venerdì 10 luglio 2015

BRUXISMO - cos’è e cosa fare.

Digrignare i denti: cause e soluzioni


Ormai mi conoscete. Quando mi interessa un argomento inizio a cercare materiale e non mi fermo più. Come al solito informazioni interessanti e provenienti da fonti "attendibili". Spero vi sia utile. Buona lettura.
Digrignare i denti durante il sonno è spesso segnale di rabbia ed emozioni taciute: ecco cosa fare.

Digrignare i denti nel sonno: come scoprirlo: Molto spesso chi ne soffre non lo sa, almeno fino a quando non è obbligato a cercare le cause di uno o più sintomi fastidiosi che si protraggono nel tempo, il più frequente dei quali è un risveglio mattutino con sensazioni di dolenza diffusa alle mandibole. Ad esso possono accompagnarsi l'ingrossamento dei linfonodi del collo, l'insorgere durante la giornata di cefalea o emicrania, fitte improvvise alle tempie, tensione alla nuca, cattiva digestione, alitosi. Sintomi riferibili a patologie anche molto diverse tra loro, ma che a un'attenta analisi medico-odontoiatrica possono essere ricondotti, se è il caso specifico, a un fenomeno chiamato bruxismo: un disturbo molto diffuso caratterizzato dal fatto che durante il sonno notturno si digrignano i denti oppure, ma le due cose possono essere compresenti, si serrano le mandibole per un tempo prolungato, sia in stato di sonno che di veglia.

Digrignare i denti: segnale di aggressività trattenuta: La visita dentistica è determinante: infatti segnala un'usura eccessiva dei denti (soprattutto i molari e i premolari, le cui cuspidi appaiono consumate) rispetto all'età e dovuta a un uso improprio delle arcate dentali, e anche un indebolimento dei denti stessi, che diventano un poco mobili e talora si spostano dalla loro sede. Ma sebbene il "bruxista" tenda a sottovalutare il problema, in realtà questo va preso in seria considerazione, non solo per evitare problemi odontoiatrici ma perché le cause sono psicologiche e riguardano l'intera qualità della vita. Il bruxismo infatti esprime, in una forma del tutto involontaria, un forte stato di tensione emotiva che trattiene.

Digrignare i denti: il punto di vista psicosomatico: Da un punto di vista psicosomatico il digrignare i denti è un tentativo inconscio di scaricare un surplus di tensione psichica, una quota di ansia o aggressività che si è accumulata durante la giornata e che il soggetto tende a non esprimere. Le emozioni sono negate e vengono messe a tacere durante il giorno per poi ripresentarsi in un contesto più controllato e meno pericoloso: il sonno. Chi digrigna i denti tende a rimuginare, ha difficoltà a dire di no, preferisce reprimere la rabbia che prova per paura di esagerare o per non attivare sensi di colpa. Il serrare le mascelle è indice di aggressività trattenuta e durante la notte chi soffre di bruxismo"simula" l'attacco verso i presunti nemici.

Digrignare i denti: ecco cosa fare: 
- Occorre accorgersene. Diversi tra noi soffrono di bruxismo ma non lo sanno. Se sospetti qualcosa fai una visita odontoiatrica.
- Scegliere lo specialista giusto. L'ideale è un gnatologo, un odontoiatra specializzato in problemi di masticazione. Ti applicherà un apparecchio detto "bite", con funzioni correttive (per riposizionare la arcate) e contenitive (per rilassare la muscolatura di mandibola e collo).
- Ampliare la cura. Mettere il "bite" senza fare altro significa eliminare il principale canale di sfogo della tensione, che a quel punto rischia di sfociare in altri sintomi quali: depressione, panico, tensioni muscolari, cefalea, nervosismo. È necessario occuparsi anche del disagio psicologico che è alla base.
- Alcune sedute di psicoterapia possono bastare per comprendere gli atteggiamenti sbagliati e apprenderne di nuovi e salutari, e al contempo sfogarsi un po', togliendo così al sintomo il ruolo di primo canale di scarico. Utile anche un'attività fisica semplice e piacevole.     www.riza.it
Il mio consiglio:  Il bruxismo crea soprattutto un notevole affaticamento della muscolatura masticatoria non concedendole tempo per rilassarsi. Infatti, i muscoli della masticazione dovrebbero essere attivi per circa 1, 2 ore al giorno per masticare i cibi durante i pasti, oltre ad una minima attività durante il resto del giorno per parlare e deglutire. Per il resto dovrebbero aver modo di riposare. Se invece una persona soffre di bruxismo, i muscoli vengono attivati continuamente, soprattutto durante la notte, quando dovrebbero riposare, e, come qualsiasi altro muscolo del corpo, si affaticano e diventano dolenti. Questo affaticamento si può estendere anche ai muscoli del collo e delle spalle, dando origine a forme di mal di testa soprattutto al risveglio. Le forze che si sviluppano negli episodi di bruxismo si scaricano anche sulle articolazioni temporomandibolari, che si possono infiammare e diventare dolenti. Oppure possono andare incontro a dislocazioni del disco articolare con conseguenti disfunzioni come schiocchi articolari nei movimenti di apertura e chiusura della bocca, deviazioni o limitazione dell’apertura della bocca.
Con la riflessologia plantare chi "bruxa" ottiene buoni risultati. E' fondamentale rilassare la muscolatura  e lavorare sui punti riflessi di reni, fegato, dei denti, del processo mastoideo, del tessuto di supporto dei denti (l’osso dei mascellari e le gengive), dei muscoli della masticazione e le articolazioni temporomandibolari e su altri punti, valutabili caso per caso.
Molto utile massaggiarsi da soli il viso sui punti dolenti di mandibola. Spalancando la bocca mettere le dita nelle fossette che si formano sugli zigomi. Ognuno troverà il suo punto dolente e lo massaggerà più volte al giorno.

BRUXISMO O DIGRIGNAMENTO DEI DENTI
(Seconda parte)

A cura del Dott. Emma Castagnari (medico-chirurgo odontostomatologo).
http://www.procaduceo.org/it_schede/bruxismo2.htm
Sommario

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