lunedì 7 aprile 2014

Il cervello dei bambini sempre più spesso danneggiato da sostanze chimiche industriali



Sostanze chimiche tossiche possono fungere da attivatori del crescente numero di patologie neurologiche che colpiscono i bambini – come autismo, dislessia, sindrome da iperattività e deficit dell’attenzione. È quanto sembra emergere da un nuovo studio condotto presso la Harvard School of Public Health (HSPH) e la Icahn School of Medicine at Mount Sinai. I ricercatori affermano che è urgente mettere in atto una strategia globale preventivo per controllare l’uso di queste sostanze nocive. Il report è stato pubblicato online nella sezione Neurologia di Lancet il 15 febbraio 2014.
Philippe Grandjean,professore aggiunto di salute ambientale presso l’ HSPH ha detto: ”Una grande preoccupazione deriva dal fatto che un numero crescente di bambini manifesta danni dello sviluppo del cervello da intossicazione, senza che venga fatta una diagnosi formale. Essi possono soffrire di ridotta capacità di attenzione, rallentamento dello sviluppo cognitivo, scarso rendimento scolastico.” Le cause possibili sembrano essere alcune sostanze chimiche industriali. Una indagine simile condotta nel 2006 identificò cinque sostanze chimiche, che posso causare danni neurologici del cervello dei bambini. Il nuovo studio aggiunge informazioni su sei nuove sostanze chimiche, che includono il manganese, il fluoruro, il DDT (pesticida), il tetracloroetilene (solvente) e glieteri di difenil polibrominato (PBDE).
Lo studio delinea le possibili connessioni tra queste nuove sostanze riconosciute come neurotossiche e gli effetti negativi sulla salute dei bambini:
  • il manganese è associato con la diminuzione della funzione intellettuale e di alcune attività motorie
  • i solventi sono legati all’iperattività e a comportamenti aggressivi
  • certi tipi di pesticidi posso provocare ritardi cognitivi
Grandjean e il co-autore Philip Landrigan, predicono che accanto alle sostanze neurotossiche identificate ce ne possano essere altre a provocare la “silenziosa pandemia” dei deficit neuro comportamentali che erodono l’intelligenza, la capacità di apprendimento e le relazioni sociali. Ma è difficile fare una prevenzione appropriata a controllare tutto questo , dal momento che per giungere a una regolazione governativa è necessario prima raccogliere una enorme quantità di dati.
Gli autori dicono che è cruciale controllare l’uso di queste sostanze chimiche per proteggere lo sviluppo del cervello dei bambini in tutto il mondo. Essi propongono che si facciano dei controlli obbligatori delle sostanze chimiche industriali e che venga istituita un’agenzia internazionale per la valutazione della potenziale neurotossicità delle sostanze chimiche.
(Science Daily, February 14, 2014 )

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