Sapete
è da molto tempo che sospetto che la vera tecnologia, quella occultata al
popolo intendo, sia giunta da tempo alla creazione di una I.A.(intelligenza
artificiale) che può competere e credo anche superare le capacità umane.
L’establishment è risaputo che si diverte a farci vedere squarci della vera realtà attraverso il grande schermo, in questo modo dicono sapendo di farsi capire solo da pochi; è stato così per moltissimi grandi film tra cui il mio preferito rimane “The Matrix”, ma chiaramente la lista è molto lunga e anche personale perché in base alla propria evoluzione si riescono a comprendere alcuni messaggi.
Non sono bravo ad interpretare la realtà, ma di giorno in giorno comprendo cose nuove e vedo lì dove prima non vedevo, per rimanere in tema di I.A. ho visto molti film che l’hanno trattata in maniera diversa, ma la mia consapevolezza non era pronta per comprendere alcuni messaggi nascosti nelle pellicole, pian piano però…
Di
recente ho avuto modo di vedere alcuni film interessanti ed allo stesso tempo
inquietanti sulla I.A. che di fantascientifico hanno poco a mio avviso e che
consiglio di vedere:
Insomma
potremmo dire che sono due normalissimi film sulla I.A. vero? E se
analizzassimo questi film come le pellicole di molti anni fa che hanno svelato
quello che realmente stava accadendo nella nostra realtà e noi ne abbiamo preso
coscienza solo di recente?
Verrebbe
da dire che probabilmente queste realtà già esistono e probabilmente esistono
da anni.
Navigando
e interagendo nella rete non ho potuto fare a meno di notare alcuni comportamenti che per me erano da
ritenersi deviati o quantomeno strani, chiaramente anche il mio comportamento
potrebbe essere valutato come tale da qualche persona “normale”, in una
circostanza mi sono imbattuto in un utente del web (social) che aveva un
“sottofondo” di innaturalezza, pur non discostandosi tanto dai soliti
disfattisti troll consapevoli e non, questo utente appariva diverso,
soprattutto nelle sfumature del linguaggio, anche se corretto, ove dimostrava
una linearità di comportamento sconcertante unita ad una assenza empatica
difficile da esporre e una strana assenza emotiva in ogni “direzione”; ho
inteso per questi ed altri fattori che quell’utente di fatto poteva non essere
tale, nessun essere umano poteva celarsi dietro a tali esternazioni le quali a
mio avviso erano e sono generate molto probabilmente da un’IA non ancora a
livello umano.
Comprendo
che può sembrare assurdo, ma fra qualche anno sono certo che ci avvedremo di
una realtà che oggi ci è preclusa e che verrà introdotta nel nostro vivere
quotidiano con le solite tappe: le finestre di Overton.
Marcello
Salas
Eccovi un articolo da esempio di come stanno introducendo l’esistenza delle I.A. nel nostro mondo di ignoranti.
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Dopo 64 anni un computer supera il Test di Turing
Quella
tecnologica è
una scienza destinata, spesso, a contraddirsi. Se i limiti che ci poniamo sono
invalicabili nel momento nel quale sono concepiti, non è detto che la loro
superabilità non sia solo questione
di tempo. E’ successo ieri durante il Test di
Turing, quando Eugene Goostman, un ragazzino formato
di bit, è riuscito ad ingannare 1 dei 3 giudici che erano preposti a giudicare
o meno la sua umanità. Già nel 2012 il programma, realizzato da Eugene Demchenko, Sergey
Ulasen e Vladimir
Veselov, era riuscito ad andare vicino all’impresa con il 29% di
successo, ma era ancora lontano dal 33% necessario a considerare il pensiero
del computer come quello di un essere umano. Alcune delle domande cui ha
risposto Eugene poste dall’interlocutore erano:
“What are your favourite Sci Fi movies?” –
Umano
Risposta: “I like Star Wars and The Matrix”
– Computer
“Can we agree that the prequels sucked?” – Umano
“Absolutely! Lucas should be shot!” – Computer
Eugene impersonava in realtà uno studente di 13 anni non
madrelingua inglese, cui viene insomma concesso un minimo di beneficio del
dubbio se non risponde esattamente a tono, ma la Royal Society di Londra che ha assistito allo
svolgimento della prova non ha dubbi: il
test è superato!
Che questo sia il principio di un’era dove uomini e macchine
scriveranno le stesse cose con stile simile è certamente presto per dirlo, ma
quando Turing ideò il test non esistevano internet, telefoni
cellulari e personal
computer. Siamo sicuri di conoscere quanto attenderà il genere
umano fra anche solo 60 anni?
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