In Inghilterra su tuo figlio decidono i medici
E’ di questi giorni l’incredibile disavventura della coppia di genitori che è stata inseguita per mezza Europa con l’accusa di… aver rapito proprio figlio.
Accade in Inghilterra, dove il bimbo, malato di un tumore molto
aggressivo al cervello, viene prelevato nottetempo dal padre per essere
portato in Spagna dove sa che esiste una particolare terapia, forse
l’unica in grado di aiutare il figlio.
Non si sa perchè, i medici sono contrari a lasciare che i genitori decidano quella che potrebbe essere l’ultima speranza per il bambino e il pubblico ministero non esita ad emettere un mandato di cattura internazionale verso di loro con l’accusa di rapimento di minore. I genitori vengono raggiunti in Spagna ed arrestati, mentre il bimbo è in ospedale.
Per fortuna in questo caso Cameron ci ha messo lo zampino e, dopo un
paio di giorni, i genitori sono stati rilasciati, tutte le accuse
cadute.
Ora, a parte l’infame atto di privare un bambino di 5 anni malato
terminale della compagnia dei suoi genitori che stavano solo cercando
una cura per lui (in Spagna volevano vendere una loro proprietà per poi
sottoporre il bimbo a terapia dove questa era disponibile), ci rendiamo
conto dell’incredibile arroganza della classe medica e ancora di più
dell’assoluta carogneria di chi ha spiccato il mandato di cattura?
In qualsiasi ordinamento giuridico (tranne in quello inglese,
evidentemente) i genitori sono gli unici tutelari della salute del
figlio fino a maggiore età. E sono anche gli unici a poter esercitare la
cosiddetta “patria potestà”!
Ci rendiamo conto dell’incredibile violazione della libertà personale e dei diritti umani che hanno subito queste tre persone?
E i titoli dei pennivendoli italiani, tendenziosi e morbosi come
sempre, che il primo giorno hanno sottolineato come i genitori fossero
Testimoni di Geova, come a suggerire qualche improbabile mattana
religiosa? Beh, la stampa italiana cade sempre più in basso ormai,
ammesso che di stampa si possa ancora parlare.
Personalmente ritengo che quando una società arriva al punto di
togliere a dei genitori (sani di mente, si intende) il diritto di
cercare la migliore terapia per i propri figli, allora c’è davvero
qualcosa di marcio, di irreversibilmente rovinato in quella società.
Pensateci.
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