sabato 31 gennaio 2015

Il male produce malattia, il bello cura la vita, facile scegliere no?


Non è che questo mondo stia dando proprio il meglio di sé in questo particolare momento storico, infatti, il male sembra prevalere su ogni cosa, cercando di spegnere continuamente la vita per creare un habitat adeguato nel quale potersi trovare sempre di più a proprio agio.
Ovunque ti giri non c’è scampo, infatti, ti devono insufflare quanto di più becero ci possa essere, con l’intento di sfiancarti perché tu non possa avere la forza di ribellarti, così da cedere ad un automatismo, anticamera dell’abbruttimento nel quale il male viene condiviso a mò di untori del terzo millennio.
Scusate il preambolo con sfogo annesso, ma a supporto di quanto detto voglio raccontarvi quanto accadutomi stasera. Premetto che non guardo praticamente mai la televisione, ma stasera, post corsetta, mi sono messo a fare 5 minuti di zapping televisivo, ma lo spettacolo che mi si è parato davanti è stato desolante.

Tra le altre cose ho visto la faccia di Barbara D’Urso alle prese con la reiterata riesumazione di un delitto, con la sua solita faccia mesta che indossa nel sentirsi raccontare disgrazie, ma con la sensazione che ci sguazzi come un paperotto pescando continuamente nel torbido come solo lei sa fare.
Nel cambiare canale ho visto il medesimo delitto su un canale Rai, identico preciso, anche loro famelici sulla disgrazia in pieno accordo RaiSet o MediaRai, fate voi. Anche qui facce meste, ma si sa, il delitto rende, la disgrazia pure, non si può quindi interrompere una emozione. Anche questo è servizio “pubblico”, e si sa, la sofferenza affratella, come affratella lo sanno solo loro, visto che continuano a tenere aperte ferite purulenti.
Cambio canale e vedo una climatologa che tutta compita e seriosa, come nulla fosse, ci avverte che il clima sta cambiando e che dobbiamo prepararci a disastri climatici sempre più frequenti, con la tranquillità di chi sta dicendo cose ovvie, come se parlasse di che cosa andrà di moda nel campo dell’abbigliamento la prossima stagione. La voce era un po’ monocorde, lo sguardo fisso, tanto umana non sembrava, forse ha avuto qualche dritta da qualche appassionato di geoingegneria, i quali, si sa, un po’ ci giocano con queste cose.
Cambio canale ancora e vedo un altro programma interessante dal tipo: “la furia della natura”, o qualcosa di simile, un programma, se ho capito bene, che trasmette filmati di luoghi nei quali sono avvenuti dei disastri climatici, tipo tornado, tsunami, terremoti e altre sciocchezzuole di questo genere.  

Deve piacere molto questa roba, chissà cosa spinge le persone a vedere sta roba, mah, che sia l’attaccamento al male?
Mi sono soffermato un paio di minuti e vedo un tipo che viene intervistato e, tra le altre cose, ci comunica che gli piace trovarsi nel mezzo di queste calamita “naturali”, o almeno una volta si diceva così, e che possiede una certa familiarità e destrezza nel filmare in condizioni estreme. Con un sorriso sulle labbra, a malapena celato che mi ha lasciato sconcertato, continuava a raccontare di disgrazie, ma si vedeva benissimo che godeva come un riccio sotto sotto, ma neanche tanto sotto.
A questo punto dico basta, 5 minuti possono bastare, e passerà un po’ di tempo prima che si riapra uno stargate di questo tipo, almeno per me, vado quindi a consegnare un film che avevo noleggiato. Mentre lo consegno, mi cade l’occhio su di una locandina di un film che, visto com’era posizionata, era impossibile non vedere, una locandina nella quale era scritto che il male non si era mai spinto così in fondo come in questa pellicola… bene, gli faccio bye bye e me ne fotto.

Il male è fatto così, ha bisogno di attenzione e fa di tutto perché gli si presti tutto quanto richiede. Tra zapping televisivo e consegna film saranno passati 15 minuti, provate a pensare nell’arco della giornata quanti eventi con la medesima energia incrociamo sulla nostra strada.
Non possiamo impedire al male di fare il suo lavoro, qualcuno lo deve pur fare visto che esiste, ma da parte nostra non dobbiamo identificarci, non possiamo divenire complici di tutto questo, finiremo per alimentarlo.

Rimaniamo umani e coltiviamo il bello, condividendolo in tutte le salse, non importa se ci faranno sentire “strani”, rimaniamo coerenti, e andiamo dritti per la nostra strada, prima o poi ci seguiranno, perché il bello cura noi stessi e la vita.

Il male divide e produce malattia, il bello invece risana, aiutandoci a prenderci cura della vita.  Abbiate fiducia, ricordate i vecchi film, archetipi di un mondo lontano ma sempre accanto a noi, nei quali l’happy end era di prassi, e così sarà, perché le forze del male non prevarranno sul cuore del genere umano.

Una nuova mente per un nuovo universo (Giuliana Conforto)

https://www.youtube.com/watch?x-yt-ts=1422579428&v=0b2hEvMjV34&x-yt-cl=85114404

Concetti eccentrici, ma anche informazioni interessanti


venerdì 30 gennaio 2015

Non esiste mondo fisico senza mondo mentale

La profonda connessione fra il mondo fisico e quello mentale è il punto di partenza per ripensare la struttura dello spazio-tempo quantistica

Paolo Manzelli - 19/01/2015
Il mondo ha cominciato senza l’uomo e finirà senza di lui“ -
Claude Lévi-Strauss
Per evitare la morte dell’uomo causata dal crollo della società industriale, questa sfida di correlare il mondo fisico e mentale è molto difficile, ma diventa l’esigenza essenziale del nostro secolo.
 Pertanto EgoCreaNet si propone di stimolare la consapevolezza circa la necessità di ripensare i limiti concettuali del pensiero meccanico, che sono alla base del futuro insostenibile della società industriale.
 Per questo obiettivo EgoCreaNet inizia subito con il sottolineare che la nostra percezione e la comprensione di ciò che chiamiamo “realtà” è sempre mediata da concetti spazio-temporali che hanno al centro un osservatore.
La presenza di un osservatore impone, come un agente di pianificazione, i limiti umani della capacità di osservare, e cio’ produce un disegno umano dell’universo (Taxi e riduce il grado di complessità dell’ordine spontanea (Cosmos) ad una uniformità dello spazio-tempo).

QUANTUM MATRIX
corrisponde a sviluppare un nuovo approccio costruttivista per rinnovare la conoscenza sviluppando un pensiero alternativo all’interno di una pluralità di dimensioni spazio-temporali.
Come risultato di questo cambiamento ciò che tradizionalmente non siamo in grado di vedere, e pertanto troviamo difficile ottenerne una interpretazione scientifica, diviene ormai facilmente comprensibile rappresentando l’effettiva complessità dell’universo. Infatti utilizzando livelli quantici della matrice spazio-tempo può essere più facilmente concepita la realtà complessa intesa sia come realtà percepita che come realtà virtuale.
Ogni civiltà ha sviluppato un dialogo serrato sullo spazio e il tempo, al fine di includere in una struttura logica il progresso della conoscenza della propria epoca.
Partendo da Newton, che ha visto l’Universo come un orologio meccanico, dove il tempo –spazio si basa su l’ organizzazione di coordinate cartesiane che rapplogica riduzionista meccanicaresentano valori assoluti e indipendenti, ancora oggi molti scienziati sostengono tali vecchie credenze scientifiche ed in tal modo che rimangono chiusi nei modelli cognitivi derivanti dalla fisica classica o dal paradigma della meccanica quantistica. In entrambi i casi la divisione arbitraria tra soggetto e oggetto esclude la possibilità di rispondere alla domanda di quale impatto possa avere il cambiamento del pensiero scientifico in relazione ad una nuova struttura del S / T individuata allo scopo di ottenere una migliore comprensione la realtà.
Così EgoCreaNet (ONG di R & S a Firenze-IT) si propone di ripensare il modo di reinterpretare il modello quantistico di spazio-tempo, al fine di scoprire e comprendere i diversi livelli di realtà che rimangono nascosti a chi vuole persistere nel credere che la scienza moderna debba ancora rimanere chiusa nella cornice della logica riduzionista meccanica, ancora basata su modelli obsoleti di spazio-tempo.
Lo scopo di EgoCreaNet e’ quello di ottenere una migliore comprensione della realtà per avere una responsabilità maggiore, consapevole della situazione sociale in cui viviamo.
Purtroppo, dobbiamo notare che il mantenimento dei concetti e metodi derivati dal paradigma meccanico, aggrava l’ irresponsabilità scientifica nel mantenimento di un sistema di produzione meccanica, che sistematicamente provoca una sistematica distruzione della vita sul nostro pianeta.
EgoCreaNet crede che possiamo promuovere un salto di qualità dei livelli di coscienza umana attraverso la condivisione di una strategia di sviluppo cognitivo basata sulla crescita della comunità “Quantum Creativity”, che mira a cambiare i modelli meccanici obsoleti della scienza.

Il cambiamento dello spazio-tempo della relatività nel 1905. Picasso                                                       Space-Time perception
picasso-demoiselles-avignonQuando il modello dello spazio-tempo di Newton divenne obsoleto a causa di nuove prove sperimentali e nuove logiche di conoscenza, allora Einstein propose una nuova e più generale geometria dello spazio-tempo relativistico. Tale modello della relativita’ spazio-temporale e’ stato descritto come un unico continuum rappresentato da quattro vettori dove le interazioni tra energia e materia possono determinare la curvatura di questa struttura complessa. Questa modifica relativistica è stata necessaria per comprendere che l’energia e materia sono due diverse forme di energia (E = mc2), e che la velocità massima dell’ energia è la stessa indipendentemente dal moto relativo tra la fonte di energia e l’osservatore.
Poiché il nostro cervello non è in grado d’ immaginare la quarta dimensione dello spazio-tempo, pertanto Hermann Minkowski ha proposto una rappresentazione più utile della nuova struttura relativistico spazio-tempo. Minkowski ha scritto nel 1908: “I concetti di spazio e di tempo, che desidero condividere con voi sono nati dal terreno della fisica sperimentale, e qui sta la loro forza fondazione. D’ora in poi lo spazio e il tempo come concetti assoluti ed indipendenti sono destinati a svanire in mere ombre, e solo una sorta di unione tra i due concetti permette di preservare l’ unita di una realtà complessa. “
Questo modello di S / T di Minkowski è descritto in modo che sia congeniale alla relatività di Einstein (1905).
ScreenHunter_123 Jan. 15 23.41La struttura dello spazio-tempo (S / T) di Minkowski, ha tre sezioni: A) in assenza di interazioni tra energia e materia spazio-tempo è rappresentato come struttura bidimensionale (S / T) che esiste in uno spazio piatto. Altre due sezioni sono B e C); in tali casi, S / T è visto in relazione ad un osservatore universale virtuale.
Le interazioni tra materia ed energia, agiscono nel determinare una curvatura dello spazio, in modo che questo spazio curvo, forma due coni orientati nella direzione opposta alla freccia nel tempo. Questi coni rappresentano rispettivamente il passato deterministico e le prospettive future di sviluppo dello S / T.
EgoCreaNet desidera ora proporre una variante della descrizione di Minkowski dello S / T, in quanto si ritiene necessario un nuovo cambiamento tale da promuovere la completezza della scienza quantistica.
Infatti, nel modello di Minkowski dello S / T è considerato un continuo, mentre alla base della teoria quantistica, c’è un “discreteness” dei livelli di energia pertanto nel “modello quantistico di S / T”, questa discontinuità deve essere presa in considerazione.
> “Quantum Entanglement” e l’ evoluzione universale dello spazio tempo
Considerando ora l’ipotesi del Big Bang (che non è un fenomeno, in quanto fenomeno significa che è parte della visibilità sia come osservabile o misurabile), sappiamo che esso è sicuramente un evento immaginario che è successo quando lo S / T iniziato esistere. Pertanto, questo evento certamente non è stato visto da alcun osservatore e neppure da un inimmaginabile osservatore universale o virtuale.
Pensiamo di dedicarci ora a sviluppare un momento EUREKA sulla quantizzazione dello spazio-tempo organizzato come una matrice di diversi livelli di spazio-tempo. Per raggiungere tale obiettivo si può cominciare evitando di mettere al centro della struttura dello S / T l’uomo come osservatore.

Waka Waka: condividi il sole! (progetto A.U.R.U.M)


A.U.R.U.M, l’energia del sole: preziosa come l’oro, ancor più buona per il mondo.

Se ricordate abbiamo parlato qualche tempo fa della lampada Waka Waka, una lampada fotofoltaica che grazie ad un solo giorno di esposizione al sole garantisce 80 ore di luce. Ebbene, in casa Waka Waka il 2015 parte con una luce ancora più brillante in casa WakaWaka. Da quest’anno, infatti, la missione sociale assume un’importanza ancora più strategica e tangibile nell’ottica di perseguire il progetto di illuminare la vita di tutti coloro che vivono, ancora oggi, in assenza di elettricità. A.U.R.U.M. è un acronimo e significa “Acquistane Una – Regalane Una al Mondo” ed è il sistema con cui WakaWaka si impegna, in modo concreto e significativo, nell’ambizioso progetto di combattere la povertà energetica.

Come funziona AURUM?
È molto semplice: ogni volta che viene acquistata una WakaWaka Power, una WakaWaka Light viene regalata ad una persona dei 1.5 miliardi nel mondo che ancora, purtroppo, vive in assenza di elettricità. Anche con l’acquisto di una WakaWaka Light però, è possibile contribuire a illuminare la vita di coloro che vivono al buio: una quota parte del tuo acquisto infatti, viene devoluta alla WakaWaka Foundation per inviare una lampada fotovoltaica che raggiungerà una famiglia off-grid nel Sud del Mondo.

Cosa si può fare grazie ad AURUM? 
Continuando a sostenere la missione sociale di WakaWaka- portata avanti grazie alla WakaWaka Foundation (l’Organizzazione Non Governativa che si occupa di distribuire lampade fotovoltaiche a coloro che vivono in condizioni di povertà energetica o si trovano in zone colpite da guerre o calamità naturali)- con l’acquisto si contribuisce a migliorare la vita di un miliardo e mezzo di persone che vivono nell’oscurità rendendo la luce – in modo concreto – un diritto di tutti.
Ogni volta che una lampada fotovoltaica viene venduta in Italia, online tramite l’e-commerce o nei negozi dei nostri rivenditori autorizzati, un’altra lampada solare arriva a chi ne ha bisogno: l’acquisto infatti fa sì che una famiglia in difficoltà possa finalmente migliorare le proprie condizioni di vita.

Chi guadagna grazie ad AURUM?
-Chi decide di acquistare una WakaWaka, perché può contare su un prodotto altamente efficiente, sostenibile e a basso costo, dal design moderno e dalle caratteristiche tecniche innovative che lo accompagnerà in qualunque attività indoor e outdoor, dando anche la possibilità di ricaricare le batterie di smartphone, tablet, mp3 e qualunque dispositivo elettronico portatile.
-Le famiglie off-grid, perché grazie a WakaWaka, ogni anno, vengono evitati pericolosi incidenti causati dalle lampade a cherosene (ustioni e malattie dell’apparato respiratorio); le ore in cui è possibile lavorare e studiare aumentano, favorendo istruzione e imprenditoria; le interazioni sociali vengono favorite ed ampliate, illuminando letteralmente le vite delle persone.
-Il pianeta, perché WakaWaka è la più economica e sostenibile tra le soluzioni energetiche, contribuisce a diminuire le emissioni di CO2 nell’ambiente, l’inquinamento prodotto dai combustibili fossili e incide positivamente sulla riduzione del riscaldamento globale del Pianeta.
-Il mondo Occidentale, perché WakaWaka crea la consapevolezza che questi problemi esistono e che, insieme, possiamo risolverli.

giovedì 29 gennaio 2015

La Terra è ferma, non si muove e non gira su se stessa (Video)

Prima dell'indottrinamento eliocentrico copernicano ogni bambino che alzava gli occhi al cielo osservava che il sole, la luna e le stelle ruotano tutti intorno ad una Terra stazionaria.
Tutte le prove empiriche dalla nostra prospettiva mostra chiaramente che la terra sia fissa e tutto ruota intorno a noi
Sospendere  questo comune senso di prospettiva geocentrica ed assumere che attualmente è la Terra che ruota sotto di noi tutti i giorni durante la rotazione intorno al sole ogni anno è un bel salto teorico."
"Quali sarebbero i tuoi pensieri se nel breve spazio di un poche settimane la convinzione universalmente riconosciuta che la Terra ruota sul proprio asse quotidianamente e orbita intorno al sole ogni anno sia stata esposta come un inganno non scientifico?
Tenete presente che una la rotazione terrestre non viene considerata come una mera ipotesi o una discutibile teoria,  oggi nel mondo questo concetto è una 'verità' indiscussa; un consolidato 'fatto' in tutti i libri e negli altri mezzi di comunicazione. Si tratta di un concetto che è diventato  come la pietra angolare indistruttibile della conoscenza  dell'uomo moderno Praticamente a tutte le persone in tutto il mondo è stato insegnato a credere - e ci credo - che questo concetto si basa sulla scienza oggettiva e il ragionamento laico spassionato. " -Marshall Hall, "
"Ogni esperimento mai progettato per rilevare il movimento della terra non ha portato a rilevare il movimento di terra e / o di distinguerlo dal moto relativ dell'universo." -Mark Wyatt,

"Il geocentrismo è Possibile?"
Proprio attraverso il 20° secolo sono stati fatti molti tentativi per cercare di dimostrare che l'eliocentricità sia l'unica verità a discapito della geocentricita. Tutti questi tentativi sono falliti rafforzando così solamente la teoria geocentrica.
Il più noto di questi è l'esperimento di Michelson-Morley, che ha tentato di misurare la variazione di velocità della luce dovuto al moto della Terra assunto attraverso lo spazio. Hanno effettuato misurazioni in ogni direzione, in vari luoghi dellla superficie terrestre e non si è riuscito a rilevare qualsiasi cambiamento significativo di sorta. L'esperimento di Michelson-Gale non è riuscito a dimostrare l'eliocentricità ma è stato in grado di misurare il movimento dell'etere / firmamento intorno alla Terra con una precisione del 2%. Un esperimento noto come " Esperimento di Airey " comporta l'utilizzo di un telescopio riempito d'acqua per rallentare la velocità della luce al suo interno.

Di solito i telescopi devono essere leggermente inclinati per catturare la luce delle stelle lungo l'asse del tubo presumibilmente a causa della "velocità della Terra intorno al sole." Airey ha scoperto che in realtà la luce delle stelle è già in arrivo con la giusta angolazione in modo che nessun cambiamento fosse necessario. Questo dimostra che le stelle si muovono rispetto ad una Terra stazionaria e non il contrario, se fosse stato il telescopio ad essere mobile avrebbe dovuto cambiare l'angolo.

Se si accetta il poco intuitivo, ma molto fantasioso modello eliocentrico, allora si accetta (anche se va contro l'osservazione, prove sperimentali e di buon senso) che la Terra in realtà gira intorno al suo asse a 1.700 km orari, che ruota intorno al sole a 107.232 km/h  mentre l'intero sistema solare ruota attorno alla Via Lattea a 900.000 km all'ora, perché non ha nessuno in tutta la storia mai sentito queste forze?
Come è possibile che tutte le forze centrifughe, gravitazionali, inerziali e cinematiche in qualche modo si annullino a vicenda perfettamente in modo che nessuno abbia mai sentito un minimo di  movimento o di resistenza?
Perché posso sentire ancora la minima brezza sul mio viso, ma non lo spostamento d'aria da tutto questo movimento?
Se la Terra gira sotto di noi, perché non posso soltanto alzarmi con un elicottero, attendere che la mia destinazione mi raggiunga per poi atterrare giungendo di fatto a destinazione?

La maggior parte delle persone risponde (anche se non possono spiegare come) che questo avviene in quanto l'atmosfera terrestre presumibilmente ruota proprio insieme alla Terra. Ma dando per vera questa spiegazione allora i dogmi eliocentrici imbattono in un tutta un'altra serie di problemi.

Per esempio, se sia la Terra che la sua atmosfera girano 1.700 km all'ora da Ovest a Est, allora perché i piloti non hanno bisogno di compensare 1.700 km/h di accelerazione quando si vola da est a ovest? Se l'atmosfera viaggia a 1700 km/h in maniera costante verso est, perché i piloti  sulle tratte Nord / Sud non devono impostare percorsi diagonali per compensare? Se l'atmosfera viaggia costantemente a 1700 km/h  verso est, come si fa a spiegare il movimento informale ma imprevedibile delle nubi, dei venti e formazioni atmosferiche? Se l'atmosfera è costantemente legata con la rotazione della Terra, allora perché posso sentire la minima brezza verso ovest, ma non i 1700 km/h della Terra che gira verso Est? "

In breve, il sole, la luna e le stelle stanno in realtà facendo esattamente quello che tutti in tutta la storia hanno visto fare. Noi non crediamo che ciò che i nostri occhi ci mostrano in quanto ci è stato insegnato un sistema contraffatto che esige che noi crediamo a ciò che non è mai stato confermato dall'osservazione o da alcun esperimento. Tale sistema contraffazione esige che la Terra ruota su un 'asse' ogni 24 ore ad una velocità di oltre 1700 Km/h all'equatore. 
Ricordate, nessun esperimento ha mai mostrato che la terra si muova. Aggiungete a ciò il fatto che la presunta velocità di rotazione siamo stati tutti insegnato come fatto scientifico deve diminuire ogni pollice o miglio va a nord oa sud dell'equatore, e diventa evidente che tali cose come accurato bombardamento aereo nella seconda guerra mondiale (in basso un camino da 25.000 piedi con un aereo andare qualsiasi direzione ad alta velocità) sarebbe stato impossibile se calcolato su una terra in movimento sotto a diverse centinaia di MPH e cambiando costantemente con la latitudine. "-Marshall Hall,"A Small, Young Universe After All"
Esperimenti sono stati condotti sparando palle di canone in tutte le direzioni dei punti cardinali per verificare la rotazione della Terra. Se la Terra è stata davvero ruotando come il modello eliocentrico suggerisce  le palle di cannone sparate verso Est sarebbero dovute scendere significativamente più lontano di tutti gli altri e le palle di cannone sparate verso Ovest sarebbero dovute scendere in modo significativo più vicino di tutti gli altri.
In realtà, però, a prescindere da quale direzione si spara un colpo di cannone, nord, sud, est o ovest, la distanza coperta è sempre la stessa.
Eppure se spariamo un colpo di pistola da un vagone in movimento ci si rende conto che la distanza del proiettile varia sensibilmente dal momento in cui il colpo viene esploso nel verso della direzione del treno e viceversa. Molti altri casi pratici potrebbero essere citati per dimostrare che qualsiasi organismo proiettato da un altro corpo in movimento, non presenta lo stesso comportamento come avviene quando viene proiettato da un corpo a riposo. Quindi sarebbe trovato che se la terra si sta muovendo rapidamente da ovest a est, un cannone sparato in direzione est  avrebbe mandato una palla a una distanza maggiore di quanto non sarebbe se sparato in direzione ovest. Ma gli artiglieri più esperti - molti dei quali hanno avuto grande pratica, sia in patria che all'estero, in quasi ogni latitudine - hanno dichiarato che alcuna differenza è osservabile.  Miltari su navi da guerra hanno notato una notevole differenza nei risultati del loro tiro da cannoni a prua, quando il moto della nave avanza rapidamente verso l'oggetto sparato, e nel tiro da cannoni posizionati a poppa durante la navigazione di distanza dall'oggetto: e in entrambi i casi i risultati sono differenti a quelli osservati nel tiro da una nave in perfetto riposo. Questi dettagli di esperienze pratiche sono assolutamente incompatibili con l'ipotesi di una Terra che gira . "-Samuel Rowbotham," Astronomia Zetetic "
E' pur vero che compiendo il semplice esperimento di togliere il tappo ad un lavandino colmo d'acqua si può osservare il verificarsi di un vortice che gira in senso orario o anti orario in virtù dell'emisfero dove l'esperimento viene compiuto. Tale fenomeno è da imputare  al nucleo interno solido di ferro e nichel che si trova al centro della Terra ruota verso destra (in direzione est o in senso antiorario) più velocemente del resto del pianeta. Mentre il nucleo esterno liquido (che avvolge quello solido) si muove verso sinistra (in direzione ovest o in senso orario) ma più lentamente. La scoperta, che pone fine a una domanda irrisolta da oltre tre secoli, è di un gruppo di scienziati dell'Università di Leeds, guidati da Philip Livermore.

mercoledì 28 gennaio 2015

COME IN CIELO COSI' IN TERRA + VIDEO (Mappa stellare in Egitto)

Mappa stellare in Egitto

Le teorie finora esistenti suggeriscono che il profilo laterale della Sfinge rappresenti le stelle che compongono la costellazione del Leone. Tuttavia, essi non spiegano in maniera convincente perché i suoi architetti avrebbero scelto questa costellazione.
Wayne Herschel, propone una teoria completamente nuova. Nel suo libro, "The Hidden Records", si propone di dimostrare che la Sfinge è la chiave per svelare il segreto dietro ad un una grande mappa stellare composta da piramidi che rappresenta l'immagine speculare del cielo sulla terra.
Nel 1995 l'autore R. Bauval ha suggerito che le tre Piramidi di Giza rappresentino le tre stelle di Orione. Tuttavia, poichè la sua teoria non ha trovato il modo di incorporare l'Intero campo delle piramidi, per non parlare della Sfinge, gli accademici hanno avuto difficoltà ad accettarla.
Nel 2003 Wayne Herschel pubblicò la sua interpretazione cosmica della Sfinge, il che lo ha aiutato ad interpretare le piramidi in modo completamente nuovo. Ha scoperto che l'angolo al quale la Sfinge interseca le tre Piramidi di Giza, è praticamente identico all'angolo al quale la stella più luminosa della costellazione del Leone si allinea con la fila delle stelle che formano la cintura di Orione.
Inanzitutto la Sfinge sembra avere il suo sguardo fisso sulle stelle nascenti ogni notte (non solo sul Sole nascente). Poi, in un unico momento nel cielo notturno, la Sfinge guarda la sua immagine speculare di sé in ascesa come un Leone.
Qui la Sfinge sembra letteralmente gridare:
"Tutte le piramidi nel Basso Egitto rappresentano l' anello di costellazioni contigue attorno alla Terra, e il segreto della mappa stellare inizia dai miei piedi"
Ma c'è di più sul segreto della Sfinge, semplicemente essa ci dice che tutte le piramidi riproducono una serie di costellazioni. E' anche la chiave per decifrare il mistero della piramide stessa. E' la Sfinge che ci mostra da dove cominciare per decifrare il mistero della mappa stellare, sollecitando a seguire l'allineamento delle stelle di Orione come una sorta di cartello cosmico fino a raggiungere quella che sembra essere l'ultima stella.
L'idea di Herschel è che l'intero campo piramidale nel Basso Egitto rappresenta le stelle ed è stato ispirato da una delle più antiche profezie conosciute. 
Il mistico Ermete Trismegisto. affermò: "L'Egitto è l'immagine del cielo ... il cosmo abita qui."
Herschel successivamente condusse un esperimento per dimostrare che tutte le piramidi nel Basso Egitto rappresentavano stelle. Egli rivestì la mappa delle piramidi con un foglio trasparente con disegnate le costellazioni. Il risultato è stato mozzafiato. Tutte le stelle più luminose all'interno delle costellazioni conosciute erano rappresentate in un anello di 360° lungo il lato della Via Lattea (che è anche un anello intorno alla Terra). 
Tutte le stelle più luminose avevano le controparti sotto forma di piramidi sulla Terra!
La mappa stellare inizia con la stella più luminosa nella notte Sirio, essa è una stella diversa da tutte le altre 49 stelle luminose della mappa stellare. E' l'unica serie di stelle al centro esatto del campo piramide e la logica sembra suggerire che è il punto più importante della mappa stellare.
In questa teoria tuttavia, manca la rappresentazione piramidale di diverse stelle, ma recentemente Herschel ha individuato delle rovine perdute esattamente nei punti in cui doveva esserci una piramide in tempi antichi per indicare una stella.
Una volta individuata la corrispondenza delle costellazioni con tutte le piramidi, una scoperta avrebbe portato ad un altra. Non solo sono state individuate le immagini speculari tra piramidi e stelle ma le piramidi erano virtualmente divise in due scale di impostazione grafica su ogni lato della zona di Abusir, fornendo così un altro indizio.
Sembra che l'obelisco del Tempio Solare è stato volutamente collocato esattamente nell'epicentro del campo piramide. Che cosa significa?
L'obelisco è stato probabilmente l'unico monumento mai ricoperto d'oro. Forse per evidenziare che esso era più importante di qualsiasi altro monumento piramidale e non. 
Alla fine, il significato della mappa stellare divenne chiaro.
Non si prevede la ragione per cui avrebbe spinto gli antichi a progettare la loro mappa stellare con gigantesche strutture piramidali e non ma una cosa è certa, le stelle sembrano essere di fondamentale importanza come il luogo nel cielo in cui le stelle delle cinture di Orione si allineano.
Gli antichi egizi veneravano un Sole ma non era il nostro Sole! 
Gli astronomi possono confermare che l'obelisco del Tempio Solare è l'unico monumento rispetto a tutte le altri piramidi che emula un Sole come stella. 
La correlazione tra piramidi e costellazioni si verifica nel modo più preciso nel 17250 a.C., 
Ciò che sembra suggerire questa mappa è che gli egizi non davano molta importanza a tutte le altre piramidi corrispondenti a stelle luminose rispetto al quel sole. 
Herschel suggerisce che il tempio del Sole prende il nome da un '"Sole" simile al nostro ma non ha nulla a che fare con la nostra stella.

Ora guardiamo la mappa stellare al completo:

martedì 27 gennaio 2015

I superstiti di Atlantide che ricostruirono il mondo postdiluviano

Molti credono che il male abbia sopraffatto il mondo,noi invece crediamo che l'uomo abbia smarrito il suo vero sentiero,quella luce che risplendeva si è offuscata,e la caduta della grande atlantide è li a ricordarcelo.

Semplicemente l'uomo non sa più chi sia,l'antica sapienza è andata perduta, solo questo fatto permette al male di governare il nostro mondo.
Noi siamo qui a ricordare chi eravamo,siamo coloro che portano la torcia per illuminare l'oscurità,l'antica saggezza ritornerà,perché coloro che l' hanno protetta e alimentata durante i secoli la faranno risorgere,come risorgerà la nostra patria atlantide.

white wolf
Un evento catastrofico avvenuto circa 13 mila anni fa è stato documentato ormai con certezza dalla scienza.
Una prova su tutte: in Antartide sono state scoperte intere foreste fossili di betulle, faggi e altri alberi che vivono in zone temperate, cosa che confermerebbe lo spostamento dell’asse di rotazione terrestre.

Questa catastrofe terrestre è ancora oggi ricordata da molte popolazioni, da ben 70 leggende tramandate di generazione in generazione. In esse viene anche ricordata la scomparsa, a causa di questo cataclisma, di un continente chiamato Atlantide, abitato da una civiltà evoluta.

Di Atlantide, situata tra l’Africa e le Americhe, parla con dovizia di particolari anche Platone nei dialoghi Crizia e Timeo. Alcuni ricercatori sostengono che i pochi superstiti di quella civiltà perduta siano riusciti a raggiungere con altri messi le rimanenti terre emerse e a tentare di ricreare dal nulla nuovi insediamenti, valorizzando le esperienze vissute.
La simultaneità dell’avvento dell’agricoltura sul pianeta proverebbe questa teoria. Inoltre, testimoniano a favore di queste univoche realtà tramandate da millenni, anche alcuni reperti, strutture e manufatti in cui si possono trovare somiglianze di stili, di metodi lavorativi, di monumenti e tradizioni, in molti siti disseminati su tutto il globo.

Alcune leggende, ricordano, anche sotto nomi diversi, la figura di Noè con la sua arca, come salvatore dell’umanità dal castigo divino. Molti punti non chiari esistono ancora nella storia dell’umanità, interrogativi che non hanno avuto ancora una risposta, manufatti che risalgono alla preistoria o monumenti che non ci hanno ancora svelato le loro tecniche di costruzione. Chi insegnò ai peruviani a costruire mura gigantesche come quelle di Cuzco, Machu Picchu o Sacsayhuamán, se non disponevano di attrezzi di metallo? Con quali mezzi trasportarono, innalzarono e fecero combaciare alla perfezione questi massi mastodontici?

strutture megalitiche di Cuzco,per
 
 

A Tiahuanaco, in Bolivia, nei pressi del Lago Titicaca, a 3850 metri di altezza, si trovano i resti di un’antica civiltà. La porta del Sole della città, scolpita da un unico grande blocco di roccia pesante 18 tonnellate, è uno dei monumenti più importanti delle civiltà precolombiane.
Porta del Sole Tiahuanaco,Bolivia
Non meno importante della porta del Sole è il Grande Idolo, un blocco di arenaria rossa alto 8 metri, che come altri colossi ricoperti di simboli, rivela una buona conoscenza astronomica della sfericità della Terra. A Tiahuanaco è stato trovato un calendario con le posizioni della Luna di ogni giorno, tenendo conto della posizione della Terra Come hanno potuto gli abitanti di questa città, raggiungere una così ampia conoscenza scientifica?
Ovunque si volga lo sguardo sui grandi monumenti del passato, non troviamo una risposta adeguata su come fu possibile realizzare opere che hanno sfidato il tempo per millenni. In tutto il mondo, dal Messico alla Colombia, dal Perù al Cile, dall’Africa al Nord Europa, si ergono opere maestose. Non sappiamo spiegare come siano stata fatte, sia per la loro mole, sia per la complessità delle strutture. Molte di quelle colossali costruzioni, distanti fra loro anche migliaia di chilometri, hanno tra loro una certa attinenza strutturale, ideologica e scientifica.
 
Lo scrittore Peter Kolosimo, fece una sorprendente comparazione tra la Piramide del Sole messicana e la Grande Piramide di Cheope egizia: la base del monumento messicano ha la stesse misure di quelle di Cheope, 225 metri per 220 e l’altezza di 73 metri, corrisponde alla metà di quest’ultima. Tutto ciò, alimenta l’idea di strette relazioni tra la civiltà americana e quella egizia, concedendo la possibilità di ipotizzare che entrambi le culture discendano da una cultura superiore precedente.

Il “Primo Tempo” degli Egizi
Presso i romani e i greci, che erano considerevolmente più vicini agli antichi egizi di quanto siamo noi, era normale credere che i faraoni e i loro sacerdoti fossero custodi di precisi documenti riguardanti eventi profondamente significativi avvenuti molto, molto tempo fa.
In realtà, questi documenti furono effettivamente visti e studiati, nella sacra città di Eliopoli, da insigni visitatori quali Erodoto (nel V secolo a.C.), dal legislatore greco Solone (640-560 a.C.) e dal suo seguace Pitagora (VI secolo a.C.). Dai loro resoconti ebbe origine l’opinione che i greci si fecero dell’Egitto, come riferisce Platone:
“Noi greci, in realtà, siamo bambini in confronto a questo popolo che ha tradizioni dieci volte più antiche delle nostre. E mentre nulla delle preziose rimembranze del passato sopravviverebbe a lungo nel nostro paese, l’Egitto ha registrato e conservato per sempre la saggezza dei tempi antichi”.

Nei documenti egizi si parla dello Zep Tepi, un mitico “Primo Tempo” degli dèi, un’epoca remota a cui gli antichi egizi associavano le origini della propria civiltà. Le iscrizioni sul Tempio di Edfu contengono una serie di straordinari riferimenti al “Primo Tempo”, soprattutto ai cosiddetti “Libri della Fondazione”, nei quali si parla dei misteriosi “Seguaci di Horus”, descritti come esseri a volte dall’aspetto divino, a volte umano, identificati come coloro che detengono e preservano la conoscenza nel corso delle varie epoche, come una confraternita elitaria dedita alla trasmissione della sapienza e alla ricerca della resurrezione e della rinascita.

Secondo i testi di Edfu, gli dèi provenivano originariamente da un’isola, la “Terra Nativa degli Esseri primordiali”. Nei testi, si fa chiaro riferimento riguardo al fatto che il cataclisma che distrusse quest’isola fu un’inondazione. Ci dicono che fu di breve durata e che la maggior parte dei suoi “divini abitanti” fu sommersa. Arrivando in Egitto, i pochi che sopravvissero divennero poi
“gli Dèi Costruttori che edificarono nel tempo primordiale, che gettarono i semi per gli dèi e per gli uomini, i Grandi Vecchi che esistevano fin dal principio, che illuminarono questa terra quando vi giunsero insieme”.
Si ritiene che questi esseri straordinari non fossero immortali. Al contrario, compiuta la loro opera morirono e i loro figli ne presero il posto, e riti funebri si svolsero in loro onore. In questo modo, la tradizione dello Zep Tepi poteva rinnovarsi costantemente, trasmettendo alle generazioni future la sapienza proveniente da un’epoca precedente della terra.

Atlantide: storia o mito?Tra gli studiosi moderni vige la convinzione che i miti non abbiano valore di prove storiche, convinzione particolarmente diffusa tra gli egittologi. Eppure, in archeologia ci sono molti casi ben noti in cui i miti accantonati come non-storici si rivelarono in seguito estremamente precisi.

Un esempio riguarda la celebre città di Troia dell’Iliade di Omero. Fino a non molto tempo fa la maggior parte degli studiosi era convinta che Troia fosse una “città mitica”, ossia interamente inventata dalla fertile immaginazione di Omero. Nel 1871, invece, l’avventuriero ed esploratore tedesco Heinrich Schliemann dimostrò che l’opinione ortodossa era sbagliata quando, seguendo gli indizi geografici contenuti nell’Iliade, scoprì Troia nella Turchia occidentale vicino ai Darndanelli.
Schliemann e altri due ricercatori, lo studioso greco Kalokairinos e l’archeologo britannico Sir Arthur Evans, continuarono le proprie indagini esaminando a fondo miti concernenti la grande civiltà minoica che si diceva fosse esistita sull’isola di Creta. Anche questi miti furono accantonati come non storici dall’opinione ortodossa, ma furono rivalutati quando Schliemann e la sua squadra portarono alla luce una cultura estremamente progredita ora identificata con certezza come quella “minoica”.

Analogamente, nel subcontinente indiano, la grande mole di antiche scritture sanscrite conosciute come Rig Veda contiene ripetuti riferimenti a una civiltà elevata che viveva in città fortificate e aveva preceduto le invasioni ariane più di 4 mila anni fa. Anche in questo caso le fonti furono universalmente bollate come “mitiche”, finchè, nel XX secolo, le rovine di grandi città della Valle dell’Indo come Harappa e Moenjodaro incominciarono a essere dissotterrate e si dimostrò che risalivano al 2500 a.C.

In breve, i documenti mostrano che intere città e civiltà che un tempo erano classificate come mitiche (e di conseguenza prive di interesse storico) spesso hanno l’abitudine di materializzarsi improvvisamente dalle nebbie dell’oscurità per diventare realtà storiche. Può essere la stessa cosa sia accaduta anche per Atlantide?
FONTE
LIBRI:
"Il grande cataclisma" 1975,Albert Slosman
 
"I superstiti dall'Atlantide" Albert Slosman





 











LINK COLLEGATI:
il-libro-di-dzyan-la-storia-proibita.html
il-mistero-dei-reperti-antidiluviani-di.html
il-segreto-degli-scheletri-giganti-del.html
i-vimanail-libro-che-parla-di-navi.html
atlantide-mu-lemuriala-razza-iperborea.html
le-rovine-di-una-antica-civilta-in.html
il-mistero-delle-pietre-di-icala.html
le-tavole-di-smeraldo-di-thoth.html

agharti-tule-e-gli-iperborei.html

I misteriosi ‘Wandjina’ degli aborigeni: gli antichi ‘dei’ venuti dalle Pleiadi

I dipinti hanno ricevuto ogni sorta di interpretazione: dalla rappresentazione di essere umani stilizzati, o anche gufi, fino ad arrivare ai Teorici degli Antichi Astronauti, secondo i quali i Wandjina sarebbero antichi viaggiatori non terrestri discesi sulla Terra nella notte dei tempi.
Nel 1938, il dottor Andreas Lommel, membro dell’Istituto Frobenius, ha convissuto per diversi mesi nella parte nordoccidentale dell’Australia, nella regione di Kimberly, con una tribù aborigena chiamata Unambal, una cultura che esiste da almeno 60 mila anni.
Durante questo periodo, Lommel ha annotato e fotografato la vita quotidiana di questi cacciatori-raccoglitori fermi all’età della pietra. Ma ciò che catturo maggiormente l’attenzione del ricercatore fu la scoperta di una grotta ritenuta sacra dagli aborigeni, nella quale erano rappresentati gli enigmatici ‘Wandjina’, pitture rupestri di esseri mitologici connessi con la creazione del mondo.
Kimberly è l’unico luogo al mondo dove sono rappresentati questi strani esseri. Secondo i ricercatori, si tratta di realizzazioni molto antiche, almeno quanto la cultura aborigena che li realizza. La tradizione degli Unambal vuole che i componenti della tribù ridipingano le immagini, al fine di garantire al continuità e non perderne il ricordo. Per questi uomini si tratta di qualcosa di molto importante.
I dipinti hanno ricevuto ogni sorta di interpretazione: dalla rappresentazione di essere umani stilizzati, o anche gufi, fino ad arrivare ai Teorici degli Antichi Astronauti, secondo i quali i Wandjina sarebbero antichi viaggiatori non terrestri discesi sulla Terra nella notte dei tempi. Sono in molti a credere che gli extraterrestri abbiano avuto un ruolo diretto nella creazione del mondo e le leggende degli aborigeni narrano di eventi davvero straordinari.
Nonostante l’antichità degli Unambal, la legge tradizionale e la cultura sono ancora attive e vive. I Worora, i Ngarinyin e i Wunumbul sono le tre tribù che venerano i Wandjina e si considerano i custodi delle più antiche pitture rupestri di tutta l’Australia.
Ciò che più sembra essere interessante è lo stile utilizzato dagli aborigeni per raffigurare questi enigmatici esseri divini: facce bianche, nessuna bocca, grandi occhi neri e una testa circondata da un alone, o un qualche tipo di casco.
E’ naturale che guardando i pittogrammi di Kimberley si noti immediatamente la straordinaria somiglianza con l’immagine stereotipata di un extraterrestre, un ‘grigio’ per l’esattezza.
Proprio per questa ragione, sono in molti a chiedersi come mai gli aborigeni abbiano dipinto i Wandjina proprio in questo modo: perchè hanno la pelle bianca se l’artista voleva rappresentare un altro aborigeno di pelle nera? Perchè gli occhi risultano dipinti sempre in modo sproporzionato rispetto al viso e al naso? E perchè tutti questi esseri sono privi di bocca?
I pittogrammi Wandjina usano colori comuni: nero, rosso, giallo su sfondo bianco. Essi appaiono soli o in gruppo, in verticale o in orizzontale a seconda della dimensione della roccia, e possono essere rappresentati con figure e oggetti, come il Serpente Arcobaleno.
Attorno alle teste dei Wandjina ci sono linee o blocchi di colore, raffiguranti fulmini, nuvole o pioggia. Il Wandjina può punire chi viola la legge con alluvioni, fulmini e cicloni. Gli aborigeni sono ancora convinti che le immagini posseggano questi poteri, e quindi devono essere avvicinate e trattate con rispetto.
La mitologia degli Unambal

lunedì 26 gennaio 2015

Una scuola che insegna a vivere

E’ Nata una Scuola Senza Orari e Senza Banchi

Una realtà completamente diversa, una scuola completamente diversa, libera da vincoli di orari, di postura e di costrizione. Questo è quello che è la scuola Vittra in Svezia, una scuola rivoluzionaria dove gli studenti sono liberi con il concetto di spazio/tempo diverso da quello al quale siamo abituati.
La classe in se non esiste, come non esistono i banchi e le sedie, lo studio è organizzato in una sorta di “piazza” centrale aperta, mentre le stanze hanno pareti di vetro in modo che non si senta il senso di chiuso di oppresso, ma solo un senso di spazio e libertà.

Ci sono oltre 8.500 studenti, dai 6 ai 16 anni, che studiano senza orari prestabiliti, ma con il tempo necessario ad ognuno per terminare i propri compiti.
Queste scuole sono private ma lo stato svedese ci crede e le finanzia, così che i genitori non abbiano da pagare rette o tasse di nessun tipo. L’ammissione è in ordine di iscrizione e non ci sono esami.
Il valore di quello che dà questa scuola in età prescolare e di scolare aiuta la preparazione dei bambini e degli studenti ad affrontare nuove sfide per il futuro, acquisendo nuove conoscenze e competenze e contrapponendole alle esperienze passate, che a loro volta creano un contesto e un’interezza per la vita.

Vittra dà ad ogni individuo l’opportunità …
di trovare l’approccio migliore allo studio
i bambini giocano e imparano sulla base delle loro esigenze, della curiosità e della loro inclinazione.
di imparare sulla base dell’esperienza
l’apprendimento dei bambini si basa sull’esperienza che incrementa la motivazione e la creatività.
di capire il proprio apprendimento
i bambini vengono dotati degli strumenti per acquisire nuove conoscenze e aumentare la consapevolezza del ‘Come imparo’, che consente loro di imparare più facilmente ed efficacemente in futuro.
di avere fiducia in se stessi e nelle loro capacità
i bambini diventano più consapevoli di sé stessi, dei loro punti di forza e delle loro potenzialità di sviluppo così che possano osare e sfidare.
di sviluppare la capacità di comunicare e di impegnarsi in interazioni rispettose verso gli altri
i bambini capiscono e sono attenti ai bisogni e agli interessi degli altri, possono esprimere e rappresentare le proprie opinioni così come assumersi la proprie responsabilità.
di essere ‘attrezzato’ per studio e il lavoro in un ambiente internazionale
i bambini sviluppano il bilinguismo (inglese e svedese) attraverso reti e programmi di scambio all’estero.
Questa è la scuola Svedese, cosa ne pensate? Se volete saperne di più visitate il sito Vittra, è in inglese. [Fonte immagini Vittra]

SALVA O STAMPA IL POST IN PDF

Print Friendly Version of this pagePrint Get a PDF version of this webpagePDF

CORRELATI

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...