mercoledì 19 febbraio 2014

Il carabiniere e la bambina

 Il carabiniere e la bambina

Scuola media di un paese della bassa Valle di Susa.
Una mattina come tante: campanella, tutti in classe, e mentre si chiacchera arriva il prof: “Oggi niente lezione, si va in palestra ad ascoltare l’arma dei carabinieri”
E così ci si “intruppa” e si prende posto.
Il carabiniere relatore spiega nei dettagli quanto bene fanno alla popolazione, spiega cos’è il bullismo e come loro possono intervenire in simili casi, che la loro missione è quella di aiutare i più deboli e fermare i cattivi, infine un bel video dove si vedono volanti sgommare, cattivoni arrestati e bambini salvati.
Tutto sembra finito nei migliori dei modi…ma c’è un ma.
Perchè i bambini possono fare delle domande e la prima domanda la fa una piccola bambina che frequenta la prima media (11 anni!) che molto candidamente dice: “Voi dite che fate tanto bene, ma in questa Valle io so che picchiate e manganellate i no tav, a me non sembra che facciate tutto sto bene”.
Al che il carabiniere si dimostra per quello che è, e al posto di chiudere la questione con una battuta inizia un lungo panegirico contro i no tav:  ”Sono “disobbidienti (usa prorpio questo termine), non ascoltano come quando un bambino non ascolta la mamma” e in un crescendo wagneriano inizia a raccontare che si camuffano, tirano pietre e bombe, attaccano le reti e che fanno cose illegali e quest’ultima parola la ripete più volte.
La bambina ascolta, poi finito il panegirico, si ritrova ancora il micorfono in mano e allora ribatte: “Ma a me sembra che i primi ad essere illegali siete voi. Sparate dei gas lacrimogeni che sono vietati da tutto il mondo, proprio voi che dovreste essere legali”.
A quel punto succede quello che non ti aspetti.
Succede che tutti i bambini si mettono ad applaudire e ad osannare la piccola bambina di prima media e che il carabiniere non riesce più a parlare.
Lei in tutto quel clamore scoppia a piangere per l’emozione, mentre i tutti i bambini gli sono addosso: chi le  fa i complimenti, chi l’abbraccia, chi le dice che è una piccola eroina.
Nelle ore dopo non si parla di altro. Della “primina” che ha azzitito il carabiniere.
Stiamo sereni perchè hanno già perso!

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