sabato 22 febbraio 2014

Dal 2015 sarà obbligatorio registrare il proprio DNA nella banca dati del Ministero dell’Interno

Dal 2015 sarà obbligatorio registrare il proprio DNA nella banca dati del Ministero dell’Interno

Da qualche giorno è in onda uno spot sulle reti Rai per la campagna di informazione sulla Banca dati del Dna, in programmazione fino al 13 febbraio.

La Banca, in analogia a quelle già attive in altri Paesi dell’Unione Europea, è una struttura che nei progetti fornirà materiali da utilizzare per l’identificazione di autori di reati o di vittime di sinistri. L’obiettivo, sottolinea il Comitato, ”è quello di illustrare i vantaggi in termini di sicurezza per il cittadino, in un’ottica di prevenzione e repressione del crimine, ma anche di concreto vantaggio per chi è innocente e può essere scagionato grazie a queste tecnologie”.

La Banca dati nazionale del Dna è istituita presso il Ministero dell’Interno e raccoglierà i profili del Dna di tutti i cittadini italiani che avranno compiuto il 18° anno di età.





Dal 01/01/2015 ogni persona in possesso della cittadinanza italiana o residente da più di dieci anni nel territorio italiano, sarà obbligato a fornire il proprio DNA al laboratorio ASL della Provincia di appartenenza, pena esclusione dalle liste elettorali, multa dai 1.000 ai 5.000 euro e perdita della cittadinanza. Il dibattito è aperto sulle questioni concernenti la libertà e la privacy dei cittadini. Sta di fatto che con l’ausilio di questi strumenti si sono risolti casi oramai dati per chiusi. Un esempio, il caso di Elisa Claps.


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