Digrignare i denti: cause e soluzioni
Ormai mi conoscete. Quando mi interessa un argomento
inizio a cercare materiale e non mi fermo più. Come al solito informazioni
interessanti e provenienti da fonti "attendibili". Spero vi sia
utile. Buona lettura.
Digrignare i
denti durante il sonno è spesso segnale di rabbia ed emozioni taciute: ecco
cosa fare.
Digrignare i denti nel sonno: come scoprirlo: Molto spesso chi ne soffre non lo sa, almeno fino a quando non è obbligato a cercare le cause di uno o più sintomi fastidiosi che si protraggono nel tempo, il più frequente dei quali è un risveglio mattutino con sensazioni di dolenza diffusa alle mandibole. Ad esso possono accompagnarsi l'ingrossamento dei linfonodi del collo, l'insorgere durante la giornata di cefalea o emicrania, fitte improvvise alle tempie, tensione alla nuca, cattiva digestione, alitosi. Sintomi riferibili a patologie anche molto diverse tra loro, ma che a un'attenta analisi medico-odontoiatrica possono essere ricondotti, se è il caso specifico, a un fenomeno chiamato bruxismo: un disturbo molto diffuso caratterizzato dal fatto che durante il sonno notturno si digrignano i denti oppure, ma le due cose possono essere compresenti, si serrano le mandibole per un tempo prolungato, sia in stato di sonno che di veglia.
Digrignare i denti: segnale di aggressività trattenuta: La visita dentistica è determinante: infatti segnala un'usura
eccessiva dei denti (soprattutto i molari e i premolari, le cui cuspidi
appaiono consumate) rispetto all'età e dovuta a un uso improprio delle arcate
dentali, e anche un indebolimento dei denti stessi, che diventano un poco
mobili e talora si spostano dalla loro sede. Ma sebbene il "bruxista"
tenda a sottovalutare il problema, in realtà questo va preso in seria
considerazione, non solo per evitare problemi odontoiatrici ma perché le cause
sono psicologiche e riguardano l'intera qualità della vita. Il bruxismo infatti
esprime, in una forma del tutto involontaria, un forte stato di tensione
emotiva che trattiene.
Digrignare i denti: il punto di vista psicosomatico: Da un punto di vista psicosomatico il digrignare i denti è
un tentativo inconscio di scaricare un surplus di tensione psichica, una quota
di ansia o aggressività che si è
accumulata durante la giornata e che il soggetto tende a non esprimere. Le
emozioni sono negate e vengono messe a tacere durante il giorno per poi
ripresentarsi in un contesto più controllato e meno pericoloso: il
sonno. Chi digrigna i denti tende a rimuginare, ha difficoltà
a dire di no, preferisce reprimere la rabbia che prova per paura di esagerare o
per non attivare sensi di colpa. Il serrare le mascelle è indice di
aggressività trattenuta e durante la notte chi soffre di bruxismo"simula"
l'attacco verso i presunti nemici.
Digrignare i denti: ecco cosa fare:
- Occorre accorgersene. Diversi tra noi soffrono di bruxismo ma
non lo sanno. Se sospetti qualcosa fai una visita odontoiatrica.
- Scegliere lo specialista giusto. L'ideale è un gnatologo, un
odontoiatra specializzato in problemi di masticazione. Ti applicherà un
apparecchio detto "bite", con funzioni correttive (per riposizionare
la arcate) e contenitive (per rilassare la muscolatura di mandibola e collo).
- Ampliare la cura. Mettere il "bite" senza fare altro
significa eliminare il principale canale di sfogo della tensione, che a quel
punto rischia di sfociare in altri sintomi quali: depressione, panico, tensioni
muscolari, cefalea, nervosismo. È necessario occuparsi anche del disagio
psicologico che è alla base.
- Alcune sedute di psicoterapia possono bastare per comprendere
gli atteggiamenti sbagliati e apprenderne di nuovi e salutari, e al contempo
sfogarsi un po', togliendo così al sintomo il ruolo di primo canale di scarico.
Utile anche un'attività fisica semplice e piacevole. www.riza.it
Il mio consiglio: Il bruxismo crea
soprattutto un notevole affaticamento della muscolatura masticatoria non
concedendole tempo per rilassarsi. Infatti, i muscoli della masticazione
dovrebbero essere attivi per circa 1, 2 ore al giorno per masticare i cibi
durante i pasti, oltre ad una minima attività durante il resto del giorno per
parlare e deglutire. Per il resto dovrebbero aver modo di riposare. Se invece una
persona soffre di bruxismo, i muscoli vengono attivati continuamente,
soprattutto durante la notte, quando dovrebbero riposare, e, come qualsiasi
altro muscolo del corpo, si affaticano e diventano dolenti. Questo
affaticamento si può estendere anche ai muscoli del collo e delle spalle, dando
origine a forme di mal di testa soprattutto al risveglio. Le
forze che si sviluppano negli episodi di bruxismo si scaricano anche
sulle articolazioni temporomandibolari,
che si possono infiammare e diventare dolenti. Oppure possono andare incontro a
dislocazioni del disco articolare con conseguenti disfunzioni come schiocchi
articolari nei movimenti di apertura e chiusura della bocca, deviazioni o
limitazione dell’apertura della bocca.
Con
la riflessologia plantare chi "bruxa" ottiene buoni risultati. E'
fondamentale rilassare la muscolatura e lavorare sui punti riflessi di
reni, fegato, dei denti, del processo mastoideo, del tessuto di supporto dei
denti (l’osso dei mascellari e le gengive), dei muscoli della masticazione e le
articolazioni temporomandibolari e su altri punti, valutabili caso per caso.
Molto
utile massaggiarsi da soli il viso sui punti dolenti di mandibola. Spalancando
la bocca mettere le dita nelle fossette che si formano sugli zigomi. Ognuno
troverà il suo punto dolente e lo massaggerà più volte al giorno.
BRUXISMO O DIGRIGNAMENTO DEI DENTI
(Seconda parte)
A cura
del Dott. Emma Castagnari (medico-chirurgo odontostomatologo).
http://www.procaduceo.org/it_schede/bruxismo2.htm
http://www.procaduceo.org/it_schede/bruxismo2.htm
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