domenica 8 novembre 2015

MANUALE DELL’ATTIVISTA

MANUALE DELL’ATTIVISTA
Ecco gli strumenti che ogni attivista ha a disposizione per fare informazione, creare consensi ed esprimere la propria opinione in modo non violento. Qui ci sono una serie di istruzioni che vi guideranno nell’impresa. Poi basta poco,  combattere serve anche se siete da soli, spegnete il pc, vi basta un pezzo di carta e un francobollo, vi basta la voce. E il coraggio.

MEZZI GRATUITI
Si parte con il fare informazione da se, selezionate gli articoli giusti nel web, scegliete con cura i più interessanti, i più brevi e scorrevoli, devono soprattutto far pensare, attivare domande nel lettore. Stampatene alcune copie.
Metteteli nei posti della vostra vita, sul posto di lavoro, nel portone del condominio, nei locali e bar del vostro paese o quartiere, ecc…
Parlate frequentemente con la gente,con i vostri familiari, i vostri amici, ecc.. senza assillarli o risultare inopportuni, ma in modo da suscitare interesse in loro, con i vostri discorsi.
Non criticate le persone che si oppungono a voi, quelli con la mentalità troppo chiusa fanno difficoltà ad accettare idee innovative.
E’ bene che prima di qualsiasi altra cosa teniate conto del vostro atteggiamento nei confronti delle persone.
Trovate il modo di rendere la conversazione gradevole e penetrante.

TROVATE ALLEATI
Cercate di formare un gruppo di attivisti nella vostra città, cercate tra le vostre conoscenze, rivolgetevi alla gente dal pensiero libero e che sappia vedere l’importanza di divulgare l’informazione.
cercate, in continuazione, in internet, tra i vostri amici, gente che risiede nelle vostre vicinanze.
Durante il vostro lavoro continuate a reclutare membri, sempre e ad ogni occasione.
Dobbiamo diventare numerosi, espanderci, compattarci, essere presenti in massa nei luoghi della gente.
Rivolgetevi alle associazioni locali della vostra città, che siano culturali, umanitarie, gruppi giovani… dobbiamo fare capire a tutti la delicatezza dei temi trattati e l’importanza di divulgarli.
Rivolgetevi principalmente a quelle persone che sono già attive o che comunque si dedicano a scopi umanitari o simile, loro sapranno capire più degli altri l’importanza della questione e se saprete parlargli potrete fargli capire qual’è il vero nemico principale da combattere.

CREARE UN CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Per cambiare è necessario che ognuno organizzi nella propria città delle scuole di pensiero (libero).
In queste scuole/riunioni, si discuterà su come dev’essere svolta l’azione civica di noi attivisti.
Basta poco. Trovate un posto dove discutere, una casa, un garage, un circolo, un posto all’aperto, può essere qualsiasi cosa, radunate i vostri amici che vogliono sostenere il vostro progetto, che hanno le vostre idee o simili.
Fate in modo che tutti i partecipanti si impegnino per un tempo significativo. Potete organizzare le riunioni ogni fine giovedì sera per esempio od ogni 15 giorni, come andate meglio.
Create una lista delle cose da discutere, gli argomenti più importanti, che devono essere divulgati, le relative soluzioni e COME divulgarli.
Fissate una data ogni mese o ogni 15 giorni. Fate in modo che tutti vi partecipino.
Create una cassa comune, ad offerte libere, ognuno contribuirà in base alle proprie possibilità.
Con quel fondo comune stamperete i volantini e tutto il materiale informativo necessario.
Il gruppo dovrà essere strutturato in modo da assegnare ogni ruolo a ciascuno, in modo efficace, esempio:
un membro assumerà il ruolo di INFORMATORE. Sarà sempre aggiornato sui fatti da sapere e istruirà gli altri membri, un altro assumerà il ruolo di COMUNICATORE, penserà come parlare in modo più consono alla gente, cosa impaginare nei manifesti o volantini, ecc….. dovrete inventarvi voi la struttura, ognuno la personalizzerà a proprio piacimento.
Una volta fatto questo sarà il momento di AGIRE. Diffondetevi, fate volantinaggio, nelle strade delle città il sabato pomeriggio, la domenica mattina, parlate alla gente, andate nei loro luoghi tipici, nei locali, nei club, nei posti di svago, nelle conferenze di un certo tipo.
Rivolgetevi alle associazioni culturali e simili, alle associazioni per giovani, a specifici gruppi, valutate voi, fategli presente I TEMI TRATTATI E L’IMPORTANZA DI DIVULGARLI. Cercate sostegno da questi, cercate i fondi.
Siate presenti in massa, costantemente e per tutto il periodo dell’anno in SCUOLE E UNIVERSITA’.
Reclutate in continuazione altri membri, nei posti giusti, fra le vostre conoscenze, trovate un modo per far divertire chi vi partecipa. L’importante è che questi gruppi che fonderete siano GRUPPI DI PENSIERO LIBERO, in cui ognuno non sarà legato da nessun ideologia o pensiero da seguire alla cieca, ma RAGIONI CON LA PROPRIA TESTA, SVILUPPI IL PROPRIO SENSO CRITICO. Ognuno nelle riunioni dovrà partecipare alla discussione, senza impegni.
Divulgate sempre L’IMPORTANZA DELLA PARTECIPAZIONE e assicuratevi prima di qualsiasi altra cosa il modo in cui vi approcciate con la gente perchè se perdete la loro fiducia sarà difficile se non impossibile recuperarla.
Un ultima cosa, se iniziate questa impresa SIATE COSTANTI, sappiate che non vedrete risultati a breve termine, ma alla lunga, è importante fare anche poco ma in modo continuo. Per il resto SIATE LA GUIDA DI VOI STESSI, solo voi sapete cosa bisogna fare, non dovrete avere bisogno di un GURU che vi indichi la strada giusta. E’ l’unico modo per tornare preotagonisti e riprenderci quello che ci spetta di diritto… un mondo di libero pensiero.

VOLANTINAGGI INFORMATIVI
Per effettuare un volantinaggio, occorre innanzitutto selezionare un argomento specifico, trovare un volantino già pronto, se l’argomento è generico, oppure confezionarne uno nuovo se si tratta di una questione locale specifica, e poi distribuirlo al pubblico in un punto di grande afflusso.
Va detto che il volantinaggio per strada non è un metodo molto efficace per diffondere le informazioni, perchè la quasi totalità del materiale andrà gettata senza essere letta prima: ormai siamo bombardati da volantini di ogni tipo, e le persone tendono a ignorarli.
E’ importante distribuire materiali di vario genere in luoghi frequentati dal pubblico, da cui le persone interessate possano prelevarli. In tutti i casi, bisogna accordarsi col proprietario o gestore del posto, chiedendo il permesso di affiggere locandine o lasciare su qualche tavolo opuscoli e volantini.
I posti che possiamo suggerire sono: biblioteche, circoli culturali, centri “Informagiovani”, negozi, sale d’aspetto di medici, palestre, ma va bene anche qualsiasi negozio che abbia un proprietario collaborativo.

PER AFFISSIONI
Per l’affissione di manifesti negli appositi spazi previsti da ciascun Comune, va tenuto presente che alcuni spazi sono a pagamento, altri gratuiti.
Per quelli a pagamento, l’affissione viene fatta direttamente dall’Ufficio Affissioni del Comune stesso. Per iniziative non-profit, generalmente la tariffa è più bassa (mediamente del 50%) rispetto ai normali manifesti pubblicitari, ma varia da Comune a Comune. Per una città medio-grande, il costo è di circa 1.50 euro per l’esposizione per 15 giorni di un manifesto 70×100 cm. Il costo è direttamente proporzionale alla superficie del manifesto e al tempo di permanenza.
Attenzione: dall’aprile 2005, ogni Comune ha l’obbligo di fornire GRATUITAMENTE alle associazioni un minimo di 10% degli spazi totali, di dimensione 70×100.
Informatevi presso il vostro Comune su come usare questi spazi. Il problema, solitamente, è che chiunque può attaccarci sopra altre cose, quindi quel che succede spesso è che il giorno dopo i vostri manifesti sono già coperti da altri (di solito di partiti politici). Valutate cosa conviene fare: se nel vostro Comune le affissioni gratuite sono “vivibili” (cioe’ i manifesti durano qualche giorno) usatele, sennò conviene usare quelle a pagamento, perchè altrimenti si sprecherebbe il materiale.
Per esporre invece una locandina nelle vetrine di negozi e bar, oltre a chiedere il permesso del negoziante, occorre far apporre l’apposito timbro – che di solito per iniziative non-profit e senza sponsor è gratuito, ma non sempre, dipende dal Comune – sulla locandina presso l’Ufficio Affissioni del Comune. Non occorre essere un’associazione, lo può fare un gruppo o un privato. Se la locandina viene posta invece all’interno del negozio, e non in una vetrina che dia sulla strada, non è necessario alcun timbro.
La stessa regola vale per l’affissione di locandine all’interno di altri luoghi pubblici: biblioteche, sale d’aspetto, ecc.: è sufficiente avere il permesso del gestore o proprietario.

ATTENZIONE:
Certi Comuni hanno emanato un’ordinanza in base alla quale in certe zone non si puo’ fare volantinaggio. Quindi, oltre al fax in questura conviene informarsi presso l’Ufficio Relazioni con il Pubblico, oppure i Vigili Urbani. Il problema è che non è detto che vi dicano la verità, per ignoranza o per cattiva fede. Queste ordinanze nella quasi totalità dei casi valgono solo per volantinaggi commerciali, ma questo non vi verrà detto, a meno che non insistiate.
Quindi:
se vi dicono che non c’è alcuna ordinanza, ok;
se vi dicono che l’ordinanza vieta solo il volantinaggio commerciale, ok;
se vi dicono che TUTTI i tipi di volantinaggio sono vietati, in tutta la citta’, o nella zona di vostro interesse, allora dovete farvi dare copia dell’ordinanza e controllare che sia così, perché è già successo che impiegati del Comune avessero comunicato che il divieto era per ogni tipo di volantinaggio e invece era solo per quello commerciale… Se è davvero così, potete scegliere di volantinare lo stesso e minacciarli di far ricorso al TAR se vi dicono qualcosa, perche’ non possono vietare di manifestare le proprie idee. Sta a voi decidere quanto esporvi.
In ogni caso, è bene segnarsi data e ora della richiesta e con chi si è parlato.
Se siete già sicuri che non vige alcuna ordinanza particolare, ignorate questa precisazione.

SCEGLIETE I LUOGHI GIUSTI
la vita è sempre più frenetica, dovremmo farci ascoltare da gente che non ha il tempo di ascoltarci.
Prediligete i posti dove la gente si rilassa e non è di corsa, al mercato, nelle sale d’attesa, soprattutto nelle spiagge d’estate!! Li le persone avranno più tempo da dedicarvi e potrete anche sottoporli a scritti o conversazioni più estese o complesse.
cercate di entrare nel loro cuore e nelle loro menti.

RIVOLGETEVI AI GIORNALI LOCALI
Prendete in considerazione l’idea di rivolgervi alle riviste e giornali periodici della vostra città o paese, contattate la redazione, di persona possibilmente e chiedete l’autorizzazione per pubblicare brevi articoli di riguardante i nostri temi. Fornitegli ogni mese od ogni 15 giorni nuove informazioni.

ORGANIZZARE PROIEZIONI
Nelle vostre città sono sicuramente presenti posti dove organizzare proiezioni di film o documentari specifici.
Sono biblioteche, centri comunali, aule, palestre, sale appostite, solitamente dotate di un microfono o proiettore.
Alcuni di questi posti non richiedono nulla di particolare, solo la spesa dell’affitto della stanza, altri invece richiedono di essere un’associazione per dare l’affitto della stanza, in quel caso rivolgetevi ad associazioni attive spingete ad agire secondo determinati schemi.
Proiettare determinati film o documentari non è difficile, rivolgetevi a i vari gruppi locali, gruppi giovani, gruppi studenteschi, comitati locali… Al limite se un vostro conoscente ha un qualche posto o garage spazioso potrete organizzare la conferenza da lui, con dovuti modi.
L’importante è che si selezionino con cura i temi trattati e che il relatore abbia un ampia conoscenza riguardo ad essi, deve sapere rispondere ad eventuali domande e studiare bene prima di cominciare.

SCRIVETE
Scrivete alle redazioni dei vari giornali, mandate e-mail, mandate lettere, rivolgetevi alle redazioni dei programmi, fate telefonate. Alcuni esempi:
Scrivete alla redazione delle Iene, Striscia la notizia, anno zero, ecc… è nostro legittimo diritto essere informati pubblicamente su certi argomenti ed è un vostro dovere richiederlo. Più gente scrive e meno potranno ignorarci. Chiedete esplicitamente di parlare di temi come il signoraggio bancario, il vero volto degli organismi internazionali(WTO, FMI..), i conflitti d’interessi tra la classe politica e l’elite economico-fininziaria, il cosex alimentarius, ecc…
Striscia la notizia: gabibbo@mediaset.it
Alcuni indirizzi e-mail di parlamentari e ministri del governo Berlusconi. Scrivete loro cosa pensate di quello che stanno facendo. Esprimere loro i nostri pensieri e opinioni fa capire che non siamo sudditi ma cittadini.
alfano_a@camera.it
bertolini_i@camera.it
bonaiuti_p@camera.it
bongiorno_g@camera.it
boniver_m@camera.it
bossi_u@camera.it
brambilla_m@camera.it
brunetta_r@camera.it
carfagna_m@camera.it
carlucci_g@camera.it
cicchitto_f@camera.it
costa_e@camera.it
cota_r@camera.it
craxi_s@camera.it
dellavedova_b@camera.it
frattini_f@camera.it
gelmini_m@camera.it
ghedini_n@camera.it
landolfi_m@camera.it
larussa_i@camera.it
lazzari_l@camera.it
lunardi_p@camera.it
maroni_r@camera.it
micciche_g@camera.it
moffa_s@camera.it
mussolini_a@camera.it
nirenstein_f@camera.it
pecorella_g@camera.it
pirovano_e@camera.it
prestigiacomo_s@camera.it
tremaglia_p@camera.it
tremonti_g@camera.it

CANALI CHE DISINFORMANO
Riportiamo i numeri telefonici delle redazioni dei principali telegiornali italiani, per poter intervenire quando c’è evidente disinformazione.
Tg 1                       06/33543107
Tg 2                       06/33543206
Tg 3                       06/33543306
Tg 5                       06/57781
Tg 4                       02/21021
Studio Aperto                   02/25141
Tg La7                   06/355841

ORGANIZZARE CONFERENZE
Le conferenze possono essere organizzate in università, biblioteche, circoli, centri sociali, o sale affittate appositamente.
Non è obbligatoria una particolare attrezzatura, ma è utile avere a disposizione una lavagna luminosa, oppure un computer con proiettore (molte sale per conferenze, anche non troppo costose, offrono questa attrezzatura).
Il vero problema delle conferenze è quello di raccogliere un numero sufficiente di “uditori”: se il pubblico è scarso, la conferenza diventa una perdita di tempo. Occorre quindi decidere la data della conferenza e fissare il luogo almeno un mese prima, due mesi nel caso di un ciclo di conferenze, e poi diffondere la notizia, in vari modi: volantinaggio, e mail, passaparola, ecc…
L’ultimo, ma non certo per importanza, problema è quello di trovare un relatore preparato sull’argomento. Se l’argomento è abbastanza generico e non occorre una preparazione approfondita, è sufficiente che una persona volonterosa studi per qualche giorno, prepari una relazione, dei lucidi, e faccia delle “prove di esposizione” ad alta voce.
Per argomenti molto specifici, occorre invece trovare un relatore già esperto dell’argomento.

INTEVENTI NELLE SCUOLE
Nelle scuole si possono tenere conferenze, esattamente dello stesso tipo descritto al punto precedente. Il grosso vantaggio è che in questo caso non occorre pubblicizzare l’evento, perchè le conferenze si tengono in orario di lezione, ed il pubblico è assicurato.
Il problema è piuttosto quello di riuscire a trovare uno studente o un insegnante sufficientemente interessato ad organizzare la conferenza. Se si viene contattati direttamente da qualcuno all’interno della scuola, è facile, altrimenti risulta piuttosto complicato: inviare semplicemente una lettera al preside, offrendo la possibilità di organizzare una conferenza, di solito non basta, risponde una scuola su 50.
Per la conferenza conviene riunire più classi (almeno 3) nell’aula magna, o in un’aula abbastanza capiente. Se non sono disponibili aule grandi, si può ripetere la conferenza a vari gruppi di classi, di seguito.
Per la scelta del relatore, vale quanto esposto al punto precedente.
Conviene portare del materiale informativo (opuscoli, volantini) riguardante l’argomento della conferenza.

PETIZIONI
Le petizioni possono essere utili a portare avanti un’istanza, a livello internazionale, nazionale o locale, tendendo però presente che:
la petizione è solo un mezzo, non un fine: ci deve essere quindi una strategia ben definita per raggiungere l’obiettivo, e la petizione può essere utile come sostegno;
la petizione deve sempre chiedere qualcosa di ragionevole e realizzabile, altrimenti tutte le firme raccolte non serviranno a niente;
il testo deve essere chiaro e non troppo lungo, in modo che le persone che la firmano possano leggerla per intero in poco tempo; può tutt’al più essere accompagnata da una lettera o relazione più dettagliata che verrà consegnata al destinatario della petizione stessa;
le petizioni più utili sono quelle a livello locale (regionale, comunale, ecc.), perché è più facile avere un contatto diretto con le istituzioni e far pesare il parare dei cittadini firmatari;
non è necessario riportare il numero di documento su questo genere di petizioni, perchè non vi è alcuna normativa che assicuri che, a fronte dell’ottenimento di un certo numero di firme, si raggiunga un dato obiettivo. Non c’è in genere un numero minimo di firme da raggiungere, le firme dei cittadini servono solo a dimostrare all’istituzione destinataria che un congruo numero di cittadini è interessato al problema.

OTTENERE FINANZIAMENTI
Per ottenere i finanziamenti non basta mettere una cassetta delle offerte alla fine di ogni conferenza, solitamente il ricavato è a mala pena sufficente per compensare parte delle spese, fate quindi presente che le vostre iniziative si basano sul puro volontarismo e senza un piccolo aiuto da parte di tutti è difficile proseguire nell’impresa.
Con il tempo, per fare qualcosa di grosso, occorre ottenere finanziamenti cercando fra entità facoltose (famiglie private ricche ma ‘vicine’, gruppi d’affari e/o filantropi progressisti..) sempre spingendo sul tasto del vantaggio a lungo termine delle nostre idee, un vero e proprio investimento per il futuro, e anche qui abbiamo già una mole di argomentazioni notevole. I finanziamenti sono basilari e alcuni metodi per ottenere il consenso costano denaro e sono imprescindibili.
(tratto da Agireora.com)

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