giovedì 23 gennaio 2014

STATINE? NO GRAZIE. MEGLIO LA VITAMINA B3



Le statine, utilizzate per abbassare la colesterolemia, sono tra i farmaci più venduti a livello mondiale. L'obiettivo dei produttori, in accordo con un certo mondo scientifico compiacente, è che le statine vengano usate da un numero crescente di persone.
Per far questo si abbassano sempre di più i ivelli di colesterolo considerati sicuri e si sovvenzionano studi per dimostrare che le statine prevengono molte altre condizioni morbose, oltre a quelle cardiovascolari, come se le statine fossero una vera e propria panacea.

Insomma, statine per tutti e per tutto! L' Accademia Americana di Pediatria (AAP) ha ufficialmente dichiarato che già dagli 8 anni i bambini possono assumere le statine, considerato che  "... studi alla mano, sono in grado di abbassare le LDL nei bambini e negli adolescenti che hanno questi valori alteratii.. i ragazzi tra gli 8 e i 18 anni possono usare questi farmaci per cure che vanno dalle 8 settimane ai due anni”.

Peccato che sospesa la terapia i valori ritornano alti e i poveri ragazzi si devono fare di statine per tutta la loro vita, con inimmaginabili guadagni per le aziende produttrici e altrettanto inimmaginabili danni per la salute dei giovani pazienti. In questo modo, come si dice oggi, ci si “fidelizza” a vita il paziente e con i tempi che corrono non è poco! (1)

Per quanto può sembrare strano i progetti della AAP ricevono fondi dalla Merck &Co, Pfizer e Sanofi-Aventis e anche dalla Procter & Gamble (2). Il problema è che poi la maggioranza delle linee guida adottate in America prima o dopo vengono adottate spesso supinamente anche dal nostro e da altri Paesi.

Le statine possono avere seri effetti collaterali negli adulti e tanto più nei giovani organismi. Tra gli effetti collaterali si annoverano: danno epatico, rialzo della CPK (creatina chinasi), dolore e debolezza muscolare, artralgie, miosite, sonnolenza, rabdomiolisi (grave infiammazione dei muscoli), disturbi della personalità, perdita della memoria, irritabilità, reflusso gastroesfofageo, alterazioni intestinali, insonnia, vertigini e raramente anche l'insufficienza renale.
Secondo il Professor W Todd Penberthy, della University of Central Florida, la vitamina-B3 riesce ad alzare i valori delle HDL (considerate “colesterolo buono”) più di qualsiasi altro farmaco in commercio, e contemporaneamente è in grado di ridurre il colesterolo totale, i trigliceridi e le VLDL.

Il Prof Penberthy segnala che la Merck & Shaering Plough tempo fa ha convinto i medici a prescrivere farmaci come Zetia® enzetimibe per 7 anni per una spesa di 21 miliardi di dollari. Poi, recentemente, alcuni studi hanno mostrato che Zetia di fatto aumentava gli accidenti cardiovascolari perché ispessiva di più le pareti delle arterie. “La niacina funziona bene e costa trenta volte meno di questi farmaci e ha indiscutibili benefici nella prevenzione delle patologie cardiovascolari" conclude il Professore (3).

Mangia Grasso e Vivi Bene
Come ho già scritto nel mio libro “Mangia grasso e vivi bene” e in altri articoli su questo sito, le statine, seppur in modo modesto, abbassano il rischio cardiovascolare non in virtù della loro azione sui valori dei grassi, ma dell'azione antinfiammatoria. I conti tornano, considerato che si muore di patologie cardiovascolari non per la favola del colesterolo alto, ma per i danni ossidativi subiti dalle arterie per vari motivi.

Attenzione: per la prevenzione delle patologie cardiovascolari e per la terapia della dislipidemia vengono di solito usati dosaggi relativamente alti che potrebbero dare qualche effetto collaterale.  Evitate di farvi  "consigliare" la vitamina B3, fatevela invece "prescrivere" e solo da un medico.

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