Dio e non appartengono neppure al livello spirituale, ma ne sono molto al di sotto.
Chi è libero lo è da qualsiasi regola o forma di esteriorità; così è il vero “Dio”, quello che per tutti è lo stesso, che non ha un “popolo eletto” o preferenze etniche e non esige assurde pantomime o contorsioni mentali, limitazioni concettuali e macchinose ritualità dai suoi fedeli.

Naturalmente tutto il mondo di oggi è pazzo, e la forma di civiltà predominante oggi è micidiale; ma almeno non si ha la presunzione di sostenere che tutto ciò derivi dal volere di un dio (anche se in fin dei conti è proprio così: il “dio” di questo mondo). E’ una follia, un’alienazione fine a se stessa e non pretende di essere il risultato di un culto divino, di provenire da “istruzioni dal cielo”.

E fra tanti ammaestramenti e tanti riti, gli uomini continuano a venire a questo mondo senza sapere perché, e continuano ad andarsene senza sapere dove andranno.

Ma, ringraziando “Dio” (quello vero) c’è sempre stato anche chi, piuttosto che indirizzare altri verso un’ipotetica e dispotica divinità, ha anche scavato profondamente fino a percepire che la divinità risiede nell’uomo stesso, e nella sua consapevolezza di essere molto più che un essere umano.
Simon Smeraldo

1 commento:

  1. Il sol pensare che ne ha uccisi 24.000 leggendo il libro dei morti(bibbia)solo perchè s'erano ammupiti, beh,allora la vita.si fa interessante.
    Dispiace solo che stanno vincendo con tutto il male che possono...ma ne rimarra' sempre uno nella stanza dei bottoni.

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