Pace e acqua era il titolo dell'intervista che Scienza e Conoscenza aveva fatto, a suo tempo, a questo grande ricercatore e scienziato, da poco scomparso
Vincent Gambino - 23/10/2014
"Affinché le nuove generazioni possano avere non solo pane e acqua, ma Pace e Acqua".
Sempai Emoto mi è apparso essere un'anima semplice ed aperta,
anche se nascosta da un'apparente impassibilità Zen, tutta giapponese.
Ho avuto la fortuna di sedergli accanto per pranzo (dove ho scoperto che
oltre ad essere esperto di acqua è anche un grande estimatore del
vino!) e di parlare con lui della sua vita e delle sue esperienze. E’
apparso molto soddisfatto dell’accoglienza da parte del mondo del
messaggio che porta col suo lavoro e per questo si sente fiducioso per
il futuro. Uno dei progetti che ha più a cuore infatti è quello di
stampare diversi milioni di copie di libri per bambini sul tema
dell'acqua (e della pace) da distribuire gratuitamente in tutto il
mondo. Così che le nuove generazioni possano avere la possibilità di un
approccio differente all'acqua e alla vita e siano in grado di dar corpo
e vita a quei cambiamenti sperati che le generazioni passate non sono
state in grado di realizzare.
Il nostro incontro è terminato con una benedizione alle acque di una fonte delle montagne venete e con l'intervista che segue.
S&C:
Dott. Emoto la ringrazio per questa intervista e le do il "bentornato"
in Italia. Vorrei iniziare chiedendole che cosa l'ha spinta ad iniziare
il suo studio sulle acque.
M.E.: Inizialmente ho cominciato ad occuparmi di acqua per lavoro, avevo una piccola compagnia commerciale che trattava acqua.
Ma
dopo poco sono rimasto “stregato” dall'acqua, dal suo fascino e dalle
sue caratteristiche; così ho cambiato la mia impostazione ed anziché
proseguire con l'attività commerciale ho deciso che l'acqua sarebbe
stato il tema dei miei studi e della mia vita.
Si è mai interessato agli studi di altri ricercatori a riguardo? Qualcuno è stato fonte d'ispirazione per lei?
No,
non ho avuto nessun riferimento specifico nel campo scientifico, in
quanto io non vengo da questo settore. Ho iniziato da solo.
Una
cosa che si apprende dai suoi studi e che mi ha affascinato molto è
come l'acqua abbia una forte "ricettività". E' corretto secondo lei dire
che l'acqua ha una natura magnetica?
Sì, penso sia una giusta definizione. L'acqua è molto sensibile, impressionabile da ogni cosa e da tutti.
Ma
l'acqua, a livello vibrazionale, ha una propria "impronta" o è
semplicemente un veicolo che si carica di vibrazioni da altre fonti?
Io
penso, noi pensiamo, che l'acqua sia il mezzo per eccellenza per
trasmettere quella che noi chiamiamo Hado, ovvero la vibrazione.
Dai
suoi studi si vede come l'acqua si cristallizzi in modo differente a
seconda della fonte a cui viene esposta, ad esempio un brano musicale.
Lei pensa che un brano musicale possa avere una sua natura oggettiva,
ovvero che produca la stessa risposta vibratoria in chiunque l'ascolti, o
che dipenda dallo stato di coscienza dell'ascoltatore o di chi fa, come
in questo caso, l'esperimento di cristallizzazione?
E'
una buona osservazione. Infatti abbiamo notato che la condizione
dell'operatore che esegue la cristallizzazione influisce sul risultato
dell'esperimento. Ad esempio la sinfonia numero 40 di Beethoven a me
piace tantissimo mentre ad altri operatori può piacere meno. Quindi i
cristalli non saranno mai identici, cambiano a seconda della risposta al
brano da parte di chi fa l'esperimento.
Nel
suo libro parla anche del potere delle parole. Ad esempio riferisce di
come alcuni idiomi nascano da suoni onomatopeici, come accade con il
giapponese. Shakespeare scrisse che la Rosa avrebbe avuto lo stesso
colore e lo stesso profumo anche se noi le avessimo dato un nome
differente. Le parole quindi hanno un valore oggettivo o dipende
dall'intenzione con cui le pronunciamo? Grazie, per esempio, lo si può
dire per convenienza, anche sentendo l'opposto nel cuore, non crede?
Si,
credo infatti che l'acqua sia intelligente e capisca l'intenzione con
cui si dicono le parole come "grazie" o "amore". E' per questo che noi
scriviamo su dei fogli queste parole, per poter comunicare esattamente
il messaggio che trasporta una parola all'acqua
Un'altra
cosa che mi ha colpito dei suoi esperimenti è come l'acqua si
cristallizzi in modo differente anche se esposta a fotografie. Non si
potrebbe allora pensare che anche la pellicola fotografica, la carta su
cui si stampano le foto, tutte queste cose possano caricarsi
vibrazionalmente come l'acqua? Che differenza c'è allora tra l'acqua e
queste cose? Qual'è la particolarità dell'acqua?
E'
chiaro che esponendo l'acqua ad una fonte come una fotografia che, a
differenza di una parola scritta, è più elaborata, questa riceva una
gamma più vasta di informazione e di emozione. Per questo il cristallo
che ne risulterà sarà più particolare e sicuramente più complesso
Personalmente
ragionando su questa cosa ho pensato che tutto sia in realtà un'unica
"cosa", un unico "spirito", che assume stati e forme differenti. Lei nel
suo libro mette in relazione i 108 elementi chimici conosciuti con le
108 emozioni che prova l'uomo, secondo la dottrina buddista. Si può
supporre che l'acqua sia l'elemento principe che mette tutti gli
elementi in relazione gli uni con gli altri?
Io
penso che l'acqua "rappresenti" tutti questi 108 elementi, di questo
sono sicuro. E quindi penso anche che senza acqua non possa esserci
niente, nessuna vita. Sì, l'acqua ha a che fare con tutti gli elementi
esistenti, e li può "contenere" tutti.
Infatti credo, ad esempio, che anche un diamante “contenga” l'acqua.
Mi ha anticipato, infatti volevo proprio parlarle di questo. Conosciamo
oggi il potere vibrazionale, o meglio radioattivo di alcuni elementi,
come i minerali. Tradizionalmente si è sempre conosciuto il potere dei
vari elementi, ad esempio delle pietre che possono portare un messaggio
proprio, ma possono anche caricarsi di vibrazioni, come fa l'acqua. Lei
cosa ne pensa? Possono esistere altri elementi che hanno caratteristiche
simili a quelle dell'acqua?
Sì,
credo proprio che le pietre, in special modo quelle che chiamiamo
preziose, possano essere un ottimo elemento di trasmissione della Hado
(vibrazione) ed anche dei sentimenti. Infatti l'acqua è molto
influenzata dall'ambiente, dalle rocce in cui scorre. Penso che la
differenza stia nel fatto che l'acqua, essendo un liquido possa essere
molto più influenzabile, mentre le pietre come solidi siano più
portatrici di un messaggio proprio, una propria Hado.
Una
cosa interessante che lei cita nel suo libro è uno studio della Nasa
riguardante l'origine dell'acqua sulla terra. Dott. Emoto, da dove
proviene l'acqua secondo lei e questo che cosa ci dovrebbe far
comprendere?
Si
tratta, se ben ricordo, degli studi risalenti al 1998, del professor
Franck dell'università dell'Iowa ed i suoi collaboratori. Una notte
osservarono un gran numero di meteoriti neri che si dirigevano verso il
pianeta. Il fatto li mise in allarme, poi si accorsero come questi si
distruggevano a contatto con l'atmosfera. Scoprirono infatti che si
trattava di grandi masse di ghiaccio. All'incirca 10 milioni di
meteoriti, alcuni dei quali di oltre 100 tonnellate. Questo diede il via
all’ipotesi che l'acqua provenga, in realtà, dallo spazio, vista la
frequenza con cui questo fenomeno accade e calcolandolo su i quattro
miliardi e mezzo di anni della terra. Questa stessa scoperta ed
affermazioni sono state fatte anche dall'università delle Hawaii, ma
ancora oggi l'ambiente scientifico stenta ad accettarlo. Per me è una
scoperta grandiosa. Io concordo sul fatto che all'inizio, sul pianeta
Terra non c'era acqua e che è arrivata dallo spazio. E' chiaro che non
si vuole accettare questo nell'ambiente scientifico, se così fosse si
dovrebbero ripensare il 95% delle scoperte e delle teorie precedenti,
diventeremmo come gli odierni Galileo o Copernico!
Coi suoi studi ha mostrato quanto l'acqua sia sensibile a stimoli di natura sottile, come la consapevolezza umana. Infatti lei invita le persone a pregare e ringraziare l'acqua. Dott. Emoto, se la sente di darci una sua definizione di quell'”arcano” che è la consapevolezza umana?
E' molto semplice: non dobbiamo fare all'acqua quello che non vorremmo fosse fatto a noi. Tutto qui, è molto semplice.
Dobbiamo
considerare l'acqua come parte di noi. Anche quando le facciamo fare
compiti meno nobili, come quando andiamo al bagno. Dovremmo pensare "Mi
dispiace farti fare questo ma è necessario". Dovremmo rispettare
profondamente l'acqua.
(Emoto qui sembra voler evitare la domanda...)
In
alcune tradizioni e nella floriterapia odierna, secondo le indicazioni
di Edward Bach, si espongono i fiori di diverse piante immersi in acqua
alla luce del sole o della luna per preparazioni curative. Secondo lei
che differenza c'è tra il messaggio vibratorio che può trasmettere una
pianta, il sole o la terra stessa e quello di un essere umano? Secondo
lei anche il sole potrebbe avere una forma di coscienza che comunica
all'acqua e da questa a noi?
Sono
convinto che ogni cosa nel creato abbia una propria Hado e sicuramente
una propria forma di emozione o sentimento. Certo, anche una pianta o
una pietra. Pensiamo alle piante in particolare. Il polline delle piante
ad esempio trasporta una certa Hado che può essere in risonanza con
l’ansia tipica di alcune persone. Per questo quando entra in contatto
con certi individui questa vibrazione innesca una reazione allergica.
Secondo
lei è giusto allora rivalutare la concezione contemporanea di vita? Non
è la vita una cosa molto più vasta di quello che noi oggi pensiamo?
Sicuramente,
la vita è ovunque, nel mondo organico e non. Noi in Giappone abbiamo
una Dea che si chiama Cannon, questa parola in ideogrammi significa
"Vedere il Suono". Sta a significare il sentire la vibrazione ovunque,
anche in un sasso che troviamo per strada. E voglio ora aggiungere una
cosa: pensate alla macchina fotografica Canon, viene da Can-non, ovvero
la divinità che "Vede" il suono - o Hado della vita - ovunque.
Cito
il suo libro "I cristalli che l'acqua ci mostra sono le porte d'accesso
per altre dimensioni". Come intende lei il concetto di dimensioni
sottili, oggi contemplato dagli studi d’avanguardia, e che le più
svariate tradizioni spirituali hanno sempre affermato?
Scrivendo
così intendevo che esistono più dimensioni, ad esempio si può pensare
che dopo la morte si acceda alla quarta dimensione, o alla quinta, non
so con precisione. Questa è una cosa che non posso spiegare, ma che
sento istintivamente.
Ad
esempio, sono convinto che quando osserviamo un cristallo esagonale
questo ci parli della terza dimensione, mentre uno ottagonale sia tra la
terza e la quarta o forse già la quarta, spero mi possiate comprendere.
Io penso che la forma cristallina perfetta sia un cerchio (non per
niente il cerchio in molte tradizioni è simbolo del "Cielo-Spirito"),
chissà, sarà dopo la trentesima dimensione!
E in che caso ha visto un cristallo che si avvicinava a questa forma?
Ho avuto modo di osservarlo nell'Acqua Santa
Benissimo,
volevo giusto parlarle di questo. Secondo alcuni studi, come quelli di
Samuel Goldsmith o George Ullembek che nel diciannovesimo secolo si
occuparono di acque Mariane, ovvero dove avvennero apparizioni della
Madonna, la particolarità di queste acque sta nel fatto che gli
elettroni in esse presenti stranamente presentano uno spin che consente
di ricevere un messaggio particolare. Al di là di questo, lei cosa
pensa? Da dove ricevono la loro singolare Hado le acque che in tutto il
mondo sono considerate sacre? E perché queste hanno capacità curative
così grandi, miracolose in alcuni casi?
Credo
che queste acque, ad esempio quelle Mariane, siano così potenti perché
hanno una continua benedizione, anche da tutti i pellegrini che le vanno
a visitare e quindi portano tutti i loro ringraziamenti. Ma ci si
dovrebbe anche chiedere come mai una persona si ammala. Le persone
sviluppano una predisposizione alla malattia dovuta ai pensieri o
sentimenti che hanno, alle proprie intenzioni. Molte persone così
diventano più "sporche" o “cattive”. Per questo poi si ammalano. Quindi
bevendo queste acque che durante i secoli si sono caricate, questi
possono guarire prima di tutto il proprio spirito e quindi di
conseguenza il corpo.
Dott.
Emoto crede che possa esistere un aspetto della realtà che è divino?
Una sorta di consapevolezza che abbraccia tutte le altre? Oggi in
conferenza stampa le ho sentito dire che prima di iniziare questo lavoro
era ateo. Poi, successivamente, grazie ai cristalli, si è avvicinato al
concetto di Dio o Divino. Come dovremmo porci rispetto a questo e che
cosa ci insegna l'acqua a riguardo?
Dio esiste in ogni cosa. Forse la parola ateo non era corretta. Credevo in Dio, ma non mi sentivo molto vicino al divino.
Dopo
questi studi però l'ho sentito molto vicino, parte di me e di tutto.
Questo tipo di coscienza dovremmo essere capaci di vederla in tutte le
cose, organiche e non. Questa è una cosa fondamentale.
Che
cosa si aspetta per il futuro? Si augura che le persone prendano il suo
messaggio più con il cuore o con la mente? Quali sono i cambiamenti che
spera di vedere nel mondo e come crede verrà visto il suo lavoro dal
mondo scientifico?
Non
vorrei essere presuntuoso, ma desidererei diventare una guida per le
future generazioni affinché queste possano più di noi godere della vita e
saper scambiare energia positiva col mondo e con l'acqua. Infatti
voglio portare avanti il mio lavoro e studio con la stampa di un libro
per bambini, di cui oggi ho parlato in conferenza. Così le future
generazioni potranno capire meglio e godere in tutto e per tutto della
loro vita. Noi usiamo solo il tre percento del nostro DNA, questo
significa che il novantasette percento di noi stessi è ancora da
scoprire, o meglio, da ricordare. Forse un giorno potremmo viaggiare nel
tempo grazie all'acqua, viaggiare in altre dimensioni o scoprire cosa
c'è dopo la morte. Lo so che tutto questo, oggi, ci appare come utopia,
ma io desidero gettare un ponte per le generazioni future.
La ringrazio moltissimo e spero che torni presto in Italia.
Grazie a voi.
Spero
che in futuro mi sia possibile sviluppare la questione in modo più
approfondito. Spero inoltre che i lettori di S&C possano a loro
volta portare avanti studi personali su ciò che è uscito fuori da questa
intervista, e soprattutto che il mondo accademico la smetta di
comportarsi come San Tommaso e voglia poter prendere in esame le antiche
conoscenze e le nuove scoperte. Grazie.
Vincent Gambino
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