L'intestino
è il luogo dove nascondiamo gli istinti e i pensieri che non ci piacciono, i
quali possono farsi sentire con i sintomi della colite, il termine generico con
il quale si indica il classico “mal di pancia” accompagnato da scariche
diarroiche e dolori. Non sempre è presente una vera e propria infiammazione del
colon. Le cause di questo disturbo possono essere molteplici: stress, stati
d'ansia, spaventi improvvisi, infezioni batteriche, virali oppure da parassiti.
Le soluzioni naturali e olistiche più efficaci risolvere un problema a volte
invalidante e fastidioso?
Che cosa viene considerato sporco
La
colite è una delle patologie nelle quali vediamo con maggiore evidenza come nel
corpo “il basso”, cioè l'intestino, possa farsi carico di ciò che “l'alto”,
cioè il cervello e la psiche, non riescono ad elaborare, facendone le veci.
L'intestino
(il basso) con la colite esprime tutto ciò che il cervello e la psiche (l'alto)
non riescono a contenere oppure a eliminare.
Le
feci nella colite rappresentano i pensieri sporchi, ciò di cui vergognarsi:
fantasie sessuali, intenti di aggressività, propositi contrari alla morale di
riferimento della persona; si tratti dei cosiddetti “bassi istinti”, che non
devono essere visti all'esterno e che spesso devono essere sottratti anche alla
propria coscienza, spinti giù in basso ed eliminati posteriormente, in modo da
non vederli.
Il colitico vuole sentirsi pulito – fuori e dentro – e i rituali e le
abitudini a cui si sottopone (in particolare igienici) fanno acquistare a tali
azioni il carattere inconscio di veri e propri riti di purificazione. In quanto incarnazione di ciò che
è rimosso o non vissuto dal soggetto, le scariche diarroiche rappresentano un
modo per riuscire a far vivere, anche se in modo assai tortuoso, quelle parti
che la persona, con il suo atteggiamento metodico, ordinato, moralista,
esteriormente pulito, è costretta costantemente a negare. Il caos e
l'ineluttabilità delle pulsioni viscerali riescono così a scaricarsi,
permettendogli di mantenere un seppur precario equilibrio psicofisico.
E tra le cose negate alla coscienza c'è anche la paura: paura di
singoli eventi (come affrontare un esame), oppure un cronico stato di allerta
come si verifica nei disturbi d'ansia. La scarica immediata è la riattivazione di un modo
arcaico di sottrarsi a una situazione vissuta come pericolosa, un essere più
leggeri per poter scappare...
C’è qualcosa in comune nei tratti della personalità di chi soffre di problemi intestinali?
Dagli studi
di molti autori si direbbe proprio di sì! Diarrea e
stitichezza potrebbero sembrare dei sintomi completamente opposti, ma
in realtà molto spesso si alternano e ci sono molti
aspetti del carattere simili in chi soffre di
disturbi dell’intestino. Quali sono questi tratti? Abbiamo tutti presente
dalla letteratura la macchietta dello stitico come avaro: un personaggio
che tende a trattenere tutto, che accumula i suoi preziosi contenuti
intestinali come fa con i suoi soldi, e che è molto restio a liberarsene. Il
concetto di “ trattenere” finisce per caratterizzare tutti gli
aspetti del comportamento: è un tentativo di trattenere i propri possessi
materiali come di trattenere le proprie emozioni e di trattenere anche le
persone legandole a sé con le buone o con le cattive.
Come si forma questo carattere?
Molti
studi hanno delineato una specie di linea di evoluzione di alcuni atteggiamenti
verso la vita che sembrano tipici di chi soffre di colite e di altri
disturbi dell’intestino e che affondano le radici nelle prime relazioni
all’interno della famiglia.
Un
elemento determinante pare sia la presenza di una figura parentale forte,
ma estremamente rigida (spesso la madre ma non necessariamente).
Si tratta di un personaggio dominante, piuttosto severo e
repressivo soprattutto nei confronti delle espressioni di aggressività del
bambino, che interviene energicamente nel periodo dell’educazione alla pulizia
e verso il quale il piccolo sviluppa una relazione di amore-odio. Attorno al il terzo anno di
età, quando si dispiega la tendenza a “far da sé”, il bambino si
trova bloccato nei suoi tentativi di indipendenza dalla paura dell’abbandono:
quella mancanza di sicurezza e di fiducia in se stesso che il genitore non ha
saputo infondergli, adesso lo ostacola nella conquista della sua
autonomia.
L’eccessiva
dipendenza da una figura familiare si tramuta in difficoltà a sviluppare
spontaneamente l’ affermazione di sé. Si parla di relazione ‘simbiotica’
perché il soggetto non riesce a formarsi un “io” completamente
indipendente e ha bisogno di continui appoggi esterni.
Il
supporto di un Ego Esterno serve a rinforzare il proprio ego non molto solido e
la perdita della figura di sostegno si prospetta come particolarmente
terrificante.
Quando si scatenano i sintomi?
Molti
autori hanno messo in luce l’esistenza di una correlazione tra il manifestarsi
di sintomi intestinali gravi negli adulti (come ad esempio l’esordio di una
colite ulcerosa) con degli eventi particolarmente
spiacevoli avvenuti nel periodo immediatamente precedente. Secondo
valutazioni diverse questo è rilevabile in un 85%-90% dei casi e gli
studi sembrano concordare su questo punto.
Ma di quali eventi si tratta?
Il
più delle volte di conflitti nell’ambito delle relazioni affettive o
sociali, come separazioni, divorzi, rotture di legami o licenziamenti, ma
più in generale di situazioni di cambiamento che il paziente trova
molto difficile accettare.
Secondo
Franz Alexander : “I primi sintomi della
colite ulcerosa appaiono frequentemente quando il paziente si trova a dover
affrontare determinate situazioni della vita che richiedono una attività
particolarmente impegnativa verso cui egli si sente impreparato”.
Il
soggetto svilupperebbe allora delle forme di donazione
simbolica sostitutiva del compimento dell’azione richiesta. In altre
parole gli episodi di diarrea sostituirebbero a livello
simbolico l’atto reale del dare:
“Di fronte alla necessità di rispettare degli
obblighi, portare a termine dei compiti, far fronte a impegni finanziari,
restituire favori, il paziente reagisce non sul piano reale ma su quello
simbolico con la donazione del proprio contenuto intestinale”.
La perdita della figura chiave
La
spiegazione psicodinamica dei conflitti emotivi che intervengono nella genesi
della colite ulcerosa è centrata sulla cosiddetta “perdita della figura
chiave” : la comparsa dei sintomi seguirebbe, anche se non immediatamente,
la perdita reale o immaginata di quella figura che faceva da supporto esterno.
Le situazioni scatenanti si possono riassumere in:
una rottura della relazione (effettivamente avvenuta o anche
solo temuta) con la persona che svolgeva la funzione di sostegno
esterno, oppure nella richiesta di prestazioni che il soggetto non si
sente in grado di offrire, e nella paura di perdere la stima e
l’approvazione della figura chiave.
Il carattere del colitico
Volendo dare
un riassunto telegrafico delle caratteristiche psicologiche dei
pazienti che soffrono di vari disturbi intestinali (così come vengono messe in
luce dagli studi clinici) ne emergere un ritratto un po’
crudele. “Io, credo
invece che vada compreso con il cuore per capirne veramente il
significato”.
Ecco
la descrizione: “Si tratta di personalità ossessive, scrupolosamente
pulite, ordinate, puntuali, coscienziose e ostinate. Molto controllate e
trattenute nell’esprimere emozioni e con l’aggressività inibita. Che presentano forti richieste d’affetto e di
dipendenza, sensibili e introverse, ma che tendono a idealizzare i rapporti
amorosi e a rifiutarne gli aspetti erotici. Moralmente rigide e con scarsa
capacità di adattamento, sono molto preoccupate dei cambiamenti e conformiste,
indecise e timorose di fronte alle scelte. Con scarsi rapporti sociali e un
forte legame di dipendenza da una figura familiare. Con tratti depressivi non
manifestati apertamente”.
Se
traduciamo questa sequela di tratti caratteriali che suona così poco
lusinghiera e cerchiamo invece di capire il modo d’essere a cui
si riferisce, il quadro d’insieme acquista un po’ più di senso: un bambino educato rigidamente alla pulizia
facilmente si trasformerà in un adulto fin troppo meticoloso; la poca
rassicurazione affettiva che ha ricevuto lo renderà timoroso nelle
scelte e ben poco amante dei cambiamenti improvvisi e delle situazioni
inaspettate; la paura dell’abbandono e della disapprovazione lo
scoraggerà dal esprimere i suoi sentimenti e in particolare l’aggressività
e gli renderà difficile lo sviluppo dell’autonomia.
Il risultato
di trattenere tutto per paura di rimanere senza nulla diviene allora
più comprensibile, come anche la depressione sottostante
e il ricorso a donazioni sostitutive sul piano
simbolico mediante i contenuti del proprio corpo quando la pressione
a soddisfare le aspettative dell’ambiente si fa troppo gravosa.
Il significato dell'alternanza di STIPSI e DIARREA
C’è
una interessante interpretazione psicologica riguardo
all‘alternanza tra periodi di stitichezza ed esplosioni
di diarrea. E’ basata anche sull’osservazione di
alcune espressioni linguistiche molto comuni e sulle
metafore intestinali presenti nel linguaggio. Nei periodi di stitichezza sarebbe in atto un tentativo di “farcela a tutti i
costi” contando solo sulle proprie forze. Si tratta di uno “stringere
i denti e tener duro ” per andare avanti, cercando di
non dar via nulla di di sé. La simbologia del ‘trattenimento’ si
baserebbe su un vissuto di estrema scarsezza delle proprie risorse e di
difficoltà nel far fronte alle circostanze, ma in cui è ancora viva
la speranza di potercela fare e la determinazione a
riuscirci. In questa fase
sarebbero più presenti gli elementi ossessivi, la cocciutaggine, la
chiusura e la diffidenza verso gli altri, la tendenza al controllo e l’avarizia
anche in senso figurato.
Il
passaggio agli episodi di diarrea rappresenterebbe invece una condizione
di ‘resa’ completa di fronte all’ impossibilità dell’impresa,
una sorta di rassegnazione disperata che chiede aiuto con un
metaforico: “Che cosa vuoi ancora da me?
non vedi che non ho più nulla? Sono del tutto svuotato, aiutami!”.
In questa fase prevarrebbero degli elementi
di depressione mascherata e di desiderio di venire
soccorsi. E verrebbe anche espressa l’ aggressività troppo a lungo
trattenuta, che ora si manifesta nel liberarsi violentemente delle feci
proiettandole verso l’esterno e sporcandolo. Una metafora di perdita di
controllo che è liberatoria e aggressiva insieme, che fa da
contrappeso al precedente trattenimento a oltranza.
Entrambi
gli atteggiamenti si capiscono meglio (e diviene anche
chiara l’alternanza) se teniamo presente che il vissuto di chi soffre di
disturbi intestinali è quello di essere eccessivamente pressato dalle
richieste esterne e di fare molta fatica a soddisfarle, con
una costante oscillazione tra tentativi eroici e rabbie
represse, sforzi esasperati e sconfitte umilianti, speranze
e disperazioni.
Le cause emozionali: l’intestino, il secondo cervello
Il
legame simbolico di questi due organi porta alla luce aspetti affascinanti che
fanno comprendere l’insorgenza di disturbi e problematiche.
Se
osservassimo cervello ed intestino potremmo rimanere facilmente colpiti dalla
grande somiglianza delle loro strutture, ma se andassimo a valutare la loro
funzionalità potremmo rimanerne sbalorditi: entrambi assimilano informazioni
estremamente importanti per l’organismo e producono degli scarti, le feci ed i
pensieri.
Come
affermava Paracelso: “Ciò che sta in
basso è in alto e ciò che è in alto è anche in basso”.
L’intestino
è il luogo oscuro, considerato spesso come luogo degli inferi, è un posto dove
si materializza il grande progetto alchemico: il cibo diventa energia vitale,
diventa vita.
In
questo infinito labirinto avviene un grande rituale di purificazione, i rifiuti
organici vengono espulsi ma anche tutto quello che a livello psichico risulta
“indigeribile”.
Il
labirinto è l’archetipo dell’oscurità e nell’ombra e nelle tenebre risiedono
gli istinti più vergognosi come nell’intestino hanno sede le pulsioni trasgressive.
Diversi
possono essere i problemi legati a questo organo, ma quelli più diffusi sono
sicuramente stipsi e colite.
Stipsi
Rappresenta
senza dubbio la difficoltà a separarsi da alcuni aspetti che, pur non essendo
più necessari, vengono considerati “preziosi”; trattengo lo sporco al mio
interno così da illudermi che non ci sia, che non faccia parte di me.
È una difesa verso situazioni o vissuti che “devono” essere negati.
Colite
Si
riferisce a diversi aspetti mantenendo dei tratti comuni.
La colite spastica colpisce gli ansiosi con pancia gonfia e dolorante e si
manifesta facilmente in situazioni di particolare disagio quali esami,
viaggi…ecc.
La colite con crampi indica un “tira e molla” dall’interno all’esterno e
viceversa; una parte di noi vorrebbe eliminare le scorie mentre l’altra si
comporta nel senso opposto.
La colite con diarrea identifica l’urgenza di espellere, mandar via qualcosa di
inaccettabile.
Infine
la colite con aria,
con i suoi caratteristici suoni, indica un’aggressività trattenuta; manifesta
in questo modo il suo dissenso.
È
noto che il nervosismo, l’apprensione, l’ansia somatizzano, esprimendosi
attraverso il corpo: uno dei loro tipici “bersagli” è proprio l’intestino e,
più in generale, tutto l’apparato digerente (che segnala il disagio
dell’individuo attraverso manifestazioni quali diarrea, ulcera, malattia da
reflusso gastroesofageo ecc.). In tutte quelle circostanze in cui è
significativa la componente psicogena della pancia gonfia, è evidente che
l’aiuto dovrà affiancare e riportare un riequilibrio della sfera psico-
emotiva- ansia, somatizzazioni e molto altro.
Chi è più a rischio
Sono
più soggetti all'insorgenza della colite coloro che normalmente nella loro vita:
- sono ossessionati dalla pulizia e dall'ordine;
- sono sempre puntuali e hanno una coscienziosità ostinata;
- hanno grande controllo e rigore morale;
- inibiscono la propria aggressività e sessualità;
- hanno bisogno – e quindi richiedono – di molto affetto e dipendenza;
- hanno atteggiamento passivo, sono molto sensibili e introversi;
- hanno scarsa capacità di autonomia e adattamento;
- hanno scarsi rapporti sociali, sono conformisti e indecisi.
Spesso
sono presenti tratti depressivi, ma è una depressione mascherata che non viene
né elaborata né manifestata apertamente.
Suggerimenti
- È importante prendere coscienza delle proprie emozioni negate e delle parti che non si accettano di se stessi, riuscendo via via a esprimerle in forme adulte e sane. Se la colite è presente da anni, ci vorrà tempo affinché se ne possa andare, ma bisogna ricordare che ciò che conta è comunque arrivare a viversi in maniera meno moralistica e con atteggiamento più libero;
- in coppia si può trovare il coraggio di proporre al partner le proprie fantasie sessuali, anche quando sembrano troppo “forti” e inaccettabili per i consueti parametri. Si potrebbero avere piacevoli sorprese.
Le soluzioni olistiche più efficaci per sconfiggerla e ritrovare il benessere
La
soluzione più innovativa è senza alcun dubbio il Check
Up di biorisonanza quantistica che ci consente di rilevare la presenza di
tali infezioni, tramite la misurazione dei parametri elettromagnetici e
frequenziali del corpo umano, di conoscere lo stato di salute degli organi, dei
sistemi (nervoso, linfatico, etc.), di rilevare il livello di minerali, di
vitamine, di funghi, di batteri, di virus, di rilevare intolleranze alimentari,
allergie e molto altro ancora.
La Medicina Quantistica, e il Check Up di Biorisonanza, cos’è e come funziona.
Per
intraprendere una spiegazione più puntuale e nello stesso tempo rivelatrice
della materia ci serviamo di una testimonianza di un’intervista rilasciata nel
2005 dal massimo esperto del settore, il Prof. Piergiorgio Spaggiari, alla
giornalista Claudia Bortolato, dal titolo: “Esercizi
di energia quantistica. Strumenti speciali, capaci di comunicare con le
cellule”, illuminante per capire come funziona la Medicina
quantistica.
Ma
prima occorre fare una premessa ove il prof. Spaggiari spiega che:
<<Il benessere .(.). è’ una questione di oscillazioni
elettromagnetiche “ordinate”. Esiste un codice di riconoscimento tra le
biomolecole, come quello accertato, tra basi del DNA e aminoacidi, che implica
l’esistenza di un livello elettromagnetico della materia vivente che dialoga
con il livello chimico, assicurando che il traffico delle molecole sia ben
ordinato. Se questo “traffico” è armonico, ordinato per l’appunto, l’organismo
è in salute. Al contrario, la malattia “nasce” all’origine, e può essere
rilevata, come un disturbo della rete elettromagnetica di controllo del
traffico molecolare e solo allo stadio finale, quando si manifesta con tutta la
sua sequela di sintomi, dolori, diventa un’anomalia della struttura molecolare
del corpo.>>
Dunque,
prosegue il Prof. Spaggiari: <<L’organismo
si mantiene in equilibrio dinamico grazie ai messaggi che le cellule si
scambiano costantemente tra loro sotto forma di segnali elettromagnetici
estremamente deboli, a frequenza definita. “E’ proprio di queste energie
infinitamente piccole, che si occupa la medicina quantistica, forse la più
futuristica tra le medicine complementari”, spiega il professor Piergiorgio
Spaggiari, fisico e medico chirurgo, Direttore Generale dell’Azienda
Ospedaliera della Valtellina. La medicina quantistica così come la medicina
bioenergetica, considera l’organismo alla stregua di un sistema risonante.
“Attraverso speciali strumenti diagnostici e terapeutici, si possono produrre
variazioni quantiche di energia così sensibili da interagire con le “energie
sottili” del corpo, al fine di ripristinare l’equilibrio e lo stato di
benessere”. Con gli strumenti di medicina quantistica più avanzati è possibile
rilevare i livelli di energia degli organi e lo stato di salute complessiva
dell’organismo e, contemporaneamente, correggere eventuali anomalie energetiche
riscontrate per impedire così, per quanto possibile, che la malattia possa
successivamente manifestarsi a livello fisico-chimico. Ovviamente, sia in fase
diagnostica, sia terapeutica, sopratutto in caso di malattie di una certa
entità, questi strumenti non sostituiscono ma integrano eventuali test e cure
farmacologiche convenzionali.>>
Cosa vuol dire frequenza
Supponiamo
– spiega Del Giudice, di avere una radio con l’antenna sintonizzata sulla
frequenza di Londra. Sentiremo solo radio Londra, anche se radio Parigi, Zurigo
e chissà quante altre sono più vicine. Perché siamo sintonizzati su radio
Londra e non sulle altre. Ma se variamo la frequenza di oscillazione, perderemo
radio Londra e passeremo all’ascolto di altre emittenti. Analogamente, se io
cambio la frequenza di oscillazione del dominio di coerenza dell’acqua, cambio
le molecole che si attraggono, ho la possibilità di intervenire negli scambi
biochimici e nella fisiologia, posso trattare le patologie.
Noi
siamo in buona salute quando le cellule del nostro organismo procedono
regolarmente agli scambi biochimici governati dal dominio di coerenza
dell’acqua. Gli scambi avvengono perché c’è una differenza di potenziale,
misurabile, tra la parete esterna e quella interna della cellula.
La
malattia genericamente intesa si origina quando questo scambio si blocca. Gli
“studi osservazionali” fatti da Spaggiari e autorizzati dalla Regione Lombardia
hanno dimostrato che utilizzando campi elettromagnetici a bassissima intensità,
modulati sulla persona, si può invertire il processo e ripristinare il corretto
funzionamento cellulare.
Questa
è la Medicina Quantistica che è già impegnata nel trattamento di edemi e
infiammazioni, nella riparazione di tessuti. Ma anche come terapia di sostegno
per i malati oncologici, in quanto riduce i radicali liberi provocati dalla
chemioterapia, che creano disastri. E per dare risposte, ancora non risolutive,
a malattie considerate senza speranza come la sclerosi multipla o il morbo di
Parkinson. La casistica c’è ma molto frammentata: ci sarebbe la necessità di
raccoglierla e codificarla in qualche modo, per fornire base e strumenti di
lavoro ai medici, oltre che di conoscenza per tutti.
I campi e le sindromi dove maggiormente viene impiegata
Squilibri
del sistema neurovegetativo e stress con le sue manifestazioni,
“somatizzazioni” del sistema digestivo (meteorismo, gastriti, cervicalgie
muscolo-tensive…), cutaneo patologie croniche recidivanti,
candidosi, cistite,
sinusite, problemi da intossicazione da farmaci, fumo, alcool, problemi di
invecchiamento e deterioramento psico-fisico, patologie degenerative, in
particolare dell’apparato osteoarticolare, artrosi,
squilibri funzionali endocrini, dismenorrea, distiroidismi, etc.
Il
Test è uno screening indolore, non invasivo, in grado di controllare lo stato
di salute psicofisico in modo così efficace e avanzato da individuare disturbi
e squilibri latenti.
Grazie
al Check Up si può scoprire, in dettaglio, la o le cause del problema e
definire un profilo completo sullo stato psicofisico che, tra le molte altre
cose, rileva e tratta:
- intolleranze alimentari e allergie;
- problemi nutrizionali;
- deficienze vitaminiche e minerali;
- virus, batteri, funghi e parassiti;
- disturbi emotivi, stress, ansia e traumi;
- disfunzioni ormonali;
- stato degli organi;
- tossicità e molto altro.
Rimedi naturali
Si
può inoltre aiutare l’organismo con dei rimedi naturali, quelli che risultano i
più adatti all’organismo e alla situazione della persona.
L’agopuntura senza aghi: la Nutripuntura
Con
la Nutripuntura ci poniamo l’obiettivo di fornire quelle informazioni che sono
presenti nel corpo umano di ogni individuo già fin dalla nascita e che, per un
motivo o un altro, si sono perse nel corso della vita di ognuno di noi.
Ecco
dunque, noi facciamo in modo di nutrire nuovamente l’organismo umano offrendo
appunto un nutrimento endocellulare, fornendo quindi quelle informazioni che ha
perso.
La
Nutripuntura
si compone di 38 informazioni endocellulari, o mini-pasticche (assunte per via
orale e da masticare secondo le sequenze stabilite per due-tre volte al
giorno), e il compito affidatogli è proprio quello di fornire direttamente all’organo
carente, o ad un settore specifico, le informazioni elettromagnetiche di cui
prima e necessarie per attivare, o riattivare, l’autoregolazione naturale.
La
loro efficacia, che è precisa come quella degli aghi in agopuntura – ecco
perché si chiama Nutripuntura – è immediata per i settori e gli organi che si
vogliono andare a sostenere.
L’originalità
della Nutripuntura, che la distingue dall’omeo “patia” o dall’organo “terapia”,
è che la sua azione non è contro un sintomo o una patologia, ma va a favore
delle correnti che regolano la salute dell’organismo.
Favorendo
il flusso di un meridiano permette di rinforzare in qualsiasi momento un
settore in difficoltà, senza dover attendere un segnale d’allarme (patologia)
da parte dell’organismo: agisce preventivamente a sostegno della vita
cellulare.
Riequilibrio bioenergetico quantistico
Il
risultato più importante si ottiene attraverso i riequilibri energetici con
SCIO/GIOIABERTHA, che a seconda della situazione da riportare in equilibrio
e del quadro generale della persona, sono consigliati una volta al mese almeno
i primi tre o quattro. Dopo il riequilibrio e aver valutato i settori deboli
dell’organismo, come carenze di vitamine o minerali, oppure eccessi, si procede
al test dei rimedi naturali che rispondono al meglio alla persona, che come ho
riscontrato risultano essere diversi da una persona ad un altra, anche se si
tratta dello stesso problema.
Per
maggiori informazione e/o per prenotare il tuo check up quantistico, contattaci senza
esitare. Saremo lieti di aiutarti.
Le informazioni qui riportate
hanno solo il fine di operare una informazione, non sono riferibili né a
prescrizioni né a consigli medici.
Operatore
specializzato Luigina
Bernardi
Bibliografia e altre fonti
1)
Dizionario di Medicina Psicosomatica – Autori: Raffaelle Morelli, Pietro
Fornari, Vittorio Caprioglio, Daniela Marafante, Piero Parietti. Edizioni Riza
Spa, 2012;
2)
Patrick Vèret, Yvonne Parquer – giugno 2007, “Manuale di Nutripuntura” –
Tecniche Nuove;
3)
fonti web www.pensieroecorpo.it;
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Ottime informazioni. Grazie. Io ho trovato però un sito e una guida che mi ha aperto un mondo
RispondiEliminahttp://infoutili.blogspot.it/2015/09/il-colon-irritabile-come-risparmiare-la-salute-e-guadagnare-benessere.html