domenica 24 maggio 2015

Armi ad alta tecnologia in Italia: una realtà ufficiale confermata dalla normativa in vigore

La declaratoria ufficiale di tutte le armi ad alta tecnologia inclusi i sistemi di spionaggio militare previsti dal d.m.13.6.2003. Rassegna stampa ragionata degli avvenuti usi ed abusi in situazioni di guerra, rischio di commerci illegali e di impianti non consensuali da procedure illecite: eventualità indirettamente confermate da testate ufficiali autorevoli, persino filogovernative.
Di Cassandra D'Eleonora

A volte, per esigenze di salute ci si sottopone a cicli di terapia antalgica ed antinfiammatoria di laser, tens, ultrasuoni ed onde d'urto, se per intensità oppure per frequenza (sono due valori totalmente differenti) si incrementa la potenza, per quanto di poco ed in sede medica con l'opportuna strumentazione finalizzata a tal uopo, il dolore si manifesta ferocemente. Pertanto ed in questi casi i fisioterapeuti e gli infermieri "abilitati" professionalmente regolano sempre con vigile scrupolo ed attenzione le modulazioni da "programmare" nella macchina. Inoltre la diversificazione della modulazione è tarata sulla tipologia del disturbo di salute e sulla tolleranza del paziente. Ancora maggiore è lo scrupolo adoperato per le applicazioni di onde d'urto, che vengono eseguite solo ed esclusivamente dal personale medico specializzando oppure specializzato.
Di contro pulsazioni a propulsioni alternate, elettrificazioni, dolori brucianti e puntori, persino anche indotte alterazioni del ritmo cardiaco, apnea notturna, infiammazioni, infezioni e molto altro, sono sintomatologie dell'uso offensivo di tali risorse, cioè laser, ultrasuoni, onde e molto altro, di armi in funzioni elevate sia per potenza che per frequenza.
 

Armi, che utilizzano a fine offensivo le risorse citate, esistono, se ne ha conferma in Italia dal Decreto del 13 giugno 2003 intitolato "Approvazione del nuovo elenco dei materiali d'armamento da comprendere nelle categorie previste dall'articolo 2, comma 2, della legge 9 luglio 1990, n. 185", pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana del 25 luglio 2003, N. 119, il cui testo consta di ben settanta pagine riportanti descrizione della tipologia fino alla robotica. Il decreto in essere veniva firmato da: on.le Martino, Ministro della Difesa; on.le Frattini, Ministro degli Affari esteri; on.le Pisanu, Ministro dell'Interno; on.le Tremonti, Ministro dell'Economia e delle finanze; on.le Marzano, Ministro delle Attività produttive (1).

Tipologie, usi, abusi  e danni
Nell'allegato 39 bis del suddetto decreto compaiono alcune trattazioni interessanti riguardanti gli agenti tossici chimici oppure biologici cap.7, pagg.17-18; le apparecchiature elettroniche cat.11, pag.29; armi ad energia cinetica cat. 12, pag.30; apparecchiature per la visione cat. 15, pag.33, sistemi d'arma ad energia diretta cat.19, pag.38; robotica pag.46, ect. E' quindi un dato di fatto, che tale tipologia di armi esistano; così come le loro versioni portatili finanche commercializzate su internet, giacché la versione primaria è più ingombrante; inoltre, ed anche purtroppo, è un triste dato di fatto, che garantiscono l'impunità ai suoi possessori, ai suoi utilizzatori ed ai ....padroni di casa, giacché queste armi agiscono "through wall" ovvero attraverso le pareti.
 

I danni fisici inferti sono gravi ed infidi, poiché talune di esse agiscono attraversando la superficie della pelle, senza lasciare alcun danno né segno visibile, fiondando direttamente l'interno dell'organismo. Inoltre è tuttt'altro né verosimilmente escludibile il commercio illegale di tali armi da parte della criminalità organizzata nostrana, di cui autorevolmente riferisce il periodico on-line "Gnosis - Rivista Italiana di Intelligence del Sisde", con gli articoli "Le caratteristiche della criminalità informatica: profili nazionali ed internazionali", di Carlo Sarzana di Sant'Ippolito (2); "Cyberlaundering - Il riciclaggio del terzo millennio", di Umberto Rapetto (3).

Seppure parzialmente, essendo aggiornato al novembre 2001, dei danni procurati da tali armi, oltre che di altro, documenta un libro "Le nuove guerre", curato da Umberto Rapetto e Roberto Di Nunzio, edito dalla Bur Rizzoli Rcs libri. Un breve inciso su uno degli autori: Umberto Rapetto è stato colonello della Guardia di Finanza, alla guida del Nucleo Speciale Frodi Telematiche, oltre che giornalista ed impegnato in molte altre attività, tra cui la docenza universitaria (4 e 5). Nel descrivere tali armi, considerate generalmente "non letali", lui dissente e riproduce su schema alcuni degli effetti inferti nell'organismo. Altro argomento trattato nel capitolo "Il cervello nel mirino" pertiene il controllo mentale ed il lavaggio del cervello comunemente denominati "mind control", mentre il secondo "brainwashing": ne vengono descritte le tecniche di manipolazione mentale contro la volontà del soggetto, in contraddizione alle sue convinzioni morali; i metodi usati e le dinamiche di azione, nonché i mezzi. Va precisato, che il testo è ormai fuori commercio ed è acquisibile attraverso il prestito bibliotecario anche interregionale.

Sull'uso corrente delle armi ad alta tecnologia va menzionato anche un articolo, ancora rintracciabile attraverso internet, scritto da Federico Dal Cortivo e pubblicato da "Il Sole 24 Ore" il 30 maggio 2010 (6). In sintesi e schematicamente ecco gli argomenti trattati: 

1) il ricorso a tali armi nel Vicino Oriente; 
2) analisi portata a termine dal Dipartimento alla Difesa Usa sulle reali esigenze d'uso di tali armi; 
3) armi a colla già utilizzate in Somalia nell'operazione "Restore hope" nel 1995; 
4) uso del laser a puntamento; 
5) armi acustiche utilizzanti gli ultrasuoni offensivi dei centri d'equilibrio dell'organismo; 
6) armi a radiofrequenza usanti radiazioni elettromagnetiche in grado di procurare attacchi di epilessia; 
7) basse frequenze capaci di produrre istamina da parte delle cellule cerebrali con l'esito di indurre stato di sonnolenza oppure sonno profondo; 
8) ads - active denial technology in grado di bloccare accessi stradali; 
9) studi in corso sull'uso del laser-plasma compromettente la funzionalità di un motore d'auto; 
10) laser ultravioletti paralizzanti esseri umani; 
11) armi a microonde causanti danni permanenti fisici fino al sistema immunitario: 
12) la realistica possibilità dello studio, dello sviluppo e del ricorso a tali armi "in barba ai vari trattati e convenzioni internazionali".

"Minaccia virtulale, pericolo concreto", a firma di Umbero Rapetto,  è il titolo di un articolo apparso nel gennaio-aprile 1997 (7) sul periodico on-line del Sisde "Gnosis", i cui argomenti principali trattati pertengono: 1) il remote crime ed il cybercrime sono due realtà seriamente preoccupanti, in quanto i delitti possono essere compiuti da un luogo differente da quello in cui si manifestano ed in questo modo la criminalità si pacifica in questo nuovo mondo reso possibile da reti telematiche e connessioni virtuali, in entrambi i casi l'impunità sarebbe assicurata; 2) armi a radiofrequenza (Rfw radio frequency weapons) ed armi ad emissione mirata di energia (Dew directed energy weapons) capaci di bloccare auto ed apparati in funzione. Sempre dalla stessa autorevole rivista del Sisde rimarchevoli sono altri articoli, prima di affrontare la grave violazione delle tecniche di manipolazione e condizionamento mentale, peraltro in modo fraudolento sulla vittima prescelta ed inconsapevole.

Tecniche invasive
Nel 2009, nell'articolo intitolato "La biometria a difesa dell'identità" (8),  l'autore Antonio Teti scriveva tra l'altro: "la ricerca ... ha come obiettivo quello di creare uno scanner in grado di analizzare gli schemi delle attività cerebrali dell'uomo ..: identificazione dell'individuo... e i
livelli di alcuni parametri riconducibili alle funzioni cerebrali (paura, eccitazione, stanchezza, ect.)" . più avanti spiegava, che alcuni volontari si erano sottoposti a dei test "grazie a particolari strumenti" misurando in tal modo l'attività elettrica del cervello. Poi, tutti i dati acquisiti venivano memorizzati all'interno di un Rfid - radio frequency identification, ovvero microprocessori impiantati nei volontari ... per sperimentazioni sull'identificazione facilitata. Quale commento urgente insorge il grave problema delle violazioni dei propri dati, da chi è detentore di un sistema di decodifica dei dati contenuti nello stesso microprocessore.

In un altro articolo scritto dallo stesso autore e pubblicato nel 2008 ancora su Gnosis, dal titolo "Microchip nel cervello - privacy a rischio"(9) l'esordio dell'esposizione riguarda il tema della comunicazione con il pensiero e la lettura del pensiero, più avanti riferisce di studi applicati alla ricerca per la codifica delle onde Emf (electromagnetic frequencies) generate dal corpo umano ed intercettabili con strumentazione adeguata. Per tali studi sarebbero stati sperimentati dispositivi innovativi come l'Emf brain stimulation, il Remote neuronal monitoring (Rnm) e l'Electronic brain link (Ebl). Precisa, che l'Emf è stato progettato per gli studi neurologici, quindi in campo medico. Tali esiti di ricerche sono state classificate dalla Nsa come radiazioni intelligenti meglio identificate come "informazioni elettromagnetiche involontarie e diffuse nell'ambiente  non radioattive o nucleari". Tale dispositivo, qual è l'Emf, opera su una banda di frequenza interagente con il sistema centrale dell'uomo; inoltre parrebbe, che dal punto di partenza medico, foriero di tali ricerche, l'applicazione di questo sistema abbia trovato applicazione da parte dell'Aeronautica militare statunitense per la ricognizione del campo di battaglia nel corso della campagna irachena! Si ribadisce e si sottolinea: da uno studio medico ad un'applicazione militare.
 

Il Remote neural minitoring (Rnm) lavora in sinergia con l'Emf al fine di decifrare il pensiero umano. L'autore rimarca quanto segue: "considerato che un pensiero generato dal cervello utilizza campi bioelettrici, è possibile attivare degli analizzatori di segnali elettromagnetici che possono consentire la traduzione in linguaggio verbale del pensiero. Non solo! Il sistema Rnm è in grado di inviare segnali codificati anche alla corteccia uditiva del sistema nervoso in modo da permettere, ad esempio, la trasmissione audio senza l'ausilio dell'orecchio (comunicazione diretta con il cervello)". Al termine viene riportato un utile schema di funzionamento dell'Emf brain stimulation. In chiosa rileva il rischio, che tale tecnologia possa cadere nelle mani sbagliate per usi criminali.

Altro articolo del medesimo periodico e dello stesso autore, dal titolo "La persuasione nell'era digitale" analizza le fasi di condizionamento psicologico sociale messe a punto da uno studioso statunitense del Department of Psychology della Central Washington University.
In internet è già disponibile n elenco dei brevetti statunitensi (10) afferenti microdispositivi oppure biochip inseribili, meglio dire impiantabili fraudolentemente nell'organismo umano ed atti a modificare gli stati della coscienza umana, come la percezione, la memoria, la sessualità ed altro, anche in stato di deprivazione sensoriale esistono e da tempo. La lettura è terrificante, perché se esistenti, di contro sono del tutto ignoti i protocolli medici seguiti a tutela dei malcapitati ed affatto volontari pazienti. Va precisato, che le dimensioni di un biochip non raggiungono quelle di un chicco di riso... quindi non facilmente individuabile ad occhio.

Mass media e deontologia medica
Una breve carrellata sull'argomento trattato dagli organi di stampa più
comuni lascia scorgere dell'ordinarietà dell'argomento "uso dello studio del cervello" e degli apporti tecnologici in sede protesica:
- come funziona il cervello, su Focus 2001;
- il computer ci riconosce dalla voce, su Focus;
- gli straordinari poteri dell'intuizione, su Focus luglio 2010;
- l'età bionica, la fusione tra uomo e macchina, su National Geographic, gennaio 2010 (11) (riguardo questo articolo non può sfuggire all'attenzione la pagina illustrante "l'orecchio connesso", essendo esaustiva e chiarificatrice dei microscopici impianti nonché delle loro componente all'interno della testa);
- così il cervello comunica dal coma, su La Repubblica, 5 febbraio 2010 (12).
Sullo studio del cervello si moltiplicano gli ambiti e gli sconfinamenti ... lo stesso valga per il tentativo di fare informazione scientifica attraverso la stampa: certo, non è questa la sede per analizzare il rapporto tra scienza e vera informazione, semmai l'intento è quello di fornire squarci di visione coerenti al presente articolo, nella trattazione difficile e controversa di temi etici.

Sul settimanale "A" del 6 maggio 2010 appariva un articolo sul data mining, ovvero il ricorso allo studio dei sistemi algoritmici per la previsione degli atteggiamenti e comportamenti umani; di tale nuova specializzazione esiste già tanto di disciplina che di cattedra, il cui titolare è Fabio Nalucci all'università di Milano (13). Tutto ciò è di grande utilità per la pubblicità ed il marketing, seppure l'ambito originario di applicazione sia stato quello del crime prevision, ovvero previsione del crimine.
Anche in questo caso però ci si pone di fronte alla violazione del principio della privacy, con un dettaglio ed un interrogativo fondamentale: si è giunti a tali esiti di studi attraverso quali protocolli sulle cavie? Da porsi è lo stesso quesito per gli altri due esiti scientifici, di cui si ha notizia il 12 marzo 2010, il 21 maggio 2010 ed il 16 gennaio 2010.

Ancora prendendo spunto dal sopramenzionato libro "Le nuove guerre" di Umberto Rapetto, più precisamente dal capitolo "Il cervello nel mirino" si descrivono le tattiche utilizzate per minare l'autodeterminazione e la volontà  della persona attraverso modalità coercitive improntate all'insegna della più assoluta violenza, con modalità e tappe progressivamente più invasive della sfera individuale e lesive del suo codice morale. Di fatto si tratta di programmi per modificare i comportamenti del soggetto preso di mira: questo è il "mind control", il controllo della mente. Age regression, amnesia ipnotica, sleep deprivation sono soltanto alcuni dei metodi usati a tal uopo ed in una complessa sinergia di mezzi sofisticati, che include armi psicotroniche, droghe e .... totale perdita di consapevolezza del malcapitato. Nel sopramenzionato elenco dei brevetti si implicita tale ricorso al condizionamento mentale.

E poi il cervello umano è sensibile alle onde elettromagnetiche di bassissima frequenza, cioè può essere alterato mediante variazioni di frequenze: microonde elf (extremely low frequency), vlf (very low  frequency) ed lf (low frequency). A tale riguardo, tutt'altro che impossibile è la rilevazione delle correnti elettriche circolanti attraverso i neuroni del cervello, l'induzione di altre correnti per alterare le funzioni cerebrali tutte e/o anche temporaneamente (le ricerche pertinenti le neuroscienze sono spregiudicatamente molto più avanzate delle sparute e talvolta persino ridicole notiziole a mezzo stampa) non è un tabù. Supporre un meccanismo di interferenza costruttiva, ovvero la creazione artificiosa di campi elettromagnetici idonei a captare le onde cerebrali e/o ad interferire con esse è più che realistico, anche scoprendo prese ed interruttori in casa della vittima predestinata e porre nelle immediate vicinanze "ponti" stabilizzatori per fermare e confermare le frequenze siano esse naturali, che indotte oppure interferite.
Ancora, per psicotecnologie si intendono quei sistemi usati all'accesso diretto al subcosciente, per esempio lo psico-zond si basa sull'analisi matematica del comportamento di un individuo e delle sue risposte fisiologiche conseguenti a dei stimoli semantici presentati allo stesso e tuttavia non percepiti a livello conscio; la psicocorrezione è la modifica coercitiva del comportamento del soggetto scavalcandone la volontà e la consapevolezza, includendo l'ingiunzione di comandi imperativi. Tutto ciò avviene in assenza di veglia e di consapevolezza della vittima, in concomitanza di abusi fisici, in sede chirurgica e persino con violenze anche sessuali, strutturati al programma cosiddette di controllo mentale.
Un esempio estremo di quanto descritto è il caso di Carole Rutz, una tra le migliaia di vittime di programmi di "modifiche comportamentali" indotte con mezzi e metodi affini a quelli sopradescritti, dalla stessa narrato nel suo libro "A nation betrayed" (14).

Tortura e commercio illegale
La riferita esposizione descrittiva non vuole nè può esser esaustiva per molte ragioni, la cui principale è l'immenso "parco" tecnologico utilizzabile per perpetrare abusi di baria specie a danno della salute, la cui insorgenza improvvisa di gravi patologie è esponenziale; nè le innovazioni vengono sempre portate a conoscenza dell'opinione pubblica dati gli incommensurabili interessi economico-finanziari e l'illegalità delle procedure adottate con le sperimentazioni. A tale proposito sono meritevoli d'attenzione più che dovuta due notizie pubblicate qualche tempo fa': la prima riguarda proprio "la messa in guardia" del nostro Ministero degli interni su ricerche (15) scientifiche dell'attività psichica svolte da Antonio Mereghetti, fondatore di Ontopsicologia, che è stato indagato dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza italiano; mentre l'altra notizia afferisce ad un rapporto del 18 marzo 2010 elaborato da Amnesty International in cooperazione con Omega Reasearch Foundation(16 e 17), centro studi specializzato, che ha reso noti la vendita ed il commercio illegali di strumenti di tortura, con il coinvolgimento di alcuni paesi, inclusa l'Italia.


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