lunedì 27 gennaio 2014

Può il Ministero educare gli alunni senza il consenso dei genitori?

educazione_sessuale_interpellanza

Lo scorso martedì 14 gennaio, nella seduta parlamentare n.151, gli onorevoli Gianluigi Gigli, Lorenzo Dellai e Mario Sberna hanno presentato una interpellanza urgente al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, per segnalare irregolarità e violazioni messe in atto dai programmi dall’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (U.N.A.R.), in merito a programmi educativi basati sugli orientamenti sessuali di lesbiche, gay, bisessuali e trans (LGBT).
Gli onorevoli rilevano che il documento denominato Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere è stato adottato successivamente alle dimissioni del Governo Monti ed in regime di ordinaria amministrazione, “senza essere stato sottoposto alla valutazione e al dibattito parlamentare”.

Nella interpellanza i politici affermano che “il documento inoltre è stato adottato omettendo la consultazione di tutte le parti sociali interessate, con specifico riguardo ai genitori ed ai docenti”. “Nessuna associazione familiare o associazione professionale dei docenti è stata coinvolta, mentre si è ritenuto di limitare la partecipazione al gruppo di lavoro a ben ventinove associazioni LGBT”.

Il testo dell’U.N.A.R. prevede la “valorizzazione dell’expertise delle associazioni LGBT in merito alla formazione e sensibilizzazione dei docenti, degli studenti e delle famiglie”. Propone inoltre la predisposizione della modulistica scolastica amministrativa e didattica in chiave di inclusione anche per genitori omosessuali e un probabile riferimento ai tentativi di sostituire l’indicazione della paternità e maternità con i termini di genitore 1 e 2. Infine, accredita le associazioni LGBT presso il Ministero dell’istruzione dell’Università e della Ricerca, in qualità di enti di formazione.

Secondo gli interpellanti, si sta violando il diritto dei genitori alla “corresponsabilità educativa”, scavalcando le disposizioni dell’articolo 30 della Costituzione italiana che garantisce e tutela il diritto dei genitori ad educare i propri figli. Sempre a parere di Gigli, Dellai e Sberna, sia il documento che la sua modalità di attuazione si pongono in palese contrasto con l’articolo 18 e con l’articolo 26 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. Il primo, garantisce la libertà di manifestare, isolatamente o in comune, sia in pubblico che in privato, i propri valori religiosi nell’educazione; il secondo attribuisce ai genitori il diritto di priorità nella scelta di educazione da impartire ai propri figli.

Per questo motivo, gli onorevoli chiedono al Ministro di non approfondire l’effettiva conformità del documento dell’U.N.A.R. e delle azioni messe in campo dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca rispetto alla ratio del quadro costituzionale e normativo richiamato in premessa.

Antonio Gaspari

Fonte: Zenit
visto su: http://www.prolifenews.it

Una firma in difesa dell’educazione scolastica senza ideologie

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Perché tanta pubblicità alle tesi di lesbiche, gay bisessuali e trans, nelle scuole italiane?
Pro Vita propone una petizione in difesa dei bambini contro le direttive scolastiche che favoriscono la diffusione dell’ideologia di lesbiche, gay, bisessuali e trans (lbgt)
Non si capisce perché l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (UNAR) , che opera all’interno del Dipartimento delle Pari Opportunità, abbia iniziato la sua campagna di indottrinamento dei nostri bambini, dei nostri ragazzi e degli insegnanti nelle scuole e nelle università sulla cosiddetta “identità di genere” e sulla “parità di tutti gli orientamenti sessuali”.
Corsi di formazione all’Università di Padova, lezioni di aggiornamento per gli insegnanti organizzati dal Comune di Venezia, istruzioni ai giornalisti su come scrivere riguardo le tematiche Lesbiche Gay, Bisessuali e Trans (LGBT), fondi stanziati dalla Statale di Milano ad organizzazioni LGBT a scopo “educativo”, concorsi di “formazione” sulle tematiche LGBT presso varie scuole come il liceo Giordano Bruno di Roma, l’Amerigo Vespucci di Vibo Marina, ecc.
Questa ideologia è stata ripresa nel Decreto Legge Carrozza che all’art. 16, lettera d, ha scritto “la formazione dei docenti all’aumento delle competenze relative all’educazione, all’affettività, al rispetto delle diversità e delle pari opportunità di genere ed al superamento dei stereotipi di genere”.
La macchina istituzionale e i media stanno  promuovendo sempre di più la parità di tutti gli orientamenti sessuali e dell’identità di genere. Il pretesto classico sono le “pari opportunità” e la “non discriminazione”.
Che cosa c’entra il razzismo con le pratiche sessuali particolari di alcune persone?
E poi, ridurre le persone alla singola pratica sessuale e addirittura ghettizzarle in categorie come lesbiche, gay, bisessuali e trans, non è forse una politica che favorisce la discriminazione?
Per queste ragioni Pro Vita ha lanciato una petizione per difendere i nostri bambini ed i nostri ragazzi, da questi “strani insegnamenti”. 
La petizione sarà inviata al Presidente del Consiglio dei Ministri; al Ministro degli Interni; al Ministro dell’Istruzione; al Ministro per le Pari Opportunità; al Ministro della Salute; all’Autorità Garante nazionale per l’infanzia e l’adolescenza; alla Commissione Parlamentare per l’infanzia.

Per sottoscrive la petizione cliccare sul link che segue: http://www.prolifenews.it/petizione-contro-la-strategia-dellunar-e-le-direttive-delloms-proteggiamo-bambini/
Gli italiani sono per la difesa dei bambini e per la famiglia. Non ha senso che le istituzioni preposte all’educazione insegnino una cultura che stravolge i parametri antropologici e naturali sui quali si è sviluppata la società umana.
Chi non abbia ancora firmato l’appello si affretti a farlo ed a diffonderlo. http://www.prolifenews.it/petizione-contro-la-strategia-dellunar-e-le-direttive-delloms-proteggiamo-bambini/
In due settimane  la petizione di Pro Vita, ha raccolto quasi 4000 adesioni. Ringraziamo tutti coloro che l’hanno sottoscritta fino a questo momento e, continuando la raccolta di firme, invitiamo quelli che non l’avessero ancora fatto ad aderire a quest’importante iniziativa:
Abbiamo bisogno del sostegno di tutti per contribuire a frenare un’ideologia che investe il delicato campo dell’educazione. Un’ ideologia che vorrebbe indottrinare i nostri figli verso pratiche sessuali particolarmente“strane”.             
di Antonio Brandi
 

1 commento:

  1. Il mio nome è HARRY GRACE da Italia. vorrei condividere questa testimonianza al mondo di sentir parlare di lui quest'uomo chiamarlo dr Worrior Africa. Ero sieropositiva oltre 11 anni che ho di essere in farmaci e provo a cercare la cura per il mio problema e vado attraverso internet dottore e ho trovato un medico tradizione di nome DR.Worrior Africa lo ha contattato per un aiuto mi ha dato tutte le sue leggi e la regola che se vengo guarito dovrei scrivere di lui e che è quello che sto facendo ora, quest'uomo chiedere alcune informazioni su di me, che io gli do questo uomo mi cura da HIV che grande uomo di ringraziamento per il vostro aiuto, quando egli ottenere le informazioni mi ha detto che lui è in procinto di lavorare su di esso 20 a 30 minuti quest'uomo email me e mi ha detto cosa fare per il trattamento che ho fatto dopo tutte le cose necessarie per la cura è di fornire l'uomo mi chiamano in 45 minuti più tardi e dire me di andare per quello che prova un grande giorno per me è stato negativo grazie DR.Worrior Africa è anche possibile contattarlo attraverso il suo e-mail tramite: drworriorafrica@gmail.com


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