Graziano Fornaciari
Basta con questo calcio che imperversa in ogni dove, fatto di violenza e connivenza con la malavita organizzata. Quello che è accaduto ieri sera a Roma è la riprova di come questo baraccone debba essere chiuso al più presto vista la sua completa inutilità, se non il fatto che concorra a spegnere le coscienze, rese catatoniche davanti a questo spettacolo sempre più becero.
Basta con questo calcio che imperversa in ogni dove, fatto di violenza e connivenza con la malavita organizzata. Quello che è accaduto ieri sera a Roma è la riprova di come questo baraccone debba essere chiuso al più presto vista la sua completa inutilità, se non il fatto che concorra a spegnere le coscienze, rese catatoniche davanti a questo spettacolo sempre più becero.
Non è possibile che per una “semplice” partita di
calcio si debbano impiegare mezzi paragonabili solo ad un’azione di
guerra. D’altra parte gli interessi sono enormi, continuamente
foraggiati da chi conosce bene l’uso demoniaco di questo mezzo, in grado
di instillare il male in maniera esponenziale.
La televisione non parla d’altro in tutte le salse,
un piccolo arrossamento cutaneo di un calciatore diventa un caso di
portata mondiale, ogni loro esternazione rimandata su tutte le reti, con
servi che fungono da opinionisti riproducendo il bar, dando vita a riti
tribali di cui dovrebbero vergognarsi.
Siamo davanti a forze del male che fanno da apripista ad un mondo alieno che sta ghermendo sempre più la nostra umanità. Non è possibile che tutto questo venga avvallato solo perché questo “spettacolo” produce un potente allucinogeno in grado di “allontanare” per 90 minuti ogni frustrazione, almeno questo è ciò che vogliono farci credere.
Il mondo va a puttane, e
l’umanità continua a seguire pifferai magici che hanno il solo scopo di
portare questa umanità davanti ad un burrone, nel quale inevitabilmente
finiremo se non ci diamo una svegliata dando un calcio nel culo a tutto
questo.
Tutto ruota attorno a questo circo che impegna e
sperpera risorse umane che potrebbero essere utilizzate in maniera più
costruttiva. Fiumi di parole inutili, immagini che ci rimandano a
scenari di guerra, connivenza ad ogni livello, questo è quanto sta
accadendo, contribuendo a creare un solco sempre più ampio all’interno
del quale consentire lo scorrimento di tutto il male possibile.
Televisioni, giornali, forze di polizia, uno
spiegamento di forze che creano solo distruzione, dove il male viene
alimentato perché possa essere costantemente presente. È solo gioco ci
dicono, ma di quale gioco stiamo parlando? Questo è una malattia sempre
più cronicizzata, un virus che dobbiamo espellere, affrancandoci
dall’essere marionette in mano a forze che spandono miseria a piene
mani.
Quanto tempo dovrà ancora passare per riappropriarci delle nostre vite disintossicandoci di tutti i veleni che ci propinano? Basta con tutto ciò che ci distrae dalla vita, allontanandoci da quella condivisione che ci rende umani. Ci vogliono sempre più divisi in fazioni, gli uni contro gli altri, portandoci in uno vicolo cieco dove alimentare la nostra frustrazione… altrimenti come si spiegherebbe questa connivenza con il male da parte di chi dovrebbe tutelare le coscienze.
Ci vogliono infelici, frustrati e incazzati, in
questo modo possiamo essere controllati. La foto che ritrae l’ultrà del
Napoli che con il suo assenso consente l’inizio della partita, è il
simbolo di una vita che viene spenta, una vita delegata al male, il
quale notoriamente tende a “normalizzare” ogni cosa.
Bisogna darsi una scrollata e scalzare queste zecche
che succhiano il sangue, spazzando via tutto il mondo mediatico che
ruota attorno a questa tragedia in funzione di una vita che deve essere
nutrita diversamente.
Siamo davanti ad un cancro e non potrà essere curato
stando a guardare o facendo altro. Spegniamo tutto questo, prima che le
coscienze siano rese inattive e veicolate da forze aliene. Possibile che
le persone debbano stare insieme solo nel male e nella distruttività?
Ma vogliamo coltivare il bello in modo rivoluzionario stando insieme
attraverso ciò che unisce?
Usciamo dalle nostre abitudini, spezziamo gli
automatismi, e andiamo a prenderci la Vita, la quale basta a se stessa…
altrimenti consentiremo questo furto quotidiano che nessuna
assicurazione al mondo potrà risarcirci. La vera assicurazione è
costruire un cuore puro colmo di umanità, e ogni altra cosa ci sarà data
in più.
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