martedì 15 luglio 2014

La via d’uscita? Dobbiamo aiutarci tra di noi. (Considerazione)




Considerazione


Veniamo ingannati ogni giorno, con promesse illusorie e notizie costruite, mentre della nostra contemporaneità non conosciamo nulla direttamente ma solo ciò che i media di regime vogliono che si sappia. Del futile Renzi conosciamo persino il numero di scarpe ma di quel flagello imponderabile denominato scie chimiche non dobbiamo saperne nulla, semplicemente non esiste. Purtroppo non è così: le operazioni di geoingegneria clandestina sono in atto da decenni e sono disponibili da anni le prime dichiarazioni ufficiali in merito. Tutto era organizzato per il meglio: far credere che i cosiddetti ‘mutamenti climatici’ siano stati generati dalla bramosia e dall’incoscienza dell’umanità, razza predatrice del pianeta, contro cui si doveva quindi procedere a livello materiale e morale.
Ecco allora l’opera delle sedicenti, oscure e verticistiche organizzazioni ambientaliste che si prodigano per la salvezza di una balena oppure per preservare dall’urbanizzazione un pezzetto di territorio mentre tacciono sull'evidenza del fatto che sopra di noi tutti imperversano i terrifici voli chimici con il loro corollario di letali radioonde. Ecco le organizzazioni mondialiste per i rifugiati prodigarsi per allestire un campo nomadi mentre è l’astronave madre ONU che li ha creati, non intervenendo nel porre fine ai conflitti come invece dovrebbe fare.

Il caso della penisola italica è interessante e tragicomico. Dal punto di vista militare si tratta evidentemente di un territorio in mano a forze straniere, su cui galleggia in un crescendo di immondizie umane la classe dirigenziale del nulla. I cittadini sono nel mezzo, cercando di schivare gli ignobili soprusi fiscali del potere, mentre si attrezzano per la mera sopravvivenza. Le alberature languono rinsecchite, le acque sono avvelenate, gli elementi si scatenano a ritmo sempre più accelerato, mentre sopra tutto si erge minacciosa la consueta lastra metallica, frutto delle irrorazioni parossistiche dei velivoli chimici.

Sembrerebbe uno scenario senza via d’uscita ma non è così. L’Italia è il paese del saccheggio. Troppo ricco di risorse umane, storiche ed ambientali. La sua distruzione è stato un processo lento ed impervio ancora non giunto però alla fine. Dall’Italia (intesa più nella sua consistenza storica antica che nella sua attuale configurazione politica) emergono ancora voci importanti. Nel nostro paese si ergono ancora manufatti di ogni tipo in grado di ricordare tempi diversi, interazioni con l’ambiente originali e fruttuose, organizzazioni sociali dignitose ed interessanti.
Se lo scempio materiale del paese continuerà comunque senza sosta (basti pensare al MUOS ed alla TAV per esempio) così potrebbe non essere per le nostre menti. Assediati dal lavaggio del cervello delle televisioni, qualcuno potrebbe salvarsi in nome di quel passato che infonde ancora linfa genuina. Ammorbati dalle innumerevoli fonti di avvelenamento coatto, qualcuno potrebbe rendersene immune. Quel qualcuno non sarà l’ennesimo plastificato messia mediatico ma ognuno di noi, centrato nel suo ruolo di uomo, con la propria personalissima missione, idealità, generosità.

Abbiamo la fortuna di avere sul suolo patrio alcune delle voci più originali di denuncia degli scempi intenzionali sferrati contro la biosfera planetaria. Quelle voci compaiono nei primi link alla destra di questo post. Aiutiamoli a proseguire il loro lavoro, frutto di ingegno, coraggio e generosità. Dove esiste il male organizzato, emerge la luce in grado di distruggerlo per sempre. Iscriviamoci ai comitati, facciamo donazioni in denaro, comperiamo i frutti delle loro fatiche. E’ un impegno che prendiamo in definitiva per noi stessi. Proseguiamo infine con la realizzazione della nostra originalissima missione personale, unico reale obiettivo di un’esistenza. Ognuno di noi è co-artefice di questo mondo, ricordiamolo, ed il nostro personale ruolo è molto più importante di quello che immaginiamo.

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