Lo rivela un articolo di Science. Al tramonto il cervello comincia a produrre la melatonina, vero e proprio ormone del riposo che segnala al corpo di mettersi nella modalità di risparmio energetico.
Il sonno? È una fase della nostra giornata ben più lunga di quello che pensiamo. Inizia quando il sole tramonta e una ghiandola nel cervello comincia a produrre la melatonina, vero e proprio ormone del riposo che segnala al corpo di mettersi nella modalità di risparmio energetico: la temperatura interna si abbassa, l'attività degli enzimi si riduce, il metabolismo rallenta.
DOPO 20 MINUTI SUL CUSCINO SI DORME Così il nostro corpo si prepara al sonno, che arriva circa 15 o 20 minuti da quando mettiamo la testa sul cuscino. In una prima fase di dormiveglia, infatti, si perde il contatto con la razionalità, le percezioni sono distorte e il cervello fa associazioni bizzarre.
Quando finalmente ci addormentiamo, la temperatura corporea si abbassa ancora, così come la frequenza cardiaca e la pressione, per mettere a riposo l'organismo. Ma questo non significa che tutto sia immobile, anzi: un recente studio pubblicato su Science dimostra che proprio di notte è dieci volte più efficiente il sistema linfatico, che smaltisce i rifiuti metabolici del cervello, ripulendolo dalle tossine accumulate di giorno. Alcune cellule cerebrali, probabilmente quelle gliali che servono a mantenere vitali i neuroni, si rimpiccioliscono durante il sonno: lo spazio fra queste cellule aumenta del 60% e ciò consente l'ingresso di una maggiore quantità di fluidi, che aiutano a drenare sostanze tossiche e scorie.
IL RIPOSO SCANDITO IN CICLI DI 60-90 MINUTI Il nostro riposo è scandito da cicli di circa 60-90 minuti in cui si alternano tre fasi: nelle prime due il sonno è man mano più profondo, la terza è la fase REM in cui si sogna, e ogni notte il ciclo si ripete per circa 4-5 volte. All'inizio infatti le fasi di sonno profondo sono molto più lunghe, perché ci consentono di recuperare energie.
Si è anche appurato che le aree cerebrali usate maggiormente durante il giorno si addormentano prima e più profondamente, proprio perché devono recuperare molto. Dalle 3 di notte in poi si allungano invece le fasi REM, dalle quali è più facile svegliarsi: sono quelle in cui si sogna e verso le 6 arrivano a durare anche 50 minuti. Il numero di ore di sonno necessarie per ciascuno di noi è molto variabile: l'importante è che il sonno non sia frammentario, perché ogni volta che ci svegliamo dobbiamo ricominciare daccapo il "viaggio" nelle diverse fasi del sonno e inevitabilmente passiamo meno tempo nel sonno profondo e ristoratore.
COME RIALLINEARSI
Il nuovo studio dimostra quanto sia forte l'impatto dell'esposizione alla luce naturale e propone alcune possibili soluzioni per le persone che stanno lottando con i loro modelli di sonno. Ad esempio, le persone che naturalmente rimangono alzate fino a tardi possono anche scoprire che è più difficile sentire la sveglia al mattino - quando i livelli di melatonina possono indicare che sono ancora nelle loro ore notturne biologici - mentre sono al lavoro o a scuola. Una soluzione è aumentare l'esposizione al sole al mattino e mezzogiorno e spegnere le luci elettriche di notte, rinunciando a tarda notte a TV e a schermi LCD con i computer portatili e altri dispositivi elettronici personali. |
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