La grotta platonica... e l'inganno dell'ombra
Il
filosofo greco Platone utilizza una metafora che non si direbbe sia
stata scritta 2500 anni fa. Egli teorizza l'esistenza , in una caverna
sotterranea, di prigionieri incatenati, fin dalla nascita,in posizione seduta;
anche il collo è stretto in un collare di ferro, così che non possono voltare
la testa in nessuna direzione, e sono costretti a a guardare avanti.
I loro carcerieri, chiunque siano, da una posizione sopraelevata dietro di loro, hanno un grande falò costantemente acceso: e fanno passare davanti al fuoco delle figurine di uomini, cavalli, carri, e altre cose, di modo che le immagini vengano proiettate sulla parete della caverna di fronte ai prigionieri. Questa è l'unica idea che essi hanno della realtà.
Un giorno uno di loro, non si sa come, riesce ad evadere e a farsi strada fino alla sommità della caverna, dove essa sbuca al di fuori. Vede il sole, gli alberi e tutto il mondo così com'è in realtà. Sopraffatto dall'emozione, il primo pensiero è di comunicare agli ex compagni di prigionia la sua straordinaria scoperta. Ritorna e racconta loro tutto. Essi, sentendosi presi in giro - dopotutto la realtà per loro sono solo le ombre animate che vedono davanti a loro - si adirano e lo uccidono.
Non c'è bisogno di spiegare niente.... fin da piccoli siamo stati messi in uno stampino (la scuola pubblica in primis) che ci ha insegnato a conformarci ed essere degli ingranaggi perfetti di un sistema che ha come unica finalità la propria conservazione, come unica bandiera la schiavitù.
Tutto attorno a noi ci comunica lo stesso messaggio: non si può essere liberi, non siamo immortali, la realtà è tutta quello che vedi, e così via. La realtà è quella che vogliono farci sembrare che sia . Gioco di prestigio, illusione... ombre proiettate sulla parete davanti ai nostri occhi.
Scritta 2500 anni fa.....?
Simon Smeraldo
I loro carcerieri, chiunque siano, da una posizione sopraelevata dietro di loro, hanno un grande falò costantemente acceso: e fanno passare davanti al fuoco delle figurine di uomini, cavalli, carri, e altre cose, di modo che le immagini vengano proiettate sulla parete della caverna di fronte ai prigionieri. Questa è l'unica idea che essi hanno della realtà.
Un giorno uno di loro, non si sa come, riesce ad evadere e a farsi strada fino alla sommità della caverna, dove essa sbuca al di fuori. Vede il sole, gli alberi e tutto il mondo così com'è in realtà. Sopraffatto dall'emozione, il primo pensiero è di comunicare agli ex compagni di prigionia la sua straordinaria scoperta. Ritorna e racconta loro tutto. Essi, sentendosi presi in giro - dopotutto la realtà per loro sono solo le ombre animate che vedono davanti a loro - si adirano e lo uccidono.
Non c'è bisogno di spiegare niente.... fin da piccoli siamo stati messi in uno stampino (la scuola pubblica in primis) che ci ha insegnato a conformarci ed essere degli ingranaggi perfetti di un sistema che ha come unica finalità la propria conservazione, come unica bandiera la schiavitù.
Tutto attorno a noi ci comunica lo stesso messaggio: non si può essere liberi, non siamo immortali, la realtà è tutta quello che vedi, e così via. La realtà è quella che vogliono farci sembrare che sia . Gioco di prestigio, illusione... ombre proiettate sulla parete davanti ai nostri occhi.
Scritta 2500 anni fa.....?
Simon Smeraldo
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