lunedì 4 aprile 2016

L'acqua, la musica e la fisica quantistica

L'acqua, la musica e la fisica quantistica

Le riflessioni di Emilio Del Giudice sulla coerenza dell'acqua, la struttura armonica della materia e la musica


Alessandro Nardin - 24/03/2016  
La sensibilità del professor Emilio Del Giudice porta spesso a mettere in parallelo la coerenza interna della dinamicità della materia e la musica.
«Le oscillazioni del campo costituiscono la musica al cui ritmo le molecole danzano collettivamente.» (12)

È la danza di Śiva della tradizione induista, «il flusso incessante di energia che attraversa un’infinita varietà di configurazioni, che si fondono una nell’altra.» (13)
La danza di Śiva è «l’immagine più chiara dell’attività di Dio di cui qualsiasi arte o religione possa vantarsi. È poesia e anche scienza.» (14)
Ma è anche la «“musica del campo”», nel senso che gli avrebbe attribuito il «vecchio Pitagora».(15)

Per Del Giudice, c’è un elemento privilegiato in cui è possibile riscontrare l’armonia interna della materia, l’elemento che già Talete, primo filosofo, intuì come origine della vita, e della cui maternità universale Debussy fu cantore devoto.

«L’acqua liquida è stata riconosciuta da tempo come la matrice di molti processi, compresa la vita ed anche la dinamica delle rocce.» Ci ricorda Del Giudice. Al suo interno del suo dominio è riscontrabile un «campo elettromagnetico che da coerenza alle reazioni biomolecolari. L’interazione tra biomolecole avviene in modo differente dai sistemi non-acquosi e quest’ultimi sono incapaci di produrre la vita.» (16)

È nella descrizione del comportamento dei campi elettromagnetici dell’acqua che l’impiego di similitudini musicali si intensifica. «I segnali che l’acqua trasmette, […] sembrano presentare
una struttura musicale; […] esistono cioè “accordi tra le note” costituenti i segnali.» (17)

Le immagini musicali, infatti, non solo danno coerenza alle spiegazioni, ma evocano chiaramente ai sensi la vita interiore dell’infinitamente piccolo, affinché la mente umana possa cogliere con immediatezza l’idea di armonia sottesa alla materia, sia essa organica o inorganica.

La musica, insomma, traduce non solo le informazioni, ma un modo di osservazione. Veicola il significato, ma anche la mentalità dell’osservatore. Insomma, unisce, come un percorso alchemico, oggetto e soggetto.
Nell’acqua, più che in ogni altra “danza di fase” della materia, viene riconosciuta e cantata una matrice armonica: ecco che, nell’accostarvisi, le immagini musicali diventano stringenti, pregnanti, come in un entusiasmante crescendo di consapevolezza.

La coerenza dell’acqua richiede «che la musica del campo elettromagnetico non sia un rumore caotico, ma abbia un ritmo ben definito.» (18)
«Pertanto nell’acqua, e soltanto nell’acqua, può generarsi una struttura gerarchica di coerenze, capace di correlare vasti insiemi di molecole, generando simultaneamente un insieme complesso di oscillazioni elettromagnetiche, le cui frequenze si associano reciprocamente producendo accordi tra note, come avviene in una partitura musicale.» (19)

Note12 M. M. Tosi, E. Del Giudice, L’incredibile forza della leggerezza, Centro Studi Eva Reich. Per gentile concessione dell’autore.
13 F. Capra, op. cit., p. 282
14 A. K. Coomaraswamy, The Dance of Shiva, The Noonday Press, New York, p. 78, 67. Cit. in F. Capra, op. cit., p. 280-1
15 E. Del Giudice, G. Vitiello, op. cit., p. 51
16 E. Del Giudice, P.R. Spinetti, A. Tedeschi, La dinamica dell’acqua all’origine dei processi di metamorfosi degli organismi viventi, in Water, ISSN 2073-4441, 3 settembre 2010
17 E. Del Giudice, G. Vitiello, op. cit., p. 50
18 E. Del Giudice, G. Vitiello, op. cit., p. 51
19 M. M. Tosi, E. Del Giudice, op. cit.
Tratto dal libro Debussy l'esoterista di Alessandro Nardin edito da Jouvence, pagine 226-228.

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