venerdì 24 ottobre 2014

Cura la leucemia del figlio con la Cannabis

Sierra Riddle: cura la leucemia del figlio con la Cannabis

Il piccolo Landon Riddle, bambino residente a St. George, nello Utah, ha soli tre anni quando nel Settembre del 2012 gli viene diagnosticata una leucemia, un tumore del sangue.
Inizialmente, raccolta la madre Sierra Riddle, i medici pensavano fosse un virus quando gli venne un forte mal di gola e un gonfiore ai linfonodi, ma dopo avergli dato degli antibiotici lo rimandarono a casa. Poi la situazione peggiorò; arrivarono anche problemi respiratori e la zona della gola e dell’inguine si erano gonfiati. Dopo una seconda e una terza diagnosi, alla fine arrivò la terribile notizia: non si trattava di un’infezione, bensì di un tumore del sangue, ovvero leucemia.
Landon viene subito trasferito in un ospedale per bambini, a Salt Lake City, dove inizia un’intensa terapia a base di chemio, che sarebbe dovuta durare ben quattro anni. Le cose non sembrano però andare per il meglio: dopo appena due mesi, a causa degli effetti collaterali, il bambino inizia col soffrire di seri problemi neurologici che condizionano i centri periferici degli arti ed è tormentato da forti dolori. Inoltre vomita di continuo e addirittura, ad un certo punto, rimane senza mangiare per ben 25 giorni, stremato dalla leucemia e dalla cura a cui è sottoposto.
“Era più o meno sempre sotto morfina liquida, Ativan e Promethexane” riporta la mamma tramite la sua intervista alla Cnn “E, molto semplicemente, la cura non lo aiutava”.

Sierra, non riuscendo più a vedere il suo bambino ridotto in quelle condizioni, alla fine decide di interrompere la chemioterapia, per provare un metodo di cura alternativo, ovvero una terapia a base di Cannabis. Così la famiglia si trasferisce in Colorado, dove, a differenza dello Utah, l’uso di cannabis a scopi terapeutici è consentito. Landon incomincia la nuova cura attraverso l’assunzione di olio di Cannabis, un estratto liquido che contiene i principi attivi della cannabis, ovvero il Cannabidiolo (CBD) e Tetraidrocannabinolo (THC), quest’ultimo famoso per le sue proprietà antidepressive e antidolorifiche. Successivamente passa all’assunzione dell’estratto in pillole, contentente i due principi attivi in percentuale più elevate rispetto l’olio di cannabis.

Olio-semi-di-canapa-bio-tibionaDopo poche settimane il bambino inizia subito a sentirsi meglio e mano a mano i miglioramenti sono sempre più palesi, . Oggi, a più di un anno di distanza, Landon può dirsi finalmente libero dal cancro e la madre non ha dubbi che sia stata proprio la cannabis a curare il suo bambino.
Sierra è stata però denunciata da uno dei medici che aveva in cura Landon, che ritiene del tutto incosciente la decisione di interrompere il trattamento della chemio a cui era sottoposto il bambino. La madre, dal canto suo, non ci sta, e risponde così alle accuse: “Mi stanno forzando ad andare contro la mia volontà come genitore e, soprattutto, mi stanno obbligando a far peggiorare la salute di Landon“.
Quello di Landon non è certo il primo caso in cui pazienti affetti da tumori decidono di sottoporsi a metodi di cura che sfruttano i derivati della cannabis, che sono però più spesso accompagnati alla chemioterapia, riuscendo, attraverso le proprietà del THC, a sopperire agli effetti negativi della chemio.
Una storia che fa riflettere. Sarebbe forse opportuno aprirsi maggiormente a queste nuove frontiere della medicina, che potrebbero in futuro rivelarsi veri e propri rimedi alle malattie come il cancro, sempre più causa di morte col passare degli anni.
cannabis mille usi
Per chi fosse interessato è possibile seguire i progressi del piccolo Landon, direttamente su facebook, tramite il profilo pubblico della madre, Sierra Riddle: profilo facebook di Sierra Riddle 

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